PROGRAMMA TREKKING 2011: 6ª USCITA

La magia del Lago di Erdemoloe le fatiche di "Sette Selle"

 

 

 

 

 

 

 

UN BELLISSIMO (MA DECISAMENTE TOSTO!) TREKKING HA CHIUSO OGGI IL PROGRAMMA 2011, CON BEN 30 PARTECIPANTI AL VIA. DALL'INCANTO DEL LAGO DI ERDEMOLO, GEMMA INCASTONATA TRA LE MONTAGNE, ALLE FATICHE DELLA CRESTA DI CIMA "SETTE SELLE".

 

i presenti
 

SOCI
           
OSPITI    
Rinco Jr.        
           

 

la cronaca

Palù del Fersina (TN), 17-09-2011. Si è concluso oggi, con un'escursione tanto bella quanto impegnativa, il programma 2011 di ciaspole/trekking, iniziato lo scorso gennaio sulla neve e proseguito fino ad inizio marzo con 4 seguitissimi appuntamenti con le ciaspole, per poi passare il testimone - a partire dal mese di aprile - a scarponi e bastoncini, per altri 6 appuntamenti all'insegna del camminare in montagna.

La chiusura di stagione (anche se è già previsto un appuntamento extra-programma a novembre!) è stata davvero di quelle da ricordare, con un tracciato di 10km scarsi nel cuore del Lagorai, dove l'unico neo - a voler cercare il pelo nell'uovo - è stata la presenza di fitti banchi nebbia sul versante sud-orientale, tali da impedire la visione del panorama. Ma a parte questo, è rimasta impressa nella mente la magia del Lago di Erdemolo, una vera e propria gemma verde smeraldo incastonata ai piedi delle montagne, e la lunga e suggestiva camminata sulla cresta di Cima Sette Selle, sui sentieri della Grande Guerra. Una traversata da Forcella del Lago a Forcella di Sette Selle, con un impegnativo saliscendi attorno a quota 2300 metri, in un paesaggio a tratti lunare per la presenza di enormi e spettacolari pietraie.

Il gruppo - composto da ben 30 trekker (un record!) - è partito poco le 8,00 dal parcheggio in località Frotten - nel Comune di Palù del Fersina - in alta Valle dei Mocheni. Da qui è stato imboccato il sentiero 325 che nel tratto iniziale coincide con una comoda mulattiera e che conduce ai 1660 metri della vecchia miniera, testimonianza del glorioso passato estrattivo di questa valle, la cui lingua (il "mocheno") altro non è che un tedesco antico parlato dai minatori bavaresi che si stabilirono in zona per lavoro ormai qualche secolo fa e che è stata tramandata di generazione in generazione, fino ai giorni nostri. 

Dopo la miniera il sentiero è proseguito più ripido in mezzo ai prati, inerpicandosi per un vallone. Dopo circa 1,5 ore di cammino il gruppo ha scollinato nella conca rocciosa ai piedi di Cima Cave e Monte del Lago, dove si si trova l'incantevole Lago di Erdemolo, piccolo specchio d'acqua dalla curiosa forma a cuore, nelle cui acque verde smeraldo si rispecchiano le vette del circondario.

Sulle rive del lago è stata fatta una sosta per rifiatare ed è stata scattata l'immancabile (e quanto mai suggestiva) foto di gruppo. Poi le strade si sono divise, con Geppo (accompagnato dalla cagnolina Maya), Frà col figlio Nicola e Giusy col marito Santino che hanno optato per il percorso light, proseguendo il cammino sul sentiero 324, che procede parallelo alla cresta, mantenendosi sempre attorno a quota 2000, per poi scendere verso Frotten dopo aver incrociato il sentiero che scende dal Rifugio Sette Selle, nella Val di Laner.

Il grosso del gruppo, ridotto ora a 25 unità, ha invece proseguito l'ascesa, proseguendo sul sentiero 325 che da lì in poi si impenna letteralmente, scalando altri 300 metri di dislivello in meno di 1 km. Dopo l'arrampicata (è il caso di dirlo!) il gruppo ha raggiunto la cresta che separa l'alta Val dei Mocheni dalla Valsugana (all'altezza di Roncegno), attorno ai 2300 metri. Purtroppo la fitta nebbia che saliva dal fondo valle ha impedito di godere dei panorami, per cui si è proseguito senza fermarsi ad osservare le varie vette che in giornate limpide si stagliano all'orizzonte guardando verso sud-est.

Dalla Forcella del Lago è stato imboccato il sentiero 343, che costituisce un tratto del Sentiero Europeo E5, quello che abbiamo percorso in valle di Cembra due settimane fa e che porta dal Lago di Costanza a Venezia. Per un lungo tratto, passando per Forcella Cave, Forcella di Conella e Forcella Sasso Rosso, il sentiero è proseguito con un continuo ed impegnativo sali-scendi, su fondo ora erboso, ora sterrato, ora pietroso.

I continui cambi di pendenza, combinati con il fondo sconnesso, hanno messo a dura prova le articolazioni dei nostri trekker, che hanno percorso l'intera cresta di Cima Sette Selle, passando anche nei pressi di vecchie fortificazioni e trincee della 1ª Guerra Mondiale, costruite utilizzando la pietra di cui la zona abbonda.

Il pranzo, poco dopo mezzogiorno, è stato consumato al sacco in un bel prato panoramico tra Forcella Cave e Forcella di Conella, per poi proseguire sul sentiero che in alcuni tratti era stato praticamente inghiottito dalle enormi frane cadute dalle creste. L'unica traccia visibile in quei punti erano le strisce bianco-rosse pitturate dagli addetti della SAT sui grandi sassi e più che un camminare era un continuo balzare da un sassone ad un altro!

Finalmente, nel primo pomeriggio, dopo l'ennesimo (e ultimo!) tatto di salita, il gruppo ha raggiunto la forcella che sovrasta il Rifugio Sette Selle, collocato a quota 2000 m. in fondo alla valle che i mòcheni chiamano "Intertol" (traducibile in "valle di dentro"). Per raggiungere il rifugio, in verità, c'è voluta un'altra mezz'ora di zig-zag tra i sassi, ai piedi di Cima Sette Selle, poi si è finalmente arrivati nella struttura dove le  rustiche panche di legno, altrimenti giudicate rigide e scomode, ci sono sembrate - stanchi com'eravamo - dei soffici divani dove stendere le stanche nostre membra!

Dopo una meritata pausa caffè, il gruppo ha ripreso la discesa per la Val di Laner, a tratti su erba, poi nel bosco, fino ad intercettare nuovamente il sentiero 325 che avevamo percorso in salita al primo mattino. A quel punto - una volta chiuso l'anello - non è rimasto che percorrere l'ultimo km sulla comoda strada che riporta al parcheggio di Frotten.

Ora l'appuntamento è per il primo weekend di ottobre con la RincoBike, la gara sociale a staffetta che si terrà sul tradizionale tracciato di Terlago. Per il trekking, invece, ora che è stato concluso il programma, ci sarà un appuntamento extra nel mese di novembre, che dovrebbe calare definitivamente il sipario sulla stagione 2011. Salvo imprevisti, si tratterà di un'escursione sulla Cima Marzòla, con cena in bivacco e rientro in notturna.

 

i dati tecnici

Tracciato ad anello, di circa 10 km e con un dislivello complessivo di quasi 1.000 metri. L'altimetria presenta un tratto in salita assai ripida per i primi 2,5 km, fino al Lago di Erdemolo, seguito da un rampone di circa 1 km dove si raggiunge la cresta attorno ai 2300 m. Segue un lungo tratto con continui saliscendi, tra i 2250 e 2310 metri, fino alla forcella che sovrasta il Rifugio Sette Selle. Poi comincia la lunga e impegnativa discesa, più tecnica fino al Rifugio Sette Selle, con fondo sassoso, più agile in seguito, con tratti su erba e - nel finale - su strada forestale. Salita più lunga: Frotten-Forcella del lago 3,5 km, GPM in cresta di Cima Sette Selle (m.2310).

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le immagini


Il ritrovo nel parcheggio di Frotten, a circa 1500 m. di quota


La tabella segnavia della SAT


Iniziamo la salita ...


Il primo tratto del sentiero 325 coincide con la strada carrozzabile


Entriamo ora nel bosco


Passiamo davanti ad un caratteristico maso in pietra e legno
In primo piano l'Old-Rinco Frà con il figlio Nicola


La strada procede ripida, ora pavimentata in pietre


Il ponticello in legno sul ruscello, nei pressi della vecchia miniera


Passiamo sul rudimentale ponte e proseguiamo il cammino


Imbocchiamo un irto vallone erboso, con un sentiero a zig-zag


La colonna si allunga sul ripido sentiero


Camminiamo sul pietrame, che forma degli scalini naturali


Geppo con la cagnolina Maya


La pendenza non concede tregua e guadagniamo dislivello in un batter d'occhio


Il sole non filtra ancora dalle nuvole e camminiamo sempre all'ombra


Poi, finalmente, qualche raggio fa capolino ...


Walt, oggi accompagnato dai piccoli Antonio e Cristiano


Ed eccoli impegnati sulla ripida ascesa verso il lago


In un breve tratto pianeggiante, Cimo e Schiaccianoci se la raccontano ...


Lasciati i prati, il sentiero prosegue ora ai margini del bosco


La parte finale della salita, prima di arrivare al lago


Ogni tanto ci si ferma per riposare ed idratarsi


Il punto in cui si scollina e si accede nella conca del Lago di Erdemolo


Ed ecco lo specchio d'acqua verde smeraldo apparirci davanti


Ci fermiamo qualche minuto ad ammirare il luogo incantevole


Il gruppo si prepara per la foto ricordo


Bella immagine di Spectrum, a zonzo sulle rive del lago


Lo Schiaccianoci in posa tra i rododendri


Lasciamo il lago (m.2030) e imbocchiamo il sentiero che porta alla forcella (m.2300)


La prosecuzione del sent. 325 è ancora più ripida della prima parte!


Attraversiamo diverse pietraie


Il lago si vede ora dall'alto e si nota la curiosa forma a cuore


Proseguiamo la nostra ascesa verso la forcella


Una nuvola oscura l'ambiente e filtra solo un raggio di sole, creando questo suggestivo gioco di luce


Il gruppetto che ha fatto la deviazione panoramica sta per incrociarsi col resto del gruppo


Intanto un gregge di capre si osserva dalla cresta sovrastante


La colonna dei Rinco procede spedita verso il GPM ...


Oddio, spedita. Qualcuno si ferma a riposare!


Il sentiero sale ripido, con un fastidioso fondo sassoso


Ed eccoci agli oltre 2200 m. della Forcella del Lago


Il Dotto erudisce Spectrum, raccontando aneddoti e vicende della Grande Guerra


Imbocchiamo ora il sent. 343, che percorre tutta la cresta verso Cima Sette Selle


Questo primo pezzo sembra comodo e battuto ...


White e Barbapapà


Un riparo in pietra, probabilmente risalente alla 1ª Guerra Mondiale e poi risistemato


Ora il Dotto ha una platea più ampia: la lezione di storia prosegue ...


Da sud-est arriva la nebbia e non si vede praticamente nulla. Peccato!


Staifel osserva il Lago di Erdemolo, ora sotto di noi


Primo piano del piccolo specchio d'acqua


Proseguiamo con un continuo saliscendi


Alcuni punti non sono proprio una passeggiata ....


Camminiamo con attenzione sulle rocce


Il sentiero, quì, è semplicemente tracciato sulla pietra


Suggestiva immagine di tre nostri soci con lo sfondo del cielo azzurro (verso ovest)


Anche a 2300  metri di quota il Dotto non disdegna la canottiera: una roccia!


Eppure basta girarsi verso est ed ecco la nebbia!


In alcuni tratti non vediamo che le ombre dei compagni!


Eccoci ad un'altra forcella dove passiamo da un versante all'altro della cresta


Barbapapà, Gaspa e la moglie Paola


Un'altra discesa, un'altra pietraia


Più avanti il sentiero corre proprio sul crinale


Questi camminamenti risalgono alla 1ª Guerra Mondiale


Proseguiamo in direzione nord, continuando a passare di quà e di là della cresta


Tagliamo orizzontalmente un costone erboso


Avanza la quota rosa ...


Il piccolo Antonio (figlio di Walt) procede con cautela in un punto sulle rocce


La colonna dei Rinco avanza tra l'erba


Ora scendiamo nuovamente


Tella mentre affronta la discesa nell'erba


Su e giù, su e giù, oggi sembra di essere sulle montagne ... russe!


Il Bagnino in posa alla Messner


Lo Schiaccianoci, per i noti problemi alla schiena, procede un po' claudicante ma tiene duro!


Cristiano (4 anni) accusa un po' di stanchezza e così Walt deve mettersi un supplemento allo zaino!!!


Il Dotto e l'Uomo Ombra in sosta alla forcella


Dalla forcella scendiamo verso un'ampia conca erbosa


Il gruppo segue i battistrada sul sentiero sassoso


Ci scegliamo una bella radura erbosa, baciata dal sole, e ci sistemiamo sull'erba


Brücke sceglie un sasso per non bagnarsi con la rugiada


Il Dotto si scegli un postici panoramico niente male!


Cala all'improvviso il silenzio: si sentono solo ganasce macinare ...


Per loro ci vuole panino doppio! (e meritato)


Il difficile, poi, sarà rialzarsi!


"Non mi guardare così, devo farti una foto, non devo mangiarti il panino!"


Ora che è uscito il sole si sta davvero bene


Dopo la sosta pranzo, zaino in spalla e via di nuovo!


Riprendiamo il sentiero di cresta


I resti di una costruzione risalente alla 1ª Guerra Mondiale, restaurati recentemente


Attraversiamo una pietraia


Un altro manufatto restaurato (un muro di contenimento)


Un cartello spiega illustra i lavori che si stanno facendo


Il gruppo in sosta


In numerosi punti il sentiero è interrotto da frane, piccole o grandi, di pietrame caduto dalle creste


Qui il sentiero è stato travolto e coperto dalle pietre e il passaggio si intuisce solo dai segnavia
bianco-rossi della SAT, dipinti sui grossi massi attraverso i quali saltelliamo come camosci


Camminiamo sui lastroni, assicurandoci che siano belli stabili!


In effetti qui sono stati sistemati bene


The Doctor gioca a nascondino ...


Ora scorgiamo dall'alto il Rifugio Sette Selle


Prima, operò, ci aspetta un ultima fatica in salita....


... e che salita!


Piano piano arrivano tutti


Una breve sosta prima dell'ultima fatica


Una strana composizione rocciosa, da noi ribattezzata "il totem"


Il climber Staifel, seguito da Gaspa e dalla moglie Paola, vuole salire sul blocco di pietra


Ed ecco il terzetto in posa sul "totem" che saluta il fotografo


Una posizione davvero panoramica!


Il gruppo di coda affronta l'ultima scalinata naturale


Fotoreporter appostati (1)


Fotoreporter appostati (2)


Frank si ciuccia i suoi 3 litri di succo di lampone!


Provate ad indovinare il motivo dell'espressione di Barbapapà:
a) vuole estrarre un panino dallo zaino, ma si è incastrato e lo sta tirando!
b) nello zaino è entrata una marmotta che gli sta mordendo la mano
c) la fagiolata comincia a fare effetto ed è meglio che vi spostate da dietro ...


In alta quota possono nascere nuovi amori ...


White si riposa osservando il panorama


Qualche minuto di sosta panoramica sulla forcella


Quanto so' belli eh?


Scendiamo ora verso il Rifugio Sette Selle


Anche qui un bel zig-zag tra i sassi


L'immagine rende l'idea della pendenza di questo vallone


Scendiamo lungo il ripido sentiero tra la massa di pietre


Un altro tratto dove i sassi sono stati sistemati a mo' di pavimentazione


La parte finale della discesa, dopo essere entrati nel bosco


Finalmente arriviamo al Rifugio Sette Selle


Qui facciamo un sosta caffè


Qualcuno fa proprio un pisolino e ... si becca degna sepoltura!


Dopo la pausa scendiamo verso valle, inizialmente nei prati


Poi entriamo nel bosco


La colonna prosegue tra i larici


Nel finale, anche un tratto con scalini in tronco d'albero


Il sentiero sbuca su una comodo strada forestale sterrata


Nei tratti più ripidi è stato posato il cemento a lisca di pesce


In confronto alle rocce della cresta, questa ...è un'autostrada!


Barbapapà salta un ruscelletto che attraversa il sentiero


Il passaggio (stavolta al contrario) davanti al caratteristico maso


L'arrivo al parcheggio. Anche questa è fatta!

 

Alla prossima!