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Lago di Tovel, 19/06/2011. Un assaggio di vera montagna, i nostri trekker, lo avevano avuto tre settimane or sono, con la dura ascesa dal lago di Ledro a Cima Monte Corno. Ebbene, anche in occasione della 3ª tappa del programma trekking 2011, disputata domenica 19 giugno in Val di Tovel, il tracciato non è certo stato una passeggiata, con i suoi oltre 15 km di sviluppo e un dislivello che ha superato i 750 metri.
Una fatica ampiamente ripagata, però, dal meraviglioso contesto naturale in cui si è sviluppato il tracciato, a partire dal Lago di Tovel, un vero e proprio smeraldo incastonato tra le cime del Brenta, passando per i verdissimi pascoli ai piedi del Brenta, fino ad arrivare al paesaggio lunare delle "Sassère", l'enorme pietraia ai piedi di Cima Val Scura, frutto - come altre simili località della zona (ad esempio "Le Glare", più o meno a metà della Val di Tovel) - di rane avvenute in epoche lontane, per effetto del movimento dei ghiacciai in ritirata.
Il gruppo dei trekker, composto in questa occasione da 10 unità, è partito attorno alle 8:30 dal Lago di Tovel (raggiungibile in auto solo entro le 10,30). Dopo una doverosa tappa sulle rive del bellissimo specchio d'acqua ed un caffè al bar del ristorante Lago Rosso, è iniziata la salita lungo la strada forestale per Malga Pozzoi, contrassegnata dal segnavia SAT n.341.
Per i primi 4 km si è camminato su un comodo e largo sterrato, all'interno dei boschi e lungo il Torrente Tresenica, il corso d'acqua che nasce ai piedi del Brenta e confluisce nel Lago di Tovel, per poi uscirvi dal versante opposto, solcare l'intera Val di Tovel e gettarsi nel Noce. Giunti dopo circa un'ora di cammino a quota 1560, dove il territorio si apre ad un piccolo pascolo, è stata lasciata la strada per attraversare il torrente su un caratteristico ponte in legno ed imboccare a sinistra il sentiero 369, detto "della Val Scura".
Da qui è cominciata la salita più impegnativa, con pendenze più elevate e fondo più tecnico, con pietre e radici a mettere alla prova le caviglie. Il mutare della vegetazione, dal bosco di conifere ai mughi, segnalava l'arrivo attorno ai 1800 metri di quota, in località Prà dell'Asino, dove il sentiero 369 (che di lì in poi prosegue molto più tecnico tra le rocce della Val Scura) si incrocia con il più tranquillo sentiero 330, proveniente da Malga Termoncello (posta sulla cresta affacciata sulla Val di Non) e diretto al Campo di Flavona.
Noi, ovviamente, abbiamo imboccato quest'ultimo, proseguendo la marcia in direzione sud e salendo ancora un po' fino alla località "Sassère", punto di massima elevazione dell'itinerario, alle soglie dei 1900 metri di quota. Di fronte a noi è apparsa a quel punto la conca erbosa del Campo di Flavona, posta ai piedi del Grostè e caratterizzata dalla presenza - proprio nel mezzo del pascolo - di una strana formazione rocciosa, il Turrion Basso (foto in basso a sx), molto simile ad alcuni rilievi della Monument Valley, visti spesso nei nei film western (foto in basso a dx). Solo che qui non era l'Arizona, ma il Gruppo del Brenta!
Dalle "Sassère" è iniziata la discesa, che in breve ha portato al Biotopo Flavona, un piccolo laghetto dalle acque gelide e verdi come i pini del circondario. Proseguendo la discesa si è quindi arrivati ai pascoli di Malga Flavona, a quota 1858. Qui c'è stato il primo contatto radio con il gruppo bike, giunto nel frattempo a Malga Pozzoi, posta un chilometro più a valle.
Dopo una sosta ristoratrice alla malga, il gruppo ha quindi ripreso il cammino sul sentiero 371, scendendo verso valle. Dopo aver attraversato il Torrente Tresenica si è quindi giunti a Malga Pozzoi, dove c'è stata le riunione dei due gruppi ed è stato consumato un meritatissimo pranzo al sacco.
Dopo aver soddisfatto lo stomaco e riposato le gambe, mentre i biker stavano già guadagnando il fondo valle per dirigersi al loro punto di partenza di Terres, i nostri trekker hanno ripreso il cammino per compiere gli ultimi 5 km di discesa, sulla comoda strada forestale Tovel-Malga Pozzoi.
Giunti infine in riva la lago, c'è stato il tempo per ammirare ancora una volta quello che un tempo era il "lago rosso". Un fenomeno - quello dell'arrossamento - che venne studiato da molti (in merito nacquero anche diverse fiabe e leggende) e che venne poi spiegato dal biologo Marchesoni. L'origine della colorazione delle acque era dovuta alla presenza sui fondali del lago di un alga (il Glenodium Sanguinium) che con l'innalzarsi della temperatura dell'acqua ed in presenza di elementi nutrienti come azoto e fosforo, fioriva diventando rossa. Il fenomeno, infatti, si verificava solo d'estate e solo sulla sponda nord-orientale. D'estate perchè solo in quel periodo l'acqua raggiungeva la temperatura ideale per la fioritura dell'alga e sulla sponda a nord-est perchè lì confluiscono i ruscelli che scendono dalle malghe della zona (Tuena, Pozzoi, Flavona), le cui acque - nel periodo dell'alpeggio - erano ricche di azoto e fosforo a causa delle deiezioni del bestiame. L'ultimo arrossamento del lago si verificò nel 1964, poi più nulla e pare che le cause siano proprio da ricercare nella riduzione del bestiame in alpeggio, un tempo assai più numeroso.
Ora l'appuntamento è per il 23 luglio, quando si disputerà la 4ª uscita del programma ordinario di Trekking, con l'ascesa a Cima Specie (Strudelkopf), in Alto Adige. Ancora un Bike & Trekking, ancora paesaggi stupendi, nel cuore delle Dolomiti di Braies.
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Tracciato ad anello di circa 15 km, con un dislivello complessivo di circa 750 metri. L'altimetria è quasi speculare, con il tratto in salita nella prima parte e quello in discesa nella seconda. Ascesa tranquilla nei primi 5 km su strada forestale (fino al ponte sul Torrente Tresenica), poi più ripida sul sentiero della val Scura (con sassi e radici). Discesa più ripida sul sentiero da Malga Flavona a Malga Pozzoi, poi comodo rientro al lago su strada forestale. Salita più lunga: Lago di Tovel-Sassère (circa 6 km); GPM in località Sassère (m.1893).
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Lasciamo il parcheggio e saliamo verso il vicino lago
Dopo 100 metri arriviamo infatti al lago di Tovel:
incantevole!
Foto a grand'angolo,ottenuta "attaccando" diverse foto in sequenza (CLICCA
PER INGRANDIRE)
Un comodo sentiero compie il giro del lago
Procediamo verso la sponda orientale
Dorty ammira il lago alla sua sinistra mentre cammina
Il Centro Visitatori del Parco Adamello-Brenta
Prima di iniziare la salita, un caffè al bar del
ristorante Lago Rosso
Le tabelle della SAT ci indicano la direzione da
prendere
Imbocchiamo la forestale, contraddistinta dal segnavia
314
La strada è comoda e la pendenza moderata
La temperatura, all'ombra dei pini, è ancora frizzante
(Yoghi, infatti, si scalda le mani!)
La rugiada sulle foglie, non ancora asciugata dal sole
Costeggiamo il Torrente Tresenica, affluente
principale del lago di Tovel
Uno dei numerosi guadi incontrati lungo il cammino
White preferisce la tecnica dell'aggiramento
Suggestiva immagine del torrente, in questo periodo
particolarmente carico d'acqua
Dorty, naso all'insù e macchinetta in mano, intento ad
immortalare qualche paesaggio
La tabella segna l'incrocio tra la strada forestale Tovel-Pozzoi e il sentiero
369
Dobbiamo attraversare il ponticello sul Torrente
Tresenica
In posa sul ponte di legno
Un attimo di pausa prima di ripartire
La valle verso il lago di Tovel, alle nostra spalle
Imbocchiamo ora il sentiero 369 "della Val Scura"
Inizialmente si procede in leggera salita ...
... poi la pendenza si fa più elevata e il fondo un po'
più tecnico
Iniziamo a guadagnare decisamente quota, salendo nel bosco
Avanziamo tra gli abeti
Una pausa per tirare il fiato
Primo piano di una bella genziana
Sopra di noi, le rocce di Cima Val Scura
Il crocevia tra i sentieri 330 e 369
Passata quota 1800, pini ed abeti hanno lasciato campo
libero ai mughi
Qualche nuvola minacciosa si presenta oltre la cresta. Speriamo bene!
Avanziamo tra la bassa vegetazione
Il sentiero è ancor più sassoso
L'arrivo al GPM di "Sassère", a quota 1893. Sul
versante esposto a nord c'è ancora la neve
Un paesaggio quasi "lunare"
Lasciamo il GMP e riprendiamo il nostro cammino
Dorty e White al margine del nevaio
Proseguiamo ora in discesa, attraversando l'enorme
pietraia
Sullo sfondo, come un totem, si staglia il profilo del
Turrion Basso
Il sentiero avanza attorno a quota 1890, tra i pini
mughi
Il cippo di un albero colpito da un fulmine
Nel frattempo il cielo si sta annuvolando
Attraversiamo un altro nevaio
A fine giugno c'è chi va al mare e chi ... va sulla
neve!
Ci fermiamo a gustare l'insolita location
Le signore osservano interessate la neve
Max e Staifel: come spicca la maglia da trekking sul bianco della neve!
White: dal Salento alle Dolomiti
Riprendiamo la marcia
L'arrivo al laghetto del Biotopo Flavona
Basta un sasso per creare un'immagine suggestiva ...
Dorty in posa sulle rive del laghetto
L'effetto specchio
Una breve sosta per uno snack
Riprendiamo la discesa
Ora camminiamo in verdissimi pascoli
Proseguiamo in direzione del fondo valle
Malga Flavona vista dal pascolo
Qualche buontempone si è divertito a creare un fiore con ... una bella "boazza"
secca!
I rododendri sono decisamente meglio
Dopo le piogge degli ultimi tempi, i prati sembrano quelli dei giardini inglesi!
Lasciato il pascolo, inizia la ripida discesa
Il sentiero prosegue sassoso sulla sponda destra della Tresenica
Incontriamo una bellissima cascata
Facciamo una breve sosta per ammirare lo spettacolo
Proseguendo la discesa, siamo arrivati fin sul greto del torrente
Siamo quasi arrivati, il sentiero si sposta ora sull'altro versante
Foto ricordo sul ponticello di legno
Saliamo dal greto del rio verso un piccolo promontorio erboso
Ed eccoci, dopo aver scollinato, a Malga Pozzoi
Biker e trekker a colloquio
La foto di gruppo con biker e trekker
Dopo mangiato, lasciamo Malga Pozzoi e iniziamo a scendere verso valle
Attraversiamo il pascolo sulla comoda stradina
Un ultimo sguardo all'incantevole luogo, prima di cominciare la discesa
Iniziamo quindi a scendere verso il lago
In bici sono passati nell'acqua, noi dobbiamo fare così!
Un ultimo sguardo al lago prima di raggiungere le macchine. Che bella gita!