PROGRAMMA TREKKING 2011: 2ª USCITA
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Che fatica ... ma che spettacolo!      
NELL'AMBITO DEL «BIKE & TREKKING» DISPUTATO IN VAL DI LEDRO, BELLA MA IMPEGNATIVA ASCESA DEI NOSTRI TREKKER SULLA CIMA MONTE CORNO (m.1731). UNA FATICA RIPAGATA DALLO STUPENDO PANORAMA CHE SI PUO' AMMIRARE DALLA VETTA.


 

i presenti
 

SOCI
           
OSPITI      
           

 

la cronaca

Molina di Ledro, 28/05/2011. Dopo l'avvio decisamente soft con il canyon del Bletterbach, cui avevano fatto seguito un paio di uscite non ufficiali (così, tanto per non perdere il filo), il programma trekking 2011 ha offerto sabato 28 maggio una delle escursioni più toste mai disputate in questa disciplina, da quando è entrata a far parte delle attività ufficiali del Club.

L'ascesa alla Cima Monte Corno, andata in scena nell'ambito del Bike & Trekking in Valle di Ledro, si è infatti rivelata più dura del previsto, tanto per fare il pari con i biker che stavano sbuffando in contemporanea a poche centinaia di metri di distanza, ma più in basso, sul sentiero diretto a Bocca Casèt.

Dopo il ritrovo a Pur (m.670), i 19 trekker al via si sono spostati in auto fino al Dos de Pur (m.820), il piccolo promontorio che sovrasta la località turistica sulla sponda meridionale del Lago di Ledro. Qui, dopo aver parcheggiato le auto, hanno attaccato il sentiero SAT 456, inizialmente su strada asfaltata, poi su ripidi ramponi in cemento rigato, risalendo la dorsale nord del Monte Corno.

La salita non ha dato un attimo di tregua ed è proseguita costante fino a San Martino (m.1250), una località che si trova più o meno a metà strada verso la vetta, caratterizzata dalla presenza di alcuni vecchi fienili e da una caratteristica chiesetta di montagna, adagiata solitaria su una conca erbosa.

Da San Martino la salita è proseguita sui sentieri ai piedi del Monte Corno, arrivando dopo circa 1 km al Bochet di Spinera (m.1320), un piccolo valico dal quale si può scendere leggermente di quota, rimanendo sul sentiero 456 diretto a Bocca Casèt e Passo Tremalzo, oppure proseguire in salita sul sentiero 456B, diretto alla cresta rocciosa tra Cima Monte Corno e Cima Casèt.  

I nostri trekker hanno proseguito l'ascesa, che da lì in poi si è fatta ancor più impegnativa, con una pendenza che in alcuni punti era più o meno quella degli ascensori: una parete verticale! Basti pensare che in poco meno di 2 km, sono stati scalati altri 400 metri di dislivello, passando dai 1320 del Bochet di Spinera ai 1739 di Cima Monte Corno.

Una fatica che è stata però ripagata dal superbo panorama che si può godere dalla vetta. Del Lago di Ledro, innanzitutto, che da lassù appare con la sua acqua azzurra come una gemma incastonata nelle verdeggianti montagne del circondario. Poi uno spicchio del lago di Garda, attraverso la fenditura del Torrente Ponale, e le montagne, tutte le montagne a 360°, in particolare la catena dell'Adamello, con le sue creste ancora imbiancate di neve.

Dopo una meritatissima sosta panoramica, durante la quale si è approfittato per riposare le gambe e mettere qualcosa sotto i denti, i nostri trekker hanno imboccato a ritroso il sentiero percorso all'andata, per tornare verso valle. La discesa è stata non meno impegnativa della salita, con le articolazioni fortemente sollecitate dal peso del corpo scaricato su quelle pendenze elevate.

Ripassando dal Bochet di Spinera si è nuovamente scesi a San Martino e da lì, attraverso la strada cementata, fino al Dos de Pur, dove si è conclusa l'impegnativa ma bellissima escursione.

Al rientro a Pur c'è stato il pranzo sociale assieme ai biker (impegnati contemporaneamente nell'ascesa a Bocca Casèt, ndr)  con la mitica polenta di patate del sig. Vito (papà della nostra socia Tania), consumata come ormai da tradizione nella baita in riva al lago e accompagnata da spezzatino e salcicce.

Quest'anno c'erano oltre 50 "bocche da sfamare", il che ha costretto agli straordinari Tania, Frà e gli amici che si sono prodigati per rendere possibile questa festa post-fatiche. A loro, ovviamente, va il ringraziamento del Club e di tutti i presenti.

Ora l'appuntamento è per il 19 giugno, quando si disputerà la 3ª uscita del programma ordinario di Trekking, al Lago di Tovel. Ancora un Bike & Trekking, ancora paesaggi stupendi, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta.

 

i dati tecnici

Tracciato di circa 8 km tra andata e ritorno, con un dislivello complessivo di oltre 900 metri. L'altimetria è speculare, con il tratto in salita nella prima parte e quello in discesa nella seconda. Ascesa sempre impegnativa, con pendenze molto alte, specie nel ripido tratto finale, dal Bochèt di Spinera alla vetta, con quasi 400 metri di dislivello in un paio di km. Salita più lunga: Dos de Pur-Cima Monte Corno (circa 4 km); GPM a Cima Monte Corno (m.1731).

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le immagini


Con le auto ci siamo spostati sul Dos de Pur, dove inizia l'itinerario


Dopo un tratto iniziale su asfalto, la strada si restringe e troviamo un fondo cementato


La pendenza è notevole e il cemento è stato posato per evitare l'erosione durante le piogge


La strada alterna tratti all'ombra del bosco a punti aperti e soleggiati


Il gruppo impegnato sulle ripide rampe verso San Martino


Il lago si fa sempre più lontano alle nostre spalle


Da questa immagine si può apprezzare quant'era ripida quella stradina


Mano a mano che si sale, si inizia a vedere il lago sotto di noi

 
Lo Schiaccianoci sul sentiero che sale a San Martino. Sullo sfondo, il lago


Una pausa del gruppo


Primo piano dell'Uomo Ombra


Dall'immagine si intuisce la pendenza del versante boscoso


Basta chiacchiere, torna a camminare!


Anche perchè qui si fa più dura ...


Ecco Staifel impegnato nell'ascesa


Schiaccianoci e Spectrum


L'arrivo in loc. San Martino


Playmobil e Bubu


Una breve sosta sul piccolo pianoro erboso


La caratteristica chiesetta di San Martino


Un bellissimo panorama della valle


E ti pareva che si doveva mettere in mezzo!


Eccone 'n'altro! C'è più nessuno o possiamo ripartire?


Riprendiamo il cammino nel bosco, in direzione del Bochet di Spinera


Una sosta durante l'ascesa


Camminiamo sul ripido pendio, tra pietre e foglie secche


La grandine caduta nella serata prima, durante un violento temporale


Dalle aperture della vegetazione si scorge il panorama delle vette circostanti


L'arrivo al Bochet di Spinera (m.1320)


L'immagine rende bene l'idea della pendenza trovata in alcuni punti


Più che trekker, qui  bisogna essere scalatori!


Raggiungiamo la base rocciosa del Monte Corno


Dori One e Sharif sul sentiero che aggira la cima


Dopo tanta salita, un breve tratto in piano


Staifel mostra ai compagni la tecnica di arrampicata


Riprendiamo il cammino


Lo Schiaccianoci verifica se la zona è raggiunta dal segnale telefonico


Minuscolo muschio di colore arancione aggrappato su queste rocce


La cima è lassù, dietro alla linea di cresta


Ancora Dori One e Sharif


Dei bellissimi fiori di montagna, cresciuti in una fenditura della roccia dove si è depositata un po' di terra


Il sentiero corre proprio sotto la parete


La colonna di Rinco riprende il cammino verso la vetta


Qui si passa proprio sotto le pareti rocciose del Monte Corno


Il cielo è azzurro e terso come accade solo dopo i giorni di pioggia


Playmobil e Dorty


Luigi il Dotto impegnato sullo stretto sentierino


L'Uomo Ombra sale tra l'erba


L'ultimo ripidissimo rampone


Ci siamo quasi ...


Il Dotto percorre il sentiero a zig-zag nel prato


L'Uomo Ombra impegnato sul tratto finale


Il sentiero taglia in diagonale un ripido costone erboso


Il gruppo quasi in cima


Sul versante opposto si scorge il fondo valle


Tra la roccia troviamo questi ruderi. Probabilmente risalgono alla prima Guerra Mondiale


La cima è ricoperta di mughi e l'ultimo pezzo di sentiero attraversa un boschetto


All'ombra dei mughi troviamo depositata la grandine caduta nella serata precedente


Ecco Dorty sbucare dalla vegetazione ed arrivare a Cima Monte Corno


Il sentiero termina davanti alla grande croce in metallo posta sulla cima, a quota 1731


La fatica è stata tanta, ma questo panorama ci ripaga di tutto!


Ci sediamo per goderci per bene lo spettacolo


Una sorridente Tella vicino alla croce sulla cima


Oltre al lago di Ledro, attraverso la fenditura del Torrente Ponale si scorge uno spicchio di Lago di Garda


Schiaccianoci, Bubu e il Dotto prima di avviarsi per la discesa


Dopo la pausa ristoratrice ripartiamo per affrontare la discesa


Staifel osserva una colorata farfalla che si è posata sulle sue dita


Dopo essere scesi dalla cima, ci incolonniamo nuovamente nel tratto boscoso


La segnaletica SAT indica 2 ore di cammino per Pieve


Proseguiamo seguendo a ritroso lo stesso sentiero fatto in salita


Ripassiamo davanti alla bella chiesetta di San Martino


Bubu e Spectrum ne approfittano per riposare un po'


Ecco il resto del gruppo nel prato che circonda la chiesetta


Brücke in posa con alle spalle la Val Concei, una laterale della Valle di Ledro


Una splendida distesa di Botton d'Oro


Riprendiamo la discesa nei prati in fiore, presso i fienili di San Martino


Alcuni vecchi fienili


Staifel in posa davanti alla piccola costruzione, testimone di un passato rurale


Proseguiamo la discesa


Percorriamo l'ultimo tratto nel bosco,prima di ritrovare la ripida strada cementata


Ormai vediamo il lago, siamo quasi in fondo


Il colore delle sue acque è davvero splendido


L'arrivo alle auto. Il primo pensiero è ... togliere gli scarponi!


Con i sandali si sta decisamente meglio


La faccia distrutta di Mark Mark dice tutto

 

IL PRANZO SOCIALE IN BAITA
Biker e Trekker accomunati dalla "grandi ganasce" ...


Panoramica della baita con il bel prato ...


e panoramica del piatto con cui si sono rifocillati i nostri soci


Le tavolate


Le tavolate


Le tavolate


Le tavolate


Le tavolate


Presidente e Vice non disdegnano il bis: qualcuno dovrà pur dar l'esempio!


Dorty in versione filosofo ...


Il Dotto sta intrattenendo i commensali con i suoi racconti


E dulcis in fundo ... i dulcis. Si comincia con lo strudel ...


... e si passa ad un autentico capolavoro. Tella ci aveva abituati, in questi anni, alle sue prelibatezze per la
gola, ma questa volta ha pensato anche agli occhi: una torta dedicata al Bike&Trekking, bellissima!


Ed ecco Tella che inizia a tagliare il suo capolavoro


Brücke (al 3° passaggio del dolce!) e il figlio


Il Camoscio racconta la su brutta avventura, con la caduta in una scarpata


Le bendature sulle gambe ferite


Ombretta col pancione. La nascita del secondogenito è prevista per agosto. Auguroni da tutti noi!


E tu pensavi di venire solo a mangiare eh?

Alla prossima!