|
LA 3ª CIASPOLATA STAGIONALE, IN VALLE DEI MOCHENI, CARATTERIZZATA DA UNA FITTA E COSTANTE NEVICATA. PAESAGGIO INCANTATO (DA TEMPO NON SI VEDEVA PIU' LA NEVE SUGLI ALBERI!) E CLIMA DA ROMANZO DI JACK LONDON. AL RIENTRO, GRANDE ABBUFFATA DI MACCHERONI AL RAGU' |
20/02/2011. Si era dibattuto a lungo, venerdì mattina, sull'opportunità di anticipare dal 20 al 19 febbraio la 3ª ciaspolata stagionale, in programma sulle nevi (fresche più che mai!) della Valle dei Mocheni. Del resto le previsioni meteo erano chiare: sole sabato, e ci hanno azzeccato in pieno, nubi e schiarite, con precipitazioni dal pomeriggio di domenica, e in questo caso la topica è stata grande, perchè le schiarite non le ha viste nessuno e la neve ha iniziato a cadere già attorno alle 8,30, quando ci si apprestava a lasciare il parcheggio di Passo Redebus, proseguendo poi per l'intera giornata.
Ad ogni modo la decisione di confermare la data del 20/02 è stata comunque premiata da una giornata che alla fine dei conti è stata bella anche così, con un ambiente diverso dal tradizionale bagno di sole che aveva caratterizzato le altre uscite (notturna a parte). Un ambiente che in certi frangenti ha ricordato quei film tratti dai romanzi di Jack London (quello di Zanna Bianca per capirci), solo che al posto dei cani e delle slitte c'erano i Rinco con le ciaspole, a sfilare allegri nelle fitte foreste innevate ai piedi del Monte Rujoch.
Come detto il gruppo, dopo il ritrovo a Trento, è salito verso le 8,30 a Passo Redebus, il valico che mette in collegamento la Valle dei Mocheni con l'Altopiano di Pinè. Da qui, sotto una nevicata che si è fatta via via più fitta, è stato imboccato il sentiero 443B, che si stacca direttamente dalla strada provinciale per infilarsi nei boschi che si trovano sul versante settentrionale.
Dopo pochissimi minuti di cammino, in una piccola e pendente radura, è stata incontrata la bella Baita della Faida, ristrutturata nel 2008 utilizzando materiali locali (pietra e legno), dove al rientro avremmo poi fatto la tappa per il pranzo. Qui abbiamo scaricato i viveri e lasciato il Frà con il figlioletto Nicola a fare i guardiani, nonché a tenere il fuoco acceso in attesa dell'arrivo dei nostri cuochi di fiducia.
Il cammino è proseguito sul medesimo sentiero che nel tratto successivo si è nuovamente infilato nei boschi, con un piacevole andamento a sali/scendi, in mezzo alla fitta foresta di abeti i cui rami, dopo due mesi di secca, sono finalmente tornati a mostrarsi spruzzati di bianco.
Dopo una mezzoretta di cammino è apparso un ripido rampone al termine del quale si è quindi sbucati nella radura di Malga Pontara (il nome non poteva essere dato a caso!). Anche questa vecchia struttura per l'alpeggio del bestiame è stata sapientemente ristrutturata (i lavori sono ancora in corso perchè ci sono ancora i cartelli delle ditte operanti), con uso di pietra locale e legno. L'ingresso del locale principale, con una scala in legno che porta al piano sottotetto, sembra quello di una lussuosa struttura turistica alpina più che quello di una dimora per pastori!
Dopo una breve sosta, durante la quale più d'uno ne ha approfittato per un break, il gruppo è ripartito, tornando nuovamente nel bosco. Anche in questo tratto il sentiero si snoda tra gli abeti, con un andamento che alterna salite e discese, guadi di ruscelli e così via. Un'altra mezzora di cammino e si è giunti nell'ampia radura delle malghe Stramaiolo. Tagliando i prati innevati in direzione nord-ovest, si è passati dapprima da Malga Stramaiolo Bassa, in ristrutturazione per realizzare un centro benessere (!!!), poi è stato imboccato il sentiero 462 che lambendo il bosco sale verso la Stramaiolo Alta.
Prima di arrivare all'altra malga, però, si è svoltato a sinistra, imboccando il sentiero 443 che sale verso passo Campivel e il Rifugio Tonini. Anche in questo tratto si è camminato per una mezzoretta circa, stavolta in costante salita, passando dai 1650 metri di quota della conca di malghe Stramaiolo ai 1831 metri di Passo Campivel. Quassù - dopo la consueta foto di gruppo - si è deciso di fare il giro di boa, tagliando l'ultimo tratto che doveva portare al Rifugio Tonini. Una decisione plurimotivata, dal cielo coperto che comunque non avrebbe consentito di ammirare il panorama normalmente visibile dal rifugio, ai tempi di percorrenza necessari per fare rientro alla baita all'orario indicato per il pranzo e, da ultima, anche per la neve fresca caduta nei due giorni precedenti (un buon mezzo metro attorno ai 2000 m.) che nell'attraversamento del canalone posto sotto la cima del Monte Rujoch avrebbe anche potuto generare problemi, come accaduto il giorno precedente allo sfortunato alpinista travolto e ucciso da una valanga ai piedi delle Maddalene, a circa 1 km in linea d'aria dai luoghi dove siamo transitati 15 giorni fa durante la nostra ciaspolata in Val di Non.
Così il gruppo ha imboccato il sentiero che scende nel bosco, puntando nuovamente verso la zona delle malghe Stramaiolo. Da qui è stata percorsa a ritroso la strada fatta all'andata, giungendo alla Baita della Faida in perfetto orario (12,30). Qui ci attendevano Samuel e Michele con la pasta quasi pronta. E' bastato dare il via e 33 abbondanti piatti di maccheroni fumanti hanno iniziato a circolare nel caldo ed accogliente locale, con la maggior parte dei Rinco seduti al lungo tavolo e qualcun'altro appollaiato qua e là, chi sulle scale, chi vicino alla stufa, chi alla finestra. Mentre fuori la neve continuava a cadere silenziosa, all'interno della baita si udiva forte il clangore delle ganasce in azione, passate dai maccheroni ai cubetti di grana e alle olive condite, per finire con strudel e torta di grano saraceno.
Un bel caffè (per molti addizionato con l'antigelo ...) ha concluso l'apprezzato pranzo ed anche in assenza del Taverna è partito ugualmente un meritato Hip-Hip Hurrà per i nostri due cuochi, ai quali rinnoviamo il ringraziamento per la disponibilità dimostrata.
A quel punto non è rimasto che caricare la slitta con i rifiuti da riportare a valle e imboccare il sentiero per scendere al vicino parcheggio, dove si è conclusa quest'ennesima bella avventura sulla neve.
Ora l'appuntamento con le ciaspole è per sabato 5 marzo, quando sull'Altopiano del Vezzena andrà in scena il gran finale della stagione della neve. Con una sorpresa, perchè in concomitanza con il carnevale, sarà richiesto ai partecipanti di agghindarsi a dovere e alla fine ci sarà pure la votazione di Mister (o Miss) Mascherina 2011 ... .
(clicca sull'anteprima per vedere la cartina
ingrandita)
A Passo Redebus, prima del via
Oggi esordisce il Pajazo e lui
... è contento!
Partiamo imboccando il
sentiero 343B
Per il primo km dobbiamo
tirare la slitta con le vivande, che lasceremo alla baita
Ecco la bellissima baita della
Faida, ristrutturata nel 2008, utilizzando legno e pietra locale
La neve continua a scendere ma
noi non demordiamo e ...
... via, si parte!
La lunga fila inizia a
snodarsi lungo il sentiero
Un piccolo guado lungo il
tracciato
Le pietre sono rese scivolose
dalla neve e avanziamo con cautela
Passato il ruscello
proseguiamo la nostra salita
Il passaggio in una zona
disboscata
La neve cade sempre più
copiosa
Presidente e Briz
Brücke in un tratto
pianeggiante
Il sentiero è un continuo
saliscendi nel bosco
Dopo un rampone (in dialetto
trentino, una "pontara"), arriviamo a ... Malga Pontara!
Siamo a metà strada dalle
Malghe Stramaiolo
Malga Pontata è in corso di
ristrutturazione ed è nuova di zecca!
Manuel, il più piccolo
ciaspolatore di oggi
Primo piano di Moviola
Dopo una breve sosta,
riprendiamo il nostro cammino
Luigi il Dotto, anche oggi
presente!
Pajazo seguito da Ernesto:
entrambi alla prima presenza 2011
Lasciati i pascoli di Malga
Pontara, torniamo nel bosco
Il Bancario, New-Rinco 2011
La colonna dei Rinco fa una
certa impressione
Arriviamo ad un ponte di legno su un torrente
Tutti in posa!
Attraversiamo il corso d'acqua
Il letto è completamente coperto dalla neve
Mano a mano che ci alziamo di quota aumenta lo spessore della neve
fresca
Arriviamo nella radura delle Malghe Stramaiolo
Seguiamo la strada forestale
La che conduce alla prima malga
Ed eccoci a Stramaiolo Bassa
Bellissima insegna scolpita nel legno
Facciamo una pausa per ricompattare il gruppo
Lo Schiaccianoci ne approfitta per mangiare un fresco snack
El Venesian, anche lui all'esordio stagionale
La strada che porta da Stramaiolo Bassa a Stramaiolo Alta
Ci incolonniamo e riprendiamo a salire
Percorriamo circa mezzo chilometro
Prima di Stramaiolo Alta, però, c'è il bivio per il Rif.Tonini
Svoltiamo a sinistra ed entriamo nel bosco
Qui la salita si fa più tosta
Primo piano di Ailander
Briz in testa ad un gruppetto
Cipollino fa una pausa per bere il the
Il sentiero sale in una fitta foresta di abeti
Seguiamo l'evidente traccia nella neve appena caduta
Quassù lo spessore del manto nevoso fresco raggiunge i 50 cm
E compràr 'na barèta no?
Da novembre scorso non si vedeva la neve sui rami degli alberi!
Usciamo dal bosco e sbuchiamo nella radura di Passo Campivel
Attraversiamo il prato candido
Il Vice-Presidente Cecchi Paone
Arrivati al Passo facciamo sosta
Presidente e Pajazo vicino al segnavia SAT
L'immancabile foto di gruppo
Vista l'ora e i tempi di percorrenza, decidiamo di tagliare l'arrivo
al Rif.Tonini e di scendere verso valle:
abbiamo appuntamento per le 12,30 in baita! E poi, con questo cielo
coperto, il panorama dal rifugio
non l'avremmo visto comunque. Così ci incamminiamo verso le Malghe
Stramaiolo ...
Per la discesa percorriamo un altro sentiero
La neve fresca inizia a coprire gli alberi più piccoli
Cecchi Paone in versione reporter
Anche questo sentiero è ben visibile nella neve, grazie al passaggio
di qualcuno che ci ha preceduti
Il Dotto e l'Uomo Ombra (che, appunto, lo segue come un ombra!)
Scendiamo nel bosco lungo il ripido pendio
Un paesaggio davvero suggestivo
C'è chi preferisce lasciare la traccia e camminare nella neve fresca
Giaz e Spiz, gli amici di Non Solo Panza saliti da Cremona per
unirsi alla nostra ciaspolata
El Griso osserva concentrato il sentiero
I fiocchi, spesso accompagnati dal vento, non hanno smesso un attimo di cadere
Sullo sfondo scuro dei pini si può apprezzare l'intensità della
nevicata
Lo zaino dell'Uomo Ombra si può usare anche in autostrada, quando
devi cambiare una gomma!
Arriviamo alle spalle di malga Stramaiolo Alta
In questa foto si può capire perchè abbiamo scelto di fare le divise
rosse
Il Camoscio in contemplazione
Breve osta anche presso questa struttura, ristrutturata di recente
come le altre che abbiamo incontrato
Lasciamo Malga Stramaiolo Alta
La fila si incolonna nuovamente nei pascoli
Frank e Staifel si godono la neve fresca
Rinco liberi al pascolo
Torniamo nel bosco, alle prese con rami e radici
Dorty avanza con cautela in discesa
The Doctor prova il telemark con le ciaspole?
Eccoci di nuovo al ponte di legno dove siamo passati stamattina
Da qui in poi il percorso è lo stesso dell'andata
Attraversiamo il ruscello
La fila di "giubbe rosse"
A forza di fare il Pajazo ...
Il Presidente durante una sosta
Proseguiamo il nostro cammino
Usciamo dal bosco e siamo nuovamente nella radura di Malga Pontara
La costruzione piccola ...
... e quella grande, dove i lavori di ristrutturazione sono in fase
di ultimazione
L'interno è uno spettacolo!
Approfittiamo della veranda per fare una nuova pausa
Ernesto e Cecchi Paone si concedono un the
Dal tetto in lamiera scivolano grosse placche di neve gelata
Lasciamo anche questa malga e riprendiamo a camminare
Torniamo a scendere verso il Passo Redebus
Il sentiero rientra nel bosco
Le onnipresenti e sempre precise indicazioni della SAT
Un ruscelletto si è scavato il letto tra la neve
Per quelli sopra il metro e 90: occhio alle corna!
Un bel tratto in discesa tra gli abeti
Ormai non manca più molto
Arriviamo nel punto dove il bosco è stato tagliato
Ancora il guado
Si salta da un sasso all'altro
Tania, l'orgoglio di zio Giulio!
Curiosa immagine del Pajazo
L'arrivo alla Baita della Faida
Il Frà, che ha fatto compagnia ai cuochi, ci attende
Togliamo le ciaspole e ...
"Venghino, siòri, venghino pure ..."
... ci abbandoniamo al piacevole tepore della baita, osservando
dalla finestra la neve che cade
Lo sbalzo di temperatura fa brutti scherzi agli occhiali!
Michele e Samuel sono pronti: si parte con la distribuzione
Spettacolari maccheroni al ragù!
E il Camoscio della Sila ha già pronto l'additivo!
La tavolata (1)
La tavolata (2)
Purtroppo a tavola non c'è posto per tutti e ci si deve arrangiare
Anche sulle scale si sta benissimo!
Perchè, col cùl al càlt, no?
Il Presidente sul davanzale della finestra mentre grattugia un
cubetto di grana con la forchetta!
Intenso primo piano del Dotto
Dopo la pasta si passa allo strudel e alla torta di grano saraceno
Il Vice-Presidente ... si è chiuso fuori!
Di sopra qualcuno ne approfitta per schiacciare un pisolino ...
Manuel, invece, preferisce sdraiarsi al fresco!
Ed ecco la stampo di un mini-Rinco!
Per chi ha sete ma non riesce ad alzarsi c'è il servizio a domicilio
Da quando nei Rinco sono entrate le donne si trovano spesso
"reperti" di questo genere
Adesso è l'ora del caffé
Per l'antigelo non c'è che l'imbarazzo della scelta!
Cipollino e lo Schiaccianoci
'O filosofo in meditazione
Momenti di relax dopo mangiato
Il Camoscio, invece, non si rilassa mai!
"Ma da dove cacchio cade questa neve che mi arriva in testa?"
Cucù, ecco il responsabile!
E' ora di andare e raccogliamo
le nostre cose
Ci incamminiamo verso il parcheggio
Fortunatamente sono solo 10 minuti, perchè con questa fiacca
post-pranzo ...
Un doveroso ringraziamento ai nostri cuochi, Samuel e Michele
Rubrica
|
||
Dorty e Presidente: ma che c'è lì per terra? |
||
Estasi (1): el Pajazo |
Estasi (2): Tella |
|
L'acchiappa-mosche |
Secret-Love ? |
|
Abbiocco (1): Brücke |
Abbiocco (2): Tella |
|
The Wine-effect |
The Drugs-effect |
|
Me ne lasci un po'? |
Lassie |
Nota conclusiva: Oggi ci siamo visti "costretti" a consegnare un ambito riconoscimento. Andare a ciaspolare lasciando a casa le ciaspole è un po' come andare a giocare a tennis senza la racchetta, o come andare a sciare senza gli sci, o come andare ad Arcore senza preservativi, vedete un po' voi. Ciò che più colpisce è che autore dello smemorandum non è stato qualche personaggio noto alle cronache come potrebbe essere il Frà, tanto per fare un nome, ma il sempre precisissimo e puntuale WikiMau. Vederlo girare nel parcheggio chiedendo "Qualcuno ha un paio di ciaspole in più?" (neanche fossero fazzoletti di carta!) è stata davvero una grossa sorpresa. Ehmbé, caro WikiMau, stavolta ti tocca questo ambito riconoscimento, così impari - la mattina - a mangiare pane e volpe!!!! |
|
|