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QUASI 5O KM PERCORSI E BEN 1.420 METRI DI DISLIVELLO SUPERATI: L'USCITA SUL SENTIERO EUROPEO HA FATTO REGISTRARE VALORI AI LIMITI DEL "RINCO-GOLD". 22 BIKER AL VIA, PER AFFRONTARE IL TRACCIATO AD ANELLO DISEGNATO A CAVALLO TRA LA VAL D'ADIGE E LA VAL DI CEMBRA, CON PASSAGGIO SUL SENTIERO EUROPEO E5. BELLISSIMA TAPPA RISTORO AL "BAIT DEI TINOTI", NEI PRESSI DI PASSO POTZMAUER, DOVE GLI AMICI BERTA E ALFREDO CI HANNO FATTO TROVARE UNA POLENTA FUMANTE! |
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San Michele all'Adige (TN), 03-09-2011. Era in programma per domenica 4, ma a causa delle previsioni meteo non proprio esaltanti (vedremo se i nipotini di Bernacca ci hanno preso!) è stato anticipato a sabato 3, azzeccando in pieno (questo sì!) una splendida giornata di sole!
E' così andato in archivio nel migliore dei modi anche l'ultimo dei 4 Bike & Trekking previsti in questa stagione estiva, che ha visto oggi i Rinco Boys pedalare o camminare su due distinti tracciati disegnati nella zona a cavallo tra le province di Trento e Bolzano, sul crinale che separa la Valle dell'Adige dalla Valle di Cembra.
Un'uscita dai due volti, se è vero che per i biker si è trattato della più dura della stagione (escluso ovviamente il Rinco-Gold) con valori tecnici (quasi 50 km percorsi e ben 1.420 metri di dislivello superati), che l'avvicinano molto alle uscite "No Limits", tanto che qualcuno ha coniato l'appellativo di uscita "Rinco-Silver". In effetti, se si pensa che i parametri previsti per le uscite Rinco-Gold sono minimo 50 km da percorrere e almeno 1500 metri di dislivello, non è che si sia andati molto lontani! Al contrario i trekker hanno avuto la vita molto più facile, con un tracciato lungo (attorno ai 20 km) ma soft (circa 350 metri di dislivello), che ha portato il gruppo dal Lago Santo fino alla cima del Castion (punto più elevato del crinale, con bel panorama sulla valle sottostante e sulle Dolomiti di Brenta), per poi proseguire sul Sentiero Europeo fino al "Bait dei Tinoti", splendida baita di montagna realizzata in pietra locale (porfido) e legno, nei pressi di Passo Potzmauer, dove c'è stato l'incontro con il gruppo bike, proveniente dalla direzione opposta.
Ospiti degli amici Berta e Alfredo, coadiuvati da una folta schiera di aiuto-cucinieri, abbiamo mangiato una bella polenta fumante, condita con gulasch, funghi trifolati e pasta di luganenga. Con l'efficienza di una mensa degli Alpini, sono state sfamate (è proprio il caso di dirlo!) in brevissimo tempo, quasi 50 persone (38 partecipanti ai due giri, più una decina di addetti alla preparazione), accomodati su due lunghi tavoli nel prato. Il tutto favorito anche - come si diceva all'inizio - da una gradevolissima temperatura (caldo sì, ma per nulla fastidioso) e dalla totale assenza di vento.
La partenza dei 22 biker presenti oggi è avvenuta puntuale verso le 8,00 da San Michele all'Adige, quando ancora il sole doveva alzarsi dalle montagne. Il gruppo, dopo aver attraversato l'Adige sul nuovissimo ponte ciclabile (la cui inaugurazione ufficiale, tra l'altro, era prevista per oggi alle 18,00 alla presenza del Presidente della Provincia Dellai, ndr), ha imboccato la pista ciclabile lungo il fiume e si è diretto verso nord.
Pedalando in scioltezza e scaldando la gamba in vista delle salite che di lì a poco avrebbero atteso i nostri soci, il gruppo - dopo essere entrato nella Provincia di Bolzano - ha raggiunto velocemente Salorno. Dal paese della Bassa Atesina è iniziata la lunga salita verso la frazione montana di Cauria, 12 km alla media superiore al 10%, con una pendenza massima attorno al 18% nei primi 5 micidiali km, da Salorno alla frazione di Pochi. Sono bastati due tornanti per arrivare a vedere dall'alto il paese che solo poco prima stavamo attraversando!
Da Pochi, dopo il rabbocco borracce alla fontanella del paese, la salita è proseguita un po' meno ripida, ma comunque con pendenze importanti e qualche strappetto - specie in coincidenza dei tornanti - dove si arrivare a superare il 14-15%. Il gruppo si è ovviamente sgranato, con i meno allenati che sono scivolati nelle retrovie ma che hanno comunque tenuto duro, anche quando le energie sembravano essere arrivate alla fine.
In perfetta tabella oraria (anzi, pure con un po' di anticipo!) il gruppo è arrivato nella bella spianata erbosa di Cauria, caratterizzata da bei pascoli verdi e da una antica chiesetta bianca con tetto in legno, poco prima di arrivare al paese. Poi l'ultimo sforzo su asfalto, per arrivare nel centro del piccolo villaggio di montagna, con un gruppetto di case attorno alla caratteristica chiesa con il campanile dalla punta aguzza slanciato verso il cielo.
Un'altra sosta e un altro rabbocco (l'ultimo) alle borracce, poi il tracciato è proseguito su sterrato, imboccando il Sentiero Europeo. Si tratta di una via, segnata con la sigla E5, che dal Lago di Costanza arriva fino a Venezia. Noi abbiamo percorso il tratto che corre sul crinale della catena che separa la Val d'Adige dalla Valle di Cembra, mantenendosi sempre attorno ai 1300-1440 metri di quota.
Dopo circa 6 km di saliscendi (con qualche tratto sassoso poco pedalabile) si è finalmente giunti, a mezzogiorno spaccato (!), al Bait dei Tinoti, dove nel frattempo stavano arrivando anche i trekker, provenienti da sud dopo essere partiti dal Lago Santo.
Nel prato della splendida baita ricavata ristrutturando un antico fienile, i quasi 40 tra biker e trekker hanno messo le gambe sotto ai tavoli e hanno trascorso un paio d'ore in allegria, riposando le gambe e godendosi il piatto tipico di montagna per eccellenza: la polenta!
Alla fine della sosta, i Rinco Boys hanno voluto omaggiare i padroni di casa - gentilissimi e disponibili come pochi - con una selezione di vini della Cantina Valle di Cembra e con un piatto ricordo in legno, con dedica incisa a fuoco.
Poi i due gruppi hanno ripreso i rispettivi cammini, per rientrare ai punti di partenza. Per i biker c'erano altri 20 km abbondanti, molti dei quali in discesa, sì, ma con diverse rampe e rampette in salita, specie nel tratto tra la baita e il Lago Santo, che hanno davvero messo a dura prova l'apparato digestivo dei nostri soci! Pedalare in salita sotto il sole, mentre i succhi gastrici conducono la loro battaglia con la polenta e gulasch, non è il massimo, ma tant'è, abbiamo fatto anche questo!
Dal Lago Santo, invece, la discesa si è fatta più regolare (solo un paio di salitelle, qua e là) e in breve tempo il gruppo è giunto al Passo del Sauch, l'antico valico percorso anche da Albrecht Dürer nel suo viaggio verso Venezia, che collega Salorno con la Valle di Cembra. Da qui si è quindi scesi alla Pineta di Faedo, dove si è tornati su asfalto. Il resto è stato davvero una volata, lungo la bella strada panoramica tra i vigneti che dall'abitato di Faedo conduce fino alla Piana Rotaliana.
Arrivati a San Michele, i nostri biker - che fino a poco prima pedalavano al fresco dei boschi - sono stati investiti dall'aria calda del fondo valle, quasi come se ci fosse un enorme phon puntato verso di loro. Qualcuno ha trovato rifugio in un vicino pub per una bella birretta fresca, prima di tornare a casa. Ma questa è un'altra storia ...
Prossimo appuntamento sabato 17 settembre con il trekking al Lago di Erdemolo.
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Complessivamente sono stati percorsi 49,5 km, mentre il dislivello complessivo è stato di circa 1.420 metri. Altimetria caratterizzata da un tatto iniziale di circa 11 km in pianura (pista ciclabile S.Michele-Salorno), poi subito il tratto più duro dell'intero tour, con i 5 km Salorno-Pochi (pendenza che arriva anche al 17-18%). Da Pochi la salita prosegue verso Cauria, meno ripida del tratto precedente ma comunque impegnativa. Da Cauria inizia il tratto sterrato sul Sentiero Europeo, Salita più lunga: Salorno-Cauria (12 km); GPM allo spartiacque Val d'Adige/Val di Cembra (m.1415).
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Partiamo quando il sole si sta alzando dietro al Monte
Corona
Il sottopasso alla SS12
Imbocchiamo il nuovo collegamento ciclabile con la
frazione di Grumo
Attraversiamo il nuovissimo ponte che mette in
collegamento le due sponde dell'Adige
Una struttura davvero elegante
Il Camoscio della Sila, al rientro dopo due mesi di
"esilio" nella sua Calabria
Ora imbocchiamo la pista ciclabile "Adige", in direzione
nord
Primo piano di Cimo e Uomo Silente, baciati dal sole
appena sorto
Il gruppo avanza compatto sulla ciclabile verso Salorno
La lunga fila di biker
Il Gaspa - unico Südtiroler del gruppo - ci guida
all'ingresso di Salorno
Sosta per riposare? No, semaforo rosso!
Entriamo in paese, con i caratteristici portici (i "Lauben")
dove si tiene ogni anno una bella festa
Attraversiamo la piazza principale
Landini e Big Bobby all'uscita dal paese di Salorno
Usciti da Salorno, siamo subito avvisati di cosa ci
aspetta ...
L'inizio della salita verso Cauria. Forza e coraggio!
Ilprimo tratto è ilpiù ostico di tutti i 12 km complessivi
Il primo, ripido, tornante
Su questi rettilinei tra una curva e l'altra la pendenza
viaggia tra il 15 e il 18%
Qui il rapportino ci vuole tutto!
Il Presidente scherza con Lucky Luke: "Ti brucio in
salita!" (siiiiiiiiiiiii ...)
Alessandra sfoggia una bici con i colori sociali!
Dopo due tornanti la valle si vede già dall'alto!
Il sole non si è ancora alzato abbastanza e pedaliamo
all'ombra
Anzi, in alcuni punti tra gli alberi pedaliamo ancora al
buio!
Lucky Luke aiuta la moglie Alessandra
La fila si snoda lungo il budello di curve verso Pochi
Briz al centro di un tornante
Il gruppo poco prima di arrivare alla frazione di Pochi
Ed ecco il cartello che segna l'arrivo al paese. Qui
finisce il tratto più ripido
Una breve sosta nella piccola frazione, dove approfittiamo
per riempire le borracce
Riprendiamo a pedalare. Finalmente il sole si è alzato
La valle dell'Adige è sempre più giù e noi .. sempre più
su!
Il passaggio davanti ad un caratteristico maso, in
posizione panoramica
Il gruppo si ferma per ricompattare le fila
L'espressione di Baldazar è tutta un programma "Manca
molto?"
Presidente, ma che fai lassu?
Ah, ecco! La foto panoramica. Sullo sfondo si nota la chiusa di
Salorno, che immette nella Piana Rotaliana
Il Presidente in sosta davanti all'albero di Sissi, che
pare sia stato piantato oltre
un secolo fa in occasione del passaggio dell'Imperatrice d'Austria
La salta prosegue tranquilla. Quassù il traffico è quasi
inesistente
Due Rinco ripresi tra la verde vegetazione
Uscendo dalla boscaglia, si pedala al sole
Savonèèèse seguito da Dori One
Pieno di topa quassù ....
In alcuni tratti la pendenza sale anche al 15% e ci si
alza sui pedali
Questa foto di Brücke mette in evidenza la pendenza della
strada
E quando la pendenza sale, ci si inventa di tutto!
Baldazar si disseta ad un tornante
Lucky Luke (che sta facendo una passeggiata!!!) si diverte
con il segnale di un capriolo
Gaspa e Baldazar nel tratto finale della salita
Savonèèèse durante una sosta per riprendere fiato
La grinta di Baldazar
Il gruppetto di coda mentre affronta gli ultimi 2 km di
salita
Siamo ad 1,5 km da Cauria. Le energie cominciano a
scaseggiare?
I meno allenati, onde prevenire i crampi, si fanno qualche
pezzo a piedi per distendere la muscolatura
L'espressione non è delle migliori ma ... si tiene duro!
Siamo ormai in vista della spianata erbosa di Cauria
Ecco il segnale bilingue che indica l'arrivo nella
frazione montana di Salorno (m.1311)
La strada solca dei verdissimi prati, dove a inizio agosto
si tiene la Festa del Fieno
Bellissima ed antica chiesetta, con il tetto in
scandole (tegole di legno, ndr)
Ci fermiamo in attesa che arrivino tutti
Non può mancare una bella foto di gruppo
Riprendiamo a pedalare per salire al paese
Ecco le prima case
Rinco al pascolo
Gaspa affronta gli ultimi metri prima di arrivare al
villaggio
Briz con l'immancabile mp3 appeso al braccio
Frank e Walt, seguiti da Cimo
Ecco a 100 metri il segnale del paese
Ci siamo, tra un po' finirà la strada asfaltata
Foto ... del fotoreporter in azione!
Si tratto di una chiesetta e di qualche casa attorno
UN latra sosta per riempire le borracce
In coda alla fontanella del paese
Alessandra si disseta dopo la faticaccia!
Torniamo in sella e puntiamo verso il Sentiero Europeo
Imbocchiamo la comoda sterrata, in direzione sud
Il sentiero si infila subito nel bosco e torniamo
all'ombra
Il fondo è compatto e scorrevole
Procediamo spediti verso il pranzo che ci aspetta!
Cimo e Alessandra
Sembra vero eh? E invece anche stavolta ... si cammina!
Gaspa impegnato sulle radici
Una sosta nel bosco
Un albero è caduto e i forestali lo hanno "affettato" in
corrispondenza del sentiero
Tratti pedalabili sono alternati a tratti più tecnici
Ecco ... come non detto!
Ogni tanto troviamo anche qualche insidiosa rampetta
Una caratteristica baita in pietra e legno (peccato per il
tetto in Eternit!)
Sosta in un prato, a godersi il tiepido sole
Il Bait dei Tinoti, dove ci fermeremo a pranzo, è così
bello che è ritratto anche sui cartelli turistici
Il Savonèèèse è così stanco che cade a terra da fermo!
Il Gaspa, invece, sembra fresco come una rosa ...
Iniziamo la discesa verso Passo Potzmauer
Qui il sentiero è un po' più sassoso del tratto iniziale
Big Bobby lanciato ... verso la polenta!
L'arrivo al Bait dei Tinoti. Adesso si mangia!
Gli abeti si rivelano un ottimo parcheggio per nostre MTB
Mentre Walter cura la carne, Alfredo gira la polenta grande ...
Mattia, invece, giovane polentaro, cura il paiolo piccolo
Ecco "l'oro giallo" in cottura, mentre a fianco sfrigolano sulla piastra i
medaglioni di pasta di luganega
La pasta di luganega è pronta
Ed ecco il momento magico: aiutato da Berta e Mattia, Alfredo versa la polenta
sul tagliere in legno
Si comincia la distribuzione
La fila (assai scorrevole) davanti al tavolo
Piatto alla mano, si raggiungono i tavoli
Nel giro di pochi minuti, con l'efficienza di un battaglione degli Alpini, sono
tutti serviti
Ci sistemiamo in due tavoli all'ombra dei pini
Tavolata (1)
Tavolata (2)
Tavolata (3)
Ed ecco il "piatto malga": polenta, gulasch, funghi trifolati e pasta di
luganega
Baldazar osserva il "piatto malga" e sembra quasi chiedersi: "Sarà buono?"
L'espressione del Presidente è eloquente: mangia Nunzio, mangia !!!
Gaspa-Family
I padroni di casa Berta e Alfredo si siedono finalmente a tavola, dopo che
l'ultimo ospite è stato servito
Il Dotto tiene banco. Cosa starà raccontando ?
Tella e Franco. Uno dei due non ha bevuto vino, indovinate chi?
Qualcosa ci dice che il responsabile di questi sorrisi idioti sia nell'angolo in
basso a sx ...
L'espressione solare di Dori One, ritratto in mezzo ai "vuoti a rendere"
Il Presidente - dopo che tutti hanno mangiato - mostra gli ingredienti segreti
del pranzo di oggi!
Tre tipi di torta, più i dolcetti della signora Berta. Anche in questa occasione
è confermata la regola:
"In nessuno giro un Rinco è tornato a casa più magro di quando era partito!"
Dopo averlo fregato alla Vecia Ferovia, ora Cimo brucia Brücke anche nella
"corsa alla torta" !!!
"Sono o non sono il nuovo Nonno-Rinco? E allora datemi la poltrona!"
Le croste di polenta rimasta sulle pareti del paiolo sono meglio delle patatine.
Parte l'assalto ...
Un buon pranzo non può che concludersi con un buon caffè
Big Bobby consegna a Berta la cassetta di vini della Cantina Valle di Cembra
Il Presidente, dopo aver consegnato un piatto ricordo, stringe la mano ad
Alfredo
Alfredo mostra il piatto con la dedica
Dopo mangiato la "pennichella" è gradita. Cecchi Paone usa lo stile a "pelle di
leopardo" !!!
Presidente e Vice, qui in versione black, se la ridono. Che foto staranno
guardando?
Che strano tessuto usi per il tuo intimo!!!
L'insegna in legno sul caratteristico muro in pietra della
baita
Capanno degli attrezzi?
No, cabina di regìa !!!
La foto del gruppone, con circa 50 presenti, davanti alla baita
Dopo due piacevoli orette, lasciamo soddisfatti (e con la pancia piena!) il Bait
dei Tinoti
Scendiamo verso la strada
Imbocchiamo assieme ai trekker il Sentiero Europeo E5, direzione sud
Il primo tratto, a causa di alcuni lavori di sistemazione, è assai sconnesso e
pietroso
Più avanti il fondo è più battuto e scorrevole
Il panorama della Val d'Adige dal sentiero E5
Passaggio sotto una parete rocciosa
Da Passo Zise scendiamo verso il Lago Santo
L'arrivo al Lago Santo
Panoramica dell'incantevole specchio d'acqua
Dalla strada Lago santo-Cembra,prendiamo a destra per il Passo Sauch
L'arrivo al Passo del Sauch, che collegava Salorno con la Val di Cembra
Scendiamo su una ripida strada lastricata di pietre
Dopo qualche km arriviamo in località Pineta di Faedo
Scendiamo ora sui ripidi tornanti verso Faedo
Il passaggio nel caratteristico centro storico
Una breve sosta nel piccolo paese affacciato sulla Piana Rotaliana
Ora scendiamo di volata verso San Michele, sulla strada provinciale tra i
vigneti. Anche questa è fatta!
Da dx, i padroni di casa, Berta e Alfredo, poi Mattia,
Irene e Giada, Michela e Federica, Walter, Nadia e Giorgia