I RINCO BOYS SONO TORNATI ALLA CORSA ROSA

Nel giorno di Damien Monier,l'omaggio dei Rinco al Giro
Mentre il francese conquistava la sua prima vittoria da pro, i Rinco hanno organizzato la loro 3ª uscita in occasione della corsa rosa: dopo Monte Bondone (2006) e Passo Manghen (2008) ecco l'arrivo a Peio Terme.


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i presenti
 

     

 

la cronaca

Val di Sole, 26-05-2010. Non c'è due senza tre. Così dice il proverbio e così hanno fatto i Rinco che per la terza volta in 4 anni hanno organizzato un'uscita fuori programma in occasione del passaggio in Trentino del Giro d'Italia.

La prima fu nel 2006, quando la corsa rosa omaggiò il grande ciclista lussemburghese Charly Gaul, proprio nel 50° anniversario della sua grande impresa sul Monte Bondone. Era il giugno del 1956, infatti, quando l' «angelo della montagna» (questo il nome che si guadagnò Gaul per la sua forza in salita e per il suo visetto angelico ed i capelli biondi) vinse la tappa che era partita da Merano e che si era conclusa sulla montagna di Trento sotto una tormenta di neve. I distacchi abissali inflitti agli avversari e mezzo gruppo ritirato consegnarono a Gaul la maglia rosa che il lussemburghese portò fino a Milano. Quel giorno di 4 anni fa, invece, ci fu il trionfo di Ivan Basso davanti all'idolo di casa Gibo Simoni, staccato nei km finali della lunga salita verso Vason. I Rinco, saliti fino a circa 3 km dall'arrivo partendo dalla città, assistettero dal vivo a quell'emozionante testa  testa. Come andò a finire un po' di tempo dopo, con Basso beccato dall'antidoping e quindi squalificato, fa parte della triste storia del ciclismo moderno.

Il 2° omaggio dei Rinco al Giro d'Italia fu due anni più tardi, nel 2008, quando la corsa rosa fece tappa in Val di Fiemme (arrivo all'Alpe di Pampeago), passando dal temibile Passo Manghen. Un gruppetto di Rinco salì da Borgo Valsugana fino agli oltre 2000 metri del valico tra Valsugana e Val di Fiemme, assistendo al solitario passaggio di Emanuele Sella, che concluse poi la sua fuga con la vittoria di tappa. Anche in questo caso, purtroppo, il ciclista era "bumbato" e scattò l'inevitabile squalifica.

Nel 2010 - e siamo ad oggi - è toccato alla Val di Sole, con la tappa Brunico-Pejo Terme che ha fatto seguito alla dura crono-scalata di Plan de Corones. I Rinco hanno organizzato una trasferta alla grande, nella speranza di assistere questa volta ad una vittoria pulita. Grazie alla collaborazione di Trentino Trasporti - che ha allestito un treno speciale della Ferrovia Trento-Malè attrezzato con il vagone per il trasporto bici -  si è potuti partire da Trento in treno, raggiungendo comodamente Mostizzolo in poco più di un'ora.

Per la cronaca, la tappa è stata vinta dal francese Damien Monier, al suo primo successo da professionista. Il transalpino è giunto da solo a Pejo Terme, portando a termine con successo la lunga fuga che lo aveva visto protagonista dapprima con un gruppetto di altri corridori e poi, sullo strappo finale, in solitaria. Speriamo, come si diceva prima, che tra qualche tempo non venga fuori che anche questo c'aveva le "bumbe" in corpo, perché allora sarebbe la terza volta su tre!

Per quanto riguarda le nostre più modeste fatiche, da Mostizzolo è partita la pedalata di 35 km che attraverso la bellissima pista ciclabile della Val di Sole, tutta ricavata lungo il torrente Noce, arriva fino a Cogolo, in Val di Pejo. Una ciclabile mai monotona, ricca di saliscendi e con un tracciato a tratti tortuoso, tra campi di mele nella parte bassa della valle, tra verdissimi pascoli e suggestivi masi oltre gli 800 metri.

Risalendo la valle si è passati da Caldès (con il suo castello già residenza di un ramo della famiglia Thun), Malè (il capoluogo della Val di Sole), Dimaro (dove si dirama la strada che sale verso Madonna di Campiglio), Marilleva 900 (dove termina la Ferrovia Trento-Malè, allungata di qualche chilometro alcuni anni fa) ed infine Fucine, dove la ciclabile lascia la Val di Sole per addentrarsi in una sua valle laterale, la Val di Pejo.

Da qui in poi la salita, che fino a questo punto non era mai stata veramente impegnativa, si è fatta più dura, tanto che nella parte finale, per arrivare ai quasi 1200 metri di Cogolo, la ciclabile compie dei ripidi tornanti.

Da Cogolo la pedalata è proseguita sulla provinciale 87 per Pejo, la stessa dove più tardi sarebbe arrivata la carovana rosa. Qualcuno è arrivato fino all'arrivo delle terme, altri si sono fermati lungo il tracciato (il grosso del gruppo è arrivato fino allo striscione dei 3 km all'arrivo), poi tutti sono scesi nuovamente a Cogolo, nella zona degli stand, dove grazie ai maxi-schermi è stato possibile seguire l'andamento della corsa.

Prima dell'arrivo dei corridori, comunque, i Rinco hanno gironzolato parecchio nella zona espositiva itinerante, raccattando gadget do ogni genere e rifacendosi gli occhi grazie alle numerose presenze femminili, dalle ragazze pon-pon di un'azienda di scommesse, alle conigliette di Play-Boy, alle testimonial del Ministero dell'Ambiente, alle ragazze di Radio 105, ecc..

Poi, dopo il passaggio della carovana, giù come i caccia verso Marilleva 900, dove il treno speciale per Trento partiva alle 18:11. Partiti da Cogolo alle 17:30, i Rinco sono arrivati alla stazione alle 18:00, in tempo per espletare le operazioni di carico delle MTB e lasciar cadere le chiappe sui comodi sedili in velluto, stanchi ma soddisfatti di questa ennesima avventura.

   

 

i dati tecnici

Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi 51 km, mentre il dislivello complessivo ha quasi raggiunto i 740 metri. L'altimetria è caratterizzata da una lunga salita, di circa 35 km, dal ponte di Mostizzolo fino a Cogolo di Pejo. Si tratta dell'intero tracciato della bellissima pista ciclabile della Val di Sole,  lungo il torrente Noce, che in realtà presenta un andamento leggermente ondulato, con brevi discese alternate a tratti di salita mai davvero impegnativa e a tratti in falsopiano. Al ritorno c'è la discesa da Cogolo fino alla Stazione di Marilleva 900, dove si è preso il treno della Trento-Malè per il rientro a Trento..

Il percorso

 

le immagini


La giornata inizia con il Presidente che, bancomat alla mano, si reca alla biglietteria della Trento-Malè


Anche il bigliettaio ha uno spirito Rinco e si diverte a sventolare la nostra lunga striscia


"Abbiamo i biglietti!"


Si sale sul treno speciale con partenza ad ore 10:11


Il treno è attrezzato con un vagone per il trasporto di circa 30 biciclette


Praticamente quasi l'intero vagone è occupato dal nostro gruppo (21)


Ora ci attende un'oretta di comodo viaggio


Il servizio Rinco Chef Express, come l'anno scorso, serve la colazione a bordo


Questa è fame atavica!


"E' 'na brioches, Avvoca', fidati!"


"Che profumino!"


"La morale è sempre quella, fai colazione con la girella"


La profonda forra del Noce, a valle della Diga di Santa Giustina, vista dal ponte ferroviario


Ecco, invece, il treno al passaggio sul ponte


Il Lago di Santa Giustina con Castel Cles


Dopo poco più di un'ora, puntuali come un treno svizzero, arriviamo alla stazione di Mostizzolo


Ci prepariamo alla partenza in MTB


Dal ponte di Mostizzolo imbocchiamo, in leggera discesa, la pista ciclabile


Nella parte bassa della valle si pedala tra il bosco e i campi di mele


Dopo circa 2 km incontriamo i tre temerari (Lucky Luke, Cimo e Dorty) che sono saliti da Trento in bici


Foto di gruppo lungo il Torrente Noce


Lucky Luke (in bici da corsa) e Ailander


Cipollino


Big Bobby con Tom Tom


Castel Caldès, nell'omonimo paese della Bassa Val di Sole, antica residenza di un ramo della Fam. Thun


Un tratto in salita della ciclabile, costruito a sbalzo a fianco della strada


La giornata è calda e le numerose fontane lungo il tracciato sono prese d'assalto


Qualche tratto presenta pendenze un po' più impegnative, ma si tratta di brevi rampe


U tratto ombroso del tracciato, al limite del bosco


Ogni tanto c'è bisogno di qualche guado ...


Spectrum, in difficoltà sulle salite più ripide, ma mai domo


Kriminal Bike con il casco alla bersagliera


L'Uomo Ombra con Bubu


A Mestriago si passa dalla sponda destra a quella sinistra del Noce, su un ponte di legno


The Doctor si alza sui pedali e riposa il sederino


Qui la ciclabile passa sotto il viadotto della SS 42 del Tonale


Ripresa dal basso della nostra comitiva


La ciclabile è proprio a ridosso della sponda del torrente


Il trenino dei Rinco sfreccia tra il verde


Il torrente, grazie allo scioglimento primaverile delle nevi, è bello carico


Un'antica passerella in ferro poco prima di Mezzana, dove si torna in sponda destra Noce


Un antica chiesetta con il tetto molto spiovente per evitare l'accumulo di neve


Cataste di legname, di cui la val di Sole - piena di foreste - è molto ricca


Il Savonèèèèse durante una sosta


Un antico maso solandro immerso nei prati in fiore dell'alta valle


Le alte vette del circondario sono ancora tutte innevate


Un tratto della ciclabile distante dal torrente, in mezzo ai prati


L'andamento non è in costante salita, perché ci sono tratti in leggera discesa o falsipiani


Ma anche ripide rampette spaccagambe!


Il passaggio da Pellizzano


La pista ciclabile dopo Pellizzano, prima di arrivare ad Ossana


L'Avvocato pedala sorridente


Quassù il paesaggio è cambiato: niente più frutteti ma ampi pascoli ...


... e prati in fiore ...


... e animali al pascolo


Il trenino prosegue la sua corsa


L'arrivo ad Ossana


Il passaggio da Fucine


Da Fucine imbocchiamo la Val di Pejo


La ciclabile in questo tratto ha pendenze superiori


Il torrente Noce, costretto in un letto meno ampio, ha un aspetto ancor più vorticoso


Il ripido tratto finale, poco prima di arrivare a Cogolo


I duri tornanti finali


L'arrivo di Barbapapà


L'innesto con la strada provinciale


Da qui mancano 6 km al traguardo di Peio Terme


Ma quale, il nostro?


La corsa rosa è anche questo!


Qualcuno dei nostri arriva fino allo striscione d'arrivo, il grosso del gruppo si ferma a quello dei 3 km. Da qui
in poi la strada è transennata e per scendere si dovrà aspettare il completo passaggio della carovana, con il
rischio di arrivare tardi a Marilleva 900 e perdere il treno per Trento. Si decide così di tornare un po' a valle


Ci piazziamo a Cogolo, vicino alla zona con gli stand degli sponsor del Giro d'Italia


Qui c'è anche il maxi-schermo per seguire la corsa


Prima, però, vai con i paninazzi!


Mangia e bevi


Si cerca l'ombra perché dopo un accenno di annuvolamento, è tornato il sole splendente e molto caldo


E dopo i panini, ci vuole il dolcetto (bontà garantita e testata: sono della mamma di Tom Tom!)


E allora non ci si può tirare indietro


E dopo i paninazzi e il dolcetto, ci vuole un bel radler fresco, parola di Presidente!


Ma anche un grappino alla tenda degli alpini non è che ci sta male, no?


Nella zona esposizione c'è anche un notevole giro di gnocca: da quella del Ministero dell'Ambiente ...


... alle Conigliette di Playboy ...


... alle ragazze pon-pon di un'azienda di scommesse ...


... a quelle di un produttore di integratori ...


... ma anche quelle della Liquigas: vai con la foto ricordo!


Tra i vari gadget recuperati c'è la manona tricolore della Birra Splügen: un saluto a casa please


Miiiinchia come siete bbbeddi ca a coppoledda d' Mediolanum


Ci mettiamo a bordo strada per assistere meglio al passaggio della corsa


Una "marea rossa" alla "corsa rosa"


Finalmente passano le motociclette della Polizia Stradale, tra poco arriveranno i corridori

 
In attesa dei corridori sventola la mitica bandiera storica dei Rinco Boys


L'elicottero delle riprese RAI


Ed ecco passare i corridori


Seguiti dalla lunga sequenza di ammiraglie


Alle 17:30 in punto ci fiondiamo in sella e iniziamo la discesa verso valle


Una sosta per ricompattare il gruppo


E poi via, ancora in discesa, fino ad arrivare alla stazione di Marilleva 900

 
Beh, direi che il sole l'abbiamo preso!


Ci accasciamo sui sedili, stanchi ma soddisfatti della nostra ennesima avventura in MTB


Il macchinista del nostro treno non è un tipo qualsiasi: è Alessandro Forni. Chi è? Leggete un po' qui sotto ...


Il 21 aprile 2010 a mezzanotte Alessandro Forni è partito in bici da Torbole del Garda, il punto più basso della Regione Trentino-Alto Adige (m.60 s.l.m.) ed ha raggiunto la base del Cevedale. Alle 5,30 di mattina ha iniziato l'ascesa con gli sci d'alpinismo (che aveva portato con sè legati sulla bici!) ed ha raggiunto il punto più alto della Regione (m 3.769 s.l.m.). Dopo la discesa, ha fatto rientro a Torbole sempre in bici, dove è arrivato in serata. In pratica ha superato in un solo giorno il massimo dislivello (oltre 3.700 m.) esistente tra due luoghi situati all'interno della nostra Regione.

Per saperne di più:

http://www.lavocedelnordest.it

 



Un saluto dai Rinco e ...alla prossima !