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Il programma ordinario 2010 si chiude col botto, grazie ad un appuntamento che è ormai diventato una vera istituzione dei Rinco Boys. 30 i bikers al via, oltre a 5 presenti al solo pranzo, per un totale di 35 presenze complessive. Grande soddisfazione del Taverna, organizzatore del tour, nonché del Presidente, al termine dell'ennesima grande stagione. Al pranzo di fine pedalata presentata la Christmas Bike 2010, alla presenza di Padre Pio Mattevi, il missionario in Bangladesh cui destiniamo da anni i fondi raccolti con l'iniziativa benefica. |
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Pietramurata (TN), 30/10/2010. Nato nel 2004, in quella che era la 2ª stagione di attività dei Rinco Boys, il Taverna-Tour si è guadagnato fin da subito un rango "istituzionale" all'interno del Club, al pari della "Vecia Ferovia" e della "Rinco Bike" (che sarebbe nata solo l'anno successivo). Alla kermesse organizzata da Alvaro "il Taverna" nell'unico angolo di Trentino con un clima simil-mediterraneo, ovvero l'Alto Garda e la Valle dei Laghi, è stato affidato da anni il compito di chiudere in bellezza la stagione della MTB, almeno per quanto concerne il programma ordinario.
E anche nel 2010, nell'edizione n° 7 della creatura del Taverna, la manifestazione non ha deluso le attese, portando con sé grandi numeri come si conviene ad una vera e propria festa. Erano ben 30 i bikers al via stamattina da Pietramurata, ai quali si sarebbero poi aggiunti altri 4 soci ed un graditissimo ospite per il pranzo sociale, tenutosi a fine pedalata presso il Ristorante Cuore del Sarca, nell'Hotel Ciclamino. Da segnalare tra i partenti la Sezione Serenissima al gran completo, con tutti e 4 i nostri soci veneti presenti (non era mai successo prima!) e anche due rappresentanti - tra cui il Presidente Giaz - del gruppo Mtb Non Solo Panza di Cremona, con il quale nel 2011 verrà festeggiato il 5° anniversario del gemellaggio con i Rinco Boys, siglato a suon di speck e salami cremonesi nell'aprile del 2006.
La partenza è avvenuta puntuale attorno alle 9:00 proprio dal parcheggio dell'Hotel Ciclamino, nella zona del crossodromo. Da qui l'allegra comitiva dei Rinco ha imboccato il "Sentiero delle Marocche" che corre parallelo alla strada statale "Gardesana", ai piedi delle pareti del Monte Brento, in direzione sud. Attraversando i boschi che proprio in questo periodo hanno assunto le sgargianti colorazioni autunnali, passando sopra la piscicoltura e il piccolo lago Bagattoli, su un divertente sentiero che a tratti presenta le caratteristiche di un vero e proprio single track, il gruppo è sbucato nei pressi di Dro, dove l'itinerario è proseguito sul "Sentiero della Campagnola", immerso tra olivi e viti sulla destra del fiume Sarca. Giunti a Ceniga, frazione di Dro conosciuta per la presenza di un ponte in pietra risalente all'epoca romana, si è proseguito in direzione sud, rimanendo sempre sulla destra orografica del Sarca, percorrendo il sentiero che corre ai piedi delle pareti rocciose a nord della Città di Arco, divenuta un importante punto di riferimento per il modo del climbing.
Sbucati ad Arco, i Rinco hanno quindi compiuto un suggestivo tour nei vicoli del centro storico della cittadina alto-gardesana, i cui nomi sembrano usciti dal cartellone del Monopoli: Vicolo Umido, Vicolo Secco, Vicolo Doppio, Vicolo Erto e così via! Dopo questa sorta di tuffo nel passato, il gruppo ha raggiunto il fiume Sarca per imboccare la pista ciclabile che costeggiando il corso d'acqua conduce fino alle sponde del Garda, il più grande lago italiano che con i suoi milioni e milioni di metri cubi d'acqua, i quali di giorno assorbono il calore dei raggi solari per poi rilasciarlo nelle ore notturne, è l'artefice di questo clima mite così inusuale a queste latitudini. Un clima assai simile a quello del nord del Mediterraneo, come dimostrano peraltro palme, limoni, olivi e altre piante tipicamente mediterranee che si vedono nei campi e nei giardini delle varie località gardesane, nonostante la collocazione della zona sia ai piedi delle Alpi ed in mezzo a montagne che superano anche i 2000 metri di quota.
Raggiunto il paese di Torbole, è stata fatta una tappa presso Carpentari Bike Shop, il nostro storico partner tecnico che fin dagli albori della nascita del gruppo ci ha fornito non solo cicli ed accessori, ma anche una puntuale assistenza e tanti preziosi consigli, davvero indispensabili per gente come noi che si è affacciata nel mondo del bike, diciamo, ad una certa età (!) e senza nessuna esperienza. Doverosa, quindi la visita al negozio, accolti da Andrea Carpentari che assieme alla moglie prosegue l'attività lanciata a suo tempo dal padre Gianni, noto ciclista dilettante degli anni '60 che vincendo ben 5 edizioni della Trento-Bondone può ssere considerato il vero "Re del Bondone" (come ha ricordato Francesco Moser in un'intervista di qualche tempo fa). Nativo di Mezzomonte di Folgaria, Gianni Carpentari - proprio per questa sua attitudine alle corse in montagna (tra le sue vittorie anche tre edizioni della Bassano-Monte Grappa) - era anche chiamato "il Camoscio di Mezzomonte". Lasciò il ciclismo quando era ad un passo dal professionismo perché, come ha più volte spiegato, non ne voleva sapere di "beveroni" e altre porcherie che ti facevano assumere entrando in quel mondo. Beh, come direbbero i francesi, chapeau!
Gianni Carpentari in azione negli '60 ed oggi
Per saperne di più:
Rivista "POSTERSport" - giugno 2007
"Gianni Carpentari, il Camoscio di
Mezzomonte"
Dopo la foto ricordo davanti al negozio ed i saluti ad Andrea, il gruppo ha raggiunto le sponde del "Benaco" (questo l'antico nome latino del lago), per una quanto mai suggestiva foto di gruppo, scattata proprio a due passi dall'acqua. Poi si è tornati ad inforcare le bici per affrontare la prima vera salita di questo tour: la c.d. "vecchia Nago". Si tratta del vecchio tracciato della strada statale 240 che dalla Vallagarina porta nella Busa, che un tempo scendeva diretta e più ripida da Nago a Torbole, sbucando nel centro storico di quest'ultima. Una salita tutto sommato breve (poco più di 1,5 km) per arrivare dalle rive del lago (alt. m. 80) fino ai 225 m. di quota del paese di Nago, ma assai intensa, con una pendenza media vicina al 10% e punte del 15-16% in qualche tornante. Del resto un po' di fatica bisogna pur farla, no?. Anche in una giornata di festa come al Taverna-Tour!
Da Nago è stata imboccata la bella e panoramica strada sterrata detta "della porcilaia", che parte nei pressi della rotonda e poi rimane sotto la diramazione per Arco della SS 240, in arrivo dalla Vallagarina. Nella parte iniziale della strada si possono ammirare stupendi scorci del Garda Trentino, mentre nel tratto successivo, spostandosi verso nord, si ha una bella visuale delle campagne sviluppate attorno alla parte terminale del fiume Sarca, incuneate tra il Monte Brione e le alture di Nago.
Scesi nuovamente nel fondo valle, nei pressi di Pratosaiano, il gruppo ha proseguito la sua marcia verso nord, sempre su strade interpoderali, giungendo nella bella zona olivicola di Massone (fraz. di Arco), dove c'è stato un altro po' di sali scendi tra le campagne. Quindi si è scesi San Martino e da lì è stata raggiunta Moletta, anch'esse frazioni della Città di Arco.
Da Moletta, rimanendo nelle campagna a destra della SS "Gardesana", si è quindi risaliti fino alle porte di Dro, dove è stata imboccata la strada provinciale che sale verso Drena. Questa è stata la seconda salita della giornata, più lunga della prima (circa 5 km), anche se molto meno pendente (5% la media, con una punta max. del 10%), che ha condotto fino al bivio per le c.d. "Marocche". Da qui, lasciata la via che sale verso il paese famoso per i suoi gustosi marroni, i Rinco hanno infatti imboccato la strada che attraversa il Biotopo delle Marocche di Dro, un'area protetta dall'aspetto quasi lunare.
Si tratta - infatti - di un'enorme pietraia frutto di una frana scatenata in epoche lontane a causa della sglaciazione. Col tempo qualche pianta è riuscita a fare breccia tra le pietre, ma per il resto si assiste ad un incredibile e suggestiva distesa di massi grigi di varie dimensioni, alcuni dei quali davvero enormi. Raggiunto il colmo della strada a quota 300, GPM del nostro tour odierno, il gruppo ha iniziato a scendere verso il vicino Lago di Cavedine, nelle cui acque azzurro-verdi si specchiano il vicino Monte Casale, che sovrasta la parte centrale della Valle dei Laghi, ma anche la Paganella.
Da qui è stata raggiunta in un attimo la vicina Pietramurata, per affrontare l'ultima insidiosa rampetta che riporta all'Hotel Ciclamino, dove si è concluso lo splendido anello di 46 km.
Dopo la pedalata, nei locali del Ristorante Cuore del Sarca (c/o l'Hotel Ciclamino), si è tenuto un pranzo sociale, degna conclusione di questo bel programma 2010 che giusto sette mesi fa ci ha visti partire proprio qui vicino, nell'alta Valle dei Laghi (Terlago/Lamar), per poi proseguire in Valsugana (Giro dei laghi), in Vallagarina (Giro dei Castelli), in Val di Ledro (Passo Rocchetta), il Val di Sole (Giro dei Forti del Tonale), all'Alpe di Siusi (Rifugio Alpe di Tires) e poi ancora in Vallagarina (Giro di Passo Buole), con in mezzo le due gare sociali (la "Vecia Ferovia" e la "RincoBike").
Christmas Bike, Trekking e ...
Diving
!
Sabato 18 dicembre 2010 - ore 14,00
Al pranzo è intervenuto anche Padre Pio Mattevi, missionario trentino originario della Valle di Cembra, operante in Bangladesh ormai da 44 anni. Padre Mattevi è il destinatario dei fondi che ogni raccogliamo con la Christmas Bike, la simpatica pedalata benefica in stile Babbo Natale (del resto abbiamo anche la divisa invernale tutta rossa!) che si tiene poco prima di Natale nella città di Trento.
Cogliendo l'occasione del rientro in Italia del sacerdote per un breve periodo, è stata presentata in anteprima l'iniziativa 2010 che ci vedrà agire su tre fronti diversi. Infatti, accanto alla ormai tradizionale pedalata (siamo alla 4ª edizione) verrà allestita a cura dei soci «non biker» anche una camminata (la 1ª Christmas Trekking), mentre in Sicilia, nell'Isola di Filicudi, andrà in scena la Christmas-Diving, una manifestazione parallela che vedrà il locale Gruppo Sub, i "Ricchias de Mares", scendere nelle profondità del Mar Tirreno per collocarvi ... un pezzo di Trentino!
E quando diciamo "un pezzo di Trentino", non lo diciamo in senso meramente figurato, perchè ad essere collocata sott'acqua sarà infatti una realizzazione in pietra locale raffigurante le Dolomiti (nella foto a sinistra un'immagine del Gruppo di Brenta), che nel mese di giugno dello scorso anno sono state inserite dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanità (www.dolomitiunesco.it). La "scultura" (foto a destra) è stata realizzata in modo del tutto artigianale e non ha certo la pretesa di essere definita un'opera artistica, ma solo simbolica. Essa non raffigura delle cime in particolare, anche perché per realizzare un'opera simile sarebbero state necessarie ben altre capacità di quelle messe in campo dai Rinco Boys. Semplicemente vengono raffigurate, possiamo dire in modo stilizzato e generico, le famose guglie del Brenta (l'unico dei gruppi dolomitici ubicato interamente in territorio trentino, ndr), così aguzze e protese verso il cielo. Le nostre "Dolomiti in miniatura" verranno posate nella grotta marina nel corso della settimana che precede il Natale (il giorno esatto verrà poi deciso in base alle condizioni del mare) e andranno a fare da sfondo alla Natività che lo stesso Gruppo Sub di Filicudi vi ha posato lo scorso anno.
Tutto il ricavato delle manifestazioni sarà devoluto a sostegno dell'attività in Bangladesh di Padre Pio Mattevi che, come lui stesso ha spiegato nel suo intervento, è finalizzata a garantire la possibilità di studiare ai bambini ed ai ragazzi locali, in un paese dove la scuola è considerato un lusso, considerati i redditi veramente bassi delle famiglie e la circostanza che l'istruzione non è gratuita. "L'istruzione - ha spiegato Padre Pio - è l'unico mezzo per consentire ai giovani di riscattare la condizione di miseria di sé stessi e delle loro famiglie, perché rimanendo analfabeti non potrebbero mai riuscire a far valere diritti, a trovare lavori migliori, a costruirsi un futuro migliore nella società".
La posa della Natività a Natale 2009
Primo piano della Natività
La consegna ai sub che hanno curato la posa in mare
La discesa sott'acqua
La Natività collocata nella grotta marina
e, grazie ad un
fotomontaggio, la ricostruzione di come apparirà la scena
dopo la posa delle nostre "Dolomiti di Brenta in miniatura"
Chiuso oggi il programma ordinario, il prossimo appuntamento è fissato per sabato 13 novembre, quando andrà in scena la tappa autunnale di "Bici & Bicèri". La meta della visita, in questa occasione, sarà la Cantina d'Isera, in Vallagarina, la terra del Marzemino. Alla salute!
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Complessivamente sono stati percorsi 46 km, mentre il dislivello complessivo è stato di 600 metri. Altimetria in stile elettrocardiogramma, specie nel tratto iniziale con i continui saliscendi dei sentieri "delle Marocche" e "della Campagnola". Nella parte centrale c'è il picco relativo alla salita Torbole-Nago, poi un altro tratto nervoso nella zona degli oliveti, per arrivare alla seconda salita, da Dro al colmo della strada del Biotopo delle Marocche. Finale tranquillo lungo il lago di cavedine, con rampetta conclusiva per tornare all'Hotel Ciclamino. Salita più lunga: Dro/colmo della strada del Biotopo delle Marocche (circa 5 km); GPM al colmo della strada del Biotopo delle Marocche (m.300).
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Prima del via c'è il solito campionario di "Rincate": dal berretto con pon-pon
del Pajazo ...
... alla tenuta da brigatisti di Big Bobby e Tom Tom ...
... all'invidiabile linea del Frà, in formissima per questo 7° Taverna-Tour (Dorty
se la ride!)
Alvaro spiega la strada che dovremo percorrere
Prima di partire, foto di gruppo dei 30 bikers nel prato dell'Hotel Ciclamino
Siamo pronti? Alvaro parte ...
La temperatura, alle 9,00 circa, è di 6°
La parte iniziale della strada è un comodo sterrato molto ben battuto
Poi entriamo nel bosco e il sentiero si fa un po' più tecnico
Alcuni tratti sono in single track, con fondo a volte più sassoso
Una sosta per ammirare il panorama
Il sole si è alzato da dietro le montagne e ora ci giungono i primi raggi
L'ordinato panorama della piscicoltura e del vigneto dall'altro lato della
statale
Il bosco si presenta nella sua colorata veste autunnale
Cimo e Camoscio aggirano l'ostacolo!
Big Bobby con Polanski
L'organizzatore Taverna, che anche quest'anno ha disegnato un bellissimo tour
Dopo un tratto tecnico, la strada si fa nuovamente più larga e scorrevole
Usciti dal bosco, pedaliamo ai margini dei frutteti a nord di Dro
Proseguiamo sulle stradine sterrate in direzione Dro
La segnaletica delle passeggiate in bici , a piedi e a cavallo
Da Dro proseguiamo verso Ceniga
Lo storico ponte romano di Ceniga, realizzato tutto in pietra
Un grassissimo maiale che, vista la stagione, avrà le ore contate !
La sagoma della Rocca indica che siamo quasi arrivati ad Arco
Infatti, dopo un po' sbuchiamo nei pressi del ponte sul Sarca
Entriamo in città
Lasciamo la via principale del centro per visitare la parte vecchia della città
Alvaro ci guida in questa sorta di "tuffo nel passato"
La parte vecchia è costruita sul pendio alla base della montagna e non c'è una
via in piano!
Una sosta davanti all'antica fontana-lavatoio
Lasciamo la fontana e proseguiamo il nostro tour
Si passa da antichi portali, case in pietra e strette viuzze dalla toponomastica
particolare ...
Non vi sembra di giocare a MONOPOLI ? |
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C'è Halloween e allora vai con le zucche
Lucky Luke è criticato perchè non usa mai lo zainetto. Oggi invece ne ha uno
speciale!
Dopo il giro nella parte vecchia della città ci troviamo in piazza davanti alla
chiesa
Attraversata Arco, raggiungiamo la pista ciclabile
La pista costeggia il fiume Sarca fino alla sua foce nel Lago di Garda
Si passa nella zona di Linfano, sotto il Monte Brione
Arrivati alla foce del Sarca, svoltiamo a sinistra verso Torbole
Lungo la strada facciamo tappa da Carpentari Bike Shop, il nostro storico
partner tecnico
Ci accoglie Andrea Carpentari, titolare del negozio che dall'anno scorso ha
anche il bar ...
E chi troviamo al bar? Ma quelli del Taverna-Soft, ovviamente, che hanno già
fatto 6 colazioni!
Il negozio vende, tra gli altri, i prestigiosi marchi Cannondale, Scott e Cube
Foto di gruppo davanti al negozio, con Andrea Carpentari alle spalle di Polanski
e Taverna
Dopo la sosta presso Carpentari Bike Shop ripartiamo alla volta del lago
Arriviamo sulla spiaggia ghiaiosa, in questo periodo deserta
Foto di gruppo al Gardasee
Ripartiamo lasciandoci la spiaggia alle spalle
Arriviamo a Torbole percorrendo la passeggiata lungolago
Entriamo nel centro storico di Torbole
Imbocchiamo la "vecchia Nago", breve ma assai ripida
Il panorama del Garda Trentino dalla vecchia strada per Nago
Taverna e Cipollino procedono appaiati. Alle loro spalle, il lago
In cima alla salita, all'imbocco del paese, troviamo dei vecchi fortini
austro-ungarici
Giunti in cima, ci infiliamo subito nella discesa che conduce alla porcilaia
Omar, attento al sasso... Centrato!
Il Presidente chiude la fila dopo aver scattato le fotografie
Il primo tratto di strada offre degli scorci del Lago di Garda davvero
suggestivi
Scendiamo tra i muretti a secco e gli ulivi
I punti più ripidi (e più soggetti all'erosione delle acque piovane) sono stati
cementati
Con alcuni tornanti scendiamo velocemente di quota
La strada scende verso il fondo valle, tenendosi tra il bosco (a destra) e la
campagna (a sx)
In fondo alla discesa, nella zona di Pratosaiano, la stradina si fa asfaltata
Dall'altro lato della valle spicca lo sperone roccioso della Rocca di Arco
Attraversiamo dapprima l'abitato di Vignole
Poi quello di Massone
Saliamo sulle colline degli oliveti di Massone, per poi scendere a San Martino e
Moletta
Dalla Moletta proseguiamo verso nord, utilizzando stradine interpoderali
Si pedala in un ambiente tipicamente rurale, tra
filari di vigne e canali d'irrigazione
Pedalando tra i vigneti arriviamo fino ad intersecare la provinciale che sale
verso Drena
Al bivio per le "Marocche" facciamo sosta per ricompattare il gruppo. Guardando
in basso si
può ammirare la distesa di pietre disseminate dalle frane che in epoca
post-glaciale hanno
interessato questa zona. Un fenomeno molto simile a quello dei Lavini di Marco
(Rovereto)
Sopra di noi, il Catello di Drena, con le sue caratteristiche mura merlate
Dal bivio proseguiamo la salita all'interno del Biotopo
Si pedala tra una distesa di pietre
I rappresentanti di Non Solo Panza di Cremona, ancora una volta a pedalare con i
Rinco
In fondo alla discesa troviamo il Lago di Cavedine
Il Monte Casale (a sx) e la Paganella-M.Gazza (a dx) si specchiano nelle acque
del lago
Arriviamo in fondo al lago di Cavedine e risaliamo il canale Rimone
Attraversiamo il canale e proseguiamo in direzione Pietramurata
Arriviamo a Pietramurata e attraversiamo il paese
E ecco l'ultima, micidiale rampetta per arrivare all'Hotel Ciclamino
Il Pranzo sociale
Menu: Tris di primi (risotto al Teroldego,
Spaetzli tricolori, Lasagnette)
+ semifreddo all'amaretto (spettacolare!) + bevande e caffé
La tavolata dei Serenissimi, con l'intruso Dorty che fa il Doge
Panoramica sulle varie tavolate
Panoramica sulle varie tavolate
Panoramica sulle varie tavolate
Panoramica sulle varie tavolate
Alvaro è estasiato. Anche quest'anno un grande successo per il Taverna-Tour
Padre Pio Mattevi spiega le iniziative portate avanti in Bangladesh, dove si
trova da 44 anni
Il Presidente del Club con padre Pio Mattevi, dopo la benedizione delle
"Dolomiti in miniatura"
che il prossimo Natale verranno posate in mare dal Gruppo Sub "Ricchias de Mares"
di Filicudi
Si ringrazia il Ristorante Cuore del Sarca di Pietramurata per l'ospitalità dimostrataci ancora una volta, nonché per i gustosi piatti con i quali abbiamo ricostituito le riserve caloriche che avevamo timidamente tentato di bruciare al mattino ...
Ristorante Cuore
del Sarca
c/o Hotel Ciclamino
Pietramurata (fraz. di Dro), loc. Cargadori 1 (clicca
qui per vedere la cartina)
tel. 0464-507140
www.hotel-ciclamino.com