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26 bikers al via nel tour che ha toccato tutti gli specchi d'acqua della zona, dai grandi laghi di Caldonazzo e Levico, fino ai piccoli laghi del perginese. Mattinata soleggiata, ma verso mezzogiorno è arrivata qualche goccia di pioggia. Alla fine dell'itinerario il consueto rinfresco, sulle rive del lago. |
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Pergine Valsugana (TN), 17/04/2010. Si è tenuta stamane, in alta Valsugana, la 2ª uscita stagionale del programma ordinario di MTB che ha visto i Rinco Boys affrontare il Tour dei 6 laghi, un tracciato che ha toccato tutti i laghi della zona, dai grandi specchi d'acqua di Caldonazzo e Levico, fino ai c.d. "piccoli laghi del perginese". 25 i bikers al via, ai quali si sono poi aggiunti due ganascioni per il solo rinfresco di fine pedalata.
La partenza, attorno alle 8:45, è avvenuta da Valcanover, proprio a due passi dalla riva del lago di Caldonazzo. Da qui è stata imboccata la nuova pista ciclabile che costeggia il lago più grande del Trentino, parte della quale è stata realizzata con delle passerelle in legno a sbalzo sull'acqua. Raggiunta Calceranica, la comitiva ha proseguito in direzione della zona balneare, sulla sponda meridionale del lago, dove è stata fatta una breve tappa presso la sede del Circolo Nautico Caldonazzo. Il team è allenato dal nostro socio Kanoista (l'alias non è stato mica scelto a caso!), che forte della sua passata esperienza agonistica ad alti livelli (pluricampione italiano e medagliato anche ai Giochi del Mediterraneo a fine anni '80 e inizio anni '90) sta ottenendo ottimi risultati con i suoi ragazzi, pur essendo partiti praticamente da zero.
Dopo la sosta il gruppo ha inforcato nuovamente le MTB e dopo un breve tratto tra i meleti a sud del lago, si è spostato nella vicina Levico Terme, dove è stata fatta una nuova tappa presso l'Hotel Florida, gestito dalla famiglia del nostro socio Barbapapà. Qui ci è stato gentilmente offerto uno spuntino, in preparazione dell'imminente salita sul Colle di Tenna!
Dopo la gradita sosta, è stato imboccato il sentiero che costeggia tutto il lato orientale dello specchio d'acqua, noto come "strada dei pescatori", raggiungendo l'estremo settentrionale del lago, quello più suggestivo e naturale, perchè ancora privo di costruzioni e incuneato come un fiordo norvegese tra le ripide sponde boscose.
Raggiunta località Visintainer, il gruppo ha fatto una sorta di inversione ad U, imboccando la stradina che costeggia il lago di Levico sulla sponda opposta e che a differenza della strada dei pescatori non è affatto pianeggiante ma piena di saliscendi e cambi di pendenza. Giunti quasi alla fine del lago la stradina inizia a salire con pendenze più impegnative e qualche tornante, risalendo il colle di Tenna. Giunti nel piccolo paese l'itinerario è proseguito in direzione dell'ex Forte austriaco, collocato proprio sulla sommità del colle che con i suoi 608 m.s.l.m. è stato il punto di massima elevazione del nostro itinerario collinare.
Dal forte (che in questo periodo è in fase di restauro, ndr) è stato quindi imboccato il bel sentiero che percorre il crinale del colle di Tenna, lungo il quale si possono ammirare contemporaneamente i due laghi di Caldonazzo (a destra) e Levico ( a sinistra), fino ad arrivare all'antica chiesetta di San Valentino. Da qui si è proseguito in discesa (molto ripida!) fino ad arrivare alla frazione Brenta di Caldonazzo, situata nelle vicinanze dell'omonimo fiume che proprio dal lago più grande del Trentino trae la sua origine, per poi solcare la Valsugana in direzione della pianura veneta e del Mar Adriatico.
Da Brenta è stata quindi imboccata l'antica Via Claudia Augusta, la strada romana che da Altino (in latino Altinum, nei pressi dell'odierna Venezia), conduceva ad Ausburg, in Germania, passando per la Valsugana, la Val d'Adige, la Val Venosta e l'odierna Austria. Il tratto che passa in questa zona taglia in diagonale il Colle di Tenna, rimanendo a mezza costa con bellissimo panorama sul lago di Caldonazzo. La strada passa nella parte di bassa del paese di Tenna, per poi proseguire sotto Ischia di Pergine ed arrivare a Masetti, attraversando dei caratteristici vigneti a terrazzo, piccoli boschi e campi di ciliege, il frutto più diffuso nel perginese.
Da Masetti si è quindi proseguito passando alle spalle del Castello di Pergine, per poi scendere a Zivignago e poi imboccare la ciclabile che costeggia il Fersina in direzione della cittadina perginese. In questo tratto è iniziato a piovere, ma uno sguardo al cielo, che verso la Marzola mostrava sprazzi d'azzurro, ha convinto i Rinco che doveva trattarsi di una nuvola passeggera e difatti, di lì a dieci minuti, avrebbe poi smesso. Giunti alla frazione di Brazzanighe è quindi iniziata la seconda parte dell'itinerario lacustre, quello relativo ai piccoli laghi del perginese. Il primo specchio d'acqua incontrato è stato il Biotopo Lago Costa, un piccolo laghetto circolare circondato da un canneto. Da qui si è proseguito verso la frazione rurale di Pissol, per poi salire nella stretta valle fino al Lago di Canzolino. Dopo aver costeggiato il laghetto sul sentiero sterrato che si trova sulla sponda opposta rispetto a quella della strada, è stato raggiunto il paese di Canzolino, per poi salire sulla collina sovrastante, con vista sul piccolo lago di Madrano. Scesi poi al paese di Madrano, i Rinco hanno attraversato il borgo per puntare verso le campagne sottostanti, passando nei pressi del 6° ed ultimo lago del nostro itinerario, il Biotopo di Lago Pudro.
Da qui si è saliti sulla vicina collina (ultima salita della giornata), per poi scendere a Maso Grillo e da qui a Ponte Regio, località a nord di Pergine. A questo punto non è rimasto che rientrare verso il Lago di Caldonazzo, attraversando le campagne che si trovano alla destra della SS 47, sotto le pendici della Marzòla. Passati per la frazione di Canale, i 26 bikers hanno infatti raggiunto San Cristoforo al Lago e da qui la vicina Valcanover, dove si è concluso il bellissimo anello di oltre 40 km.
A fine itinerario, in una bella area attrezzata a pochi passi dall'acqua, si è quindi tenuto il tradizionale rinfresco post-pedalata, dove i Rinco non si sono smentiti, lasciando sul tavolo solo i piatti di plastica, perché non sono molto digeribili ...
Ora l'appuntamento è per il 2° week-end di maggio, quando si disputerà la 3ª uscita del programma ordinario di MTB, il Giro dei Castelli della Vallagarina. Partenza da Nomi e passaggio presso alcuni dei numerosi manieri che si trovano nella zona, da Castel Beseno a Castel Pietra, da Castel Noarna a Castel Corno.
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Per quanto riguarda il tracciato MTB, sono stati percorsi circa 43 km, mentre il dislivello complessivo è stato di 600 metri. Altimetria caratterizzata da un andamento nervoso, senza salite lunghe ma con continui saliscendi, fatta eccezione per i tratti pianeggianti iniziale (lungo i laghi di Caldonazzo e Levico) e finale (rientro da Pergine al Lago di Caldonazzo). Salita più lunga: Lago di Levico-Forte di Tenna (circa 3 km); GPM all'ex Forte austriaco di Tenna (m.608).
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La partenza è fissata a Valcanover. Il gruppo - attorno alle 8:45 - è pronto per
il via
Si parte, con il lago a due passi
Attraversiamo la frazione di Valcanover
La lunga colonna in direzione di Calceranica
Arriviamo all'imbocco della nuova ciclabile per Calceranica
La nuova pista ciclopedonale è stata realizzata tra la ferrovia e il lago
Un tratto è costruito a sbalzo sull'acqua, con delle passerelle in legno
Primo piano di Walter Kramp, con il gruppo alle sue spalle
Il lago, stamattina, è avvolto da una coltre di nebbia: adesso esce il mostro di
Lockness!
Raggiungiamo la zona balneare tra Calceranica e Caldonazzo
Percorriamo la passeggiata lungo lago, a quest'ora ancora deserta
Facciamo tappa presso la sede del Circolo Nautico Caldonazzo. Ci fa strada il
Kanoista che qui fa l'allenatore
Il Kanoista ci mostra alcuni esemplari di scafi a 1, 2 o 4 posti, tutti
realizzati in carbonio e molto leggeri
Ne approfittiamo per la tradizionale foto di gruppo, scattata in riva al lago
Dopo la breve sosta, ripartiamo in direzione di Levico
Attraversiamo le campagne di mele
In un campo troviamo un bel cumulo di letame e il Merdatleta in carica non può
esimersi dal mettersi in posa
Raggiungiamo il Lago di Levico
Imbocchiamo il sentiero che attraversa la spiaggia erbosa
Passaggio su un ponticello in legno
Nel frattempo la nebbia sul lago si sta alzando
Percorriamo la stradina ghiaiosa che costeggia l'estremità sud del lago
La colonna prosegue i direzione del lido
Facciamo tappa all'Hotel Ristorante Florida
L'albergo è della famiglia del nostro socio Barbapapà e ci viene offerto uno
spuntino
Un gradito intermezzo prima della salita sul Colle di Tenna
Lor signori si sono pure accomodati! E adesso chi li toglie da davanti a quei
cestini?
C'è chi magna e c'è chi beve!
Alla salute!
Foto di gruppo davanti all'ingresso dell'Hotel. Davvero grazie per il gradito
spuntino!
Appena ripartiti, il Taverna trova subito un "posto amico"
Imbocchiamo la "strada dei pescatori"
La stradina, tutta pianeggiante, costeggia il lato est del lago
L'estremo settentrionale del lago, molto più stretto, è più selvaggio e
assomiglia a un fiordo norvegese
In fondo al lago la strada termina con una ripida rampa con il fondo in ghiaia
Più d'uno, che ha imboccato la rampa con il rapporto sbagliato, si inchioda e
deve spingere
"Pedalanti" a sinistra, "spingitori" a destra !
Arriviamo in loc. Visintainer
Da qui scendiamo nuovamente verso il lago, ma sul versante opposto, quello
occidentale
Gaspa e Lucky Luke impegnati nella discesa
Il Presidente, dopo aver scattato le foto, chiuda la fila
Raggiungiamo un suggestivo sentiero, attraversando un ponticello di legno
Il sentiero scende nella valletta scavata da un ruscello
Gli unici rumori, oltre alle ruote delle nostre bici, sono l'acqua che saltella
e il cinguettìo degli uccelli
Scendiamo veloci verso il lago
Imbocchiamo la strada lungolago costruita scavando le pareti di roccia a picco sull'acqua
A differenza di quella della sponda opposta, questa è tutto un saliscendi
Proseguiamo veloci in direzione sud
Il Vice-Presidente preferisce pedalare a bordo strada: ocio a non finire nel
lago!
La temperatura si è alzata ed ora arriva la salita: via le ventine!
Spectrum arriva a piedi sulla ripida salita che conduce a Tenna
L'ultimo tratto della stradina è asfaltato, ma la pendenza non scherza
Arriviamo all'innesto con la provinciale Levico-Tenna, poco prima del paese sul
colle
Da quassù il Lago di Levico ci appare così
Poco dopo troviamo un cartello di benvenuto
Ed eccoci in paese
Puntiamo verso la sommità del colle. Sullo sfondo la Vigolana innevata
Seguiamo le indicazioni per il forte
Ed eccolo, l'ex forte austriaco, in corso di restauro
Qui siamo sulla sommità del colle, a m. 608 di quota, punto più alto del nostro
tour odierno
La strada prosegue tra muretti di sassi, con il Lago di Caldonazzo a dx e quello
di Levico a sx
Troviamo diversi saliscendi e bisogna prendere la rincorsa!
L'Uomo Silente nel tratto che precede la chiesetta di San Valentino
Poco più in basso, lungo la discesa per Brenta, arriviamo alla chiesetta di San
Valentino
Breve sosta ai tavolini, ammirando il panorama
Briz in posa con il lago di Caldonazzo sullo sfondo
Dalla chiesetta la discesa prosegue molto ripida, con alcuni tratti in
ciottolato
Qualcuno, visti i ciottoli viscidi, preferisce fare un pezzo a piedi
Puntiamo verso Brenta di Caldonazzo
Più basso la pendenza si riduce
Alle porte del paese la stradina diventa asfaltata
Da Brenta di Caldonazzo imbocchiamo la Via Claudia Augusta
L'antica strada romana alterna tratti in falsopiano a ripide rampe su erba o
sterrato
Rimaniamo sempre in quota sulla cresta ovest del Colle di Tenna
I ciliegi sono in fiore e sulla nostra sinistra c'è sempre a vista il Lago di
Caldonazzo
Arrivati nella parte bassa di Tenna facciamo una sosta per ricompattare il
gruppo
Arruolato: la faccia da Rinco ce l'hai!
Proseguiamo verso Masetti di Pergine
Troviamo un rampone che mette in difficoltà oltre metà della truppa
Il sentiero è stretto e si crea l'effetto tappo
Spectrum ha finito definitivamente la benzina e di lì a poco deciderà un taglio
al tracciato,
rientrando a Valcanover senza passare dai piccoli laghi del perginese
Attraversiamo diversi masi, posti lungo la strada collinare
In uno di questi troviamo delle simpatiche caprette
Un po' d'erba fresca e ce le siamo fatte subito amiche!
Da Masetti passiamo dietro al castello di Pergine
Primo piano dell'antico maniero
Scendiamo veloci verso Pergine, anche perchè ha iniziato a piovere
La zona è la patria dei piccoli frutti (fragole, ciliege, ribes, lamponi, ecc.)
ed è pieno di serre
Iniziamo la seconda parte del tour, quella dei c.d. piccoli laghi del perginese:
ecco il Biotopo Lago Costa
Proseguiamo verso la frazione di Pissol da dove saliremo a Canzolino
Ed ecco il lago di Canzolino, poco prima dell'omonimo paese
Imbocchiamo il sentiero che si trova sul lato opposto rispetto a
quello della strada
Il sentiero, un vero e proprio single-track, costeggia lo specchio d'acqua, a
mezzo metro dalla riva
Sosta in fondo al lago
Passiamo nel centro storico del piccolo paese di Canzolino
Il piccolo Lago di Madrano, poco più a nord di quello di Canzolino
Da Madrano scendiamo nelle campagne sottostanti
Passiamo nei pressi del 6° ed ultimo lago della giornata: il Biotopo Lago Pudro
Proseguiamo tra vigneti e ciliegi in fiore
Cipollino si alza sui pedali in occasione dell'ultima ascesa della giornata
Il Vice-Presidente Cecchi Paone chiude la fila
Ora scendiamo verso Ponte Regio
Da Ponte Regio ci dirigiamo oltre la SS 47, alla base delle pendici della
Marzola
Costeggiamo le campagne in direzione del Lago di Caldonazzo. Le strade sono
bagnate, anche qui ha piovuto
Il rientro a Valcanover. Qui, invece, le strade sono asciutte, segno che la
pioggia non è arrivata
Il rinfresco finale
Nell'area attrezzata sul lago, si prepara il tradizionale rinfresco
post-pedalata
A adesso si comincia!