PROGRAMMA TREKKING: 2ª USCITA 2010     

A spasso nella storia

Suggestiva escursione sul Monte Calisio, con visita alla grotte scavate dall'esercito austro-ungarico prima del conflitto 1915-18, nell'ambito della c.d. "Fortezza di Trento". 10 trekker al via da Martignano, per affrontare il tracciato di circa 10 km, con 700 metri di dislivello, di cui un'ottantina in grotta. Il prossimo appuntamento di trekking a fine maggio in Val di Ledro.

 

i presenti
 

   
 

 
   

la cronaca

Martignano (TN), 24/04/2010. Si è svolta stamane sul Monte Calisio, la montagna ad est di Trento, la 2ª tappa del programma trekking 2010, con i Rinco Boys impegnati nell'ascesa sulla Cima Calisio e nella suggestiva visita alle gallerie che l'esercito austro-ungarico, alle porte della 1ª Guerra Mondiale, scavò per raggiungere indisturbati la batteria armata posta sulla cima della montagna, con i cannoni puntati verso la Valsugana in previsione dell'attacco italiano.

10 i trekker al via, partiti da Martignano attorno alle 8:30, lungo il ripido sentiero 401 che dalla località Pinara (m. 390) inizia a salire con un andamento a zig-zag il versante occidentale della montagna, facendo guadagnare quota in brevissimo tempo. Mano a mano che si sale si comincia ad intravedere il panorama sulla città, oggi ancor più godibile grazie alla pioggia di ieri.

Oltre ai numerosi tornanti, posti tra una diagonale e l'altra, il sentiero - a causa dell'elevata pendenza - presenta alcuni punti dove sono stati realizzati degli scalini nella roccia, oppure utilizzando dei segmenti di tronco d'albero messi di traverso e riempiti di terra. Per i primi due km il sentiero non concede mai tregua, portando in breve tempo fino all'innesto con la "Strada della Flora", la vecchia carrareccia militare che serviva per l'accesso alle zone fortificate.

Da qui il cammino si è fatto più agile, lungo la strada sterrata che in breve ha condotto in località Quattro Strade (m.820), così chiamata perché vi si trova l'incrocio tra le vie che salgono da Villamontagna, da Martignano e da Montevaccino, con quella che scende dalla Cima Calisio. Qui è avvenuto l'incontro con Brücke, salito in MTB da Povo.

L'itinerario è proseguito - sempre sul sentiero 401 - in direzione della Cima Calisio, con la salita meno impegnativa di quella del primo tratto ma comunque costante. L'ultimo tratto prima di arrivare alla base della cima torna ad essere assai ripido, all'interno di un bel bosco di faggi. Qui Brücke ha dovuto fare dietro-front, visto che rimanere in sella non era più possibile e avendo dimenticato a casa (!!!) il lucchetto per la bici non poteva certo abbandonarla nel bosco incustodita per proseguire a piedi l'itinerario, come era nei suoi progetti. Così all'ex Merdatleta non è rimasto che tornarsene a casa, rinunciando alla visita alle grotte e alla cima della montagna.

L'ascesa è quindi proseguita sul sentiero ancora coperto dal fogliame secco, fino a raggiungere la loc. Stoi (m.1040). Il toponimo, in dialetto trentino, deriva dal tedesco Stoll = galleria, e difatti proprio qui è posto l'imbocco della galleria principale che conduce fino alla vetta. Dopo aver indossato le giacche ed aver montato i faretti frontali, i Rinco sono entrati nelle viscere della montagna, camminando sul pietrame che in quasi un secolo si è depositato sul fondo del tunnel.

La struttura della galleria, scavata nella roccia, è comunque ben conservata e sulle pareti si notano ancora i segni dei carotaggi effettuati con i martelli pneumatici per demolire la pietra e proseguire con lo scavo. Ogni tanto si incontrano dei piccoli tunnel laterali, probabilmente realizzati per il ricambio d'aria, mentre a metà strada si incontra un vasto locale laterale, forse un deposito o uno stanzone per i soldati.

Verso la parte finale del tunnel il sentiero si fa molto più ripido e l'incedere, a causa della ghiaia a terra, è più difficoltoso. Poi si intravede un barlume di luce naturale e si arriva all'uscita, posto proprio sulla cima del Calisio. Qui si trova ora un bel prato, con tavolini a panchine e una grande croce con un altare per le messe, ma un secolo fa questo luogo era un vero e proprio arsenale con postazioni di cemento armato, cannoni e trincee.

Oggi rimangono - oltre alle gallerie da noi percorse - i basamenti di cemento armato dove erano fissati i cannoni, qualche tratto di muro, delle trincee ormai riempite di vegetazione e numerosi manufatti in pietra e/o cemento armato, forse dei depositi o dei ricoveri per i soldati.

Dopo una sosta per il cambio dell'abbigliamento e un breve spuntino a base di frutta secca e cioccolato, il gruppo ha quindi imboccato la discesa, fatta lungo il sentiero e non in galleria. Poco dopo l'inizio è stato incontrato un brevissimo tratto attrezzato con un cordino d'acciaio, poi si è  arrivati nuovamente in località Stoi, dove è stato ripreso il sentiero dell'andata.

Giunti in località Quattro Strade, è stata fatta un visita al vicino ex Rifugio Monte Calisio (orami chiuso da anni), dotato di un panoramico terrazzino con bella vista sulla città. Quindi la discesa è proseguita lungo la Strada della Flora, sbucando sulla strada provinciale per Montevaccino, circa 1,5 km a nord del punto di attracco del sentiero 401, dove era iniziato l'itinerario.

Il rientro è quindi avvenuto a bordo strada, passando per Maso Bolleri, fino a ritornare in loc. Pinara dove si è chiuso l'anello di circa 10 km.

Il prossimo appuntamento con il trekking è per fine maggio in Val di Ledro, quando andrà in scena una nuova uscita "Bike & Trekking", con pranzo finale in baita.

 

i dati tecnici

Sono stati percorsi circa 10 km, mentre il dislivello complessivo è stato di 700 metri. Altimetria caratterizzata da un tratto iniziale di salita molto ripida, lungo il sentiero 411, fino all'imbocco con la "strada della Flora". Poi la pendenza si fa più agevole, fino sotto la cima del Caliso, dove si entra in galleria. La discesa è stata fatta lungo il sentiero, affrontando anche un piccolo tratto attrezzato con cordino d'acciaio (5-6 metri, non di più!).  Salita più lunga: Martignano-Stoi (circa 4 km); GPM sulla Cima Calisio,a quota 1096.

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le immagini


L'imbocco del sentiero 401, in loc. Pinara (subito dopo l'abitato di Martignano)


Ci incolonniamo sul ripido sentiero


La primavera è ormai esplosa e il colore dominante, nel bosco, è il verde


Il sentiero sale molto ripido, con alcuni scalini ricavati nella pietra


Qui la pendenza supera il 30%


In altri punti, invece, ci sono degli scalini realizzati con tronchi d'albero


Il sentiero sale costante, con continui zig-zag


Con questa pendenza si guadagna quota molto velocemente


Ombretta e Roberto in un tratto dove il sentiero si restringe, passando poi su un costone


Uno stretto passaggio tra gli alberi


L'unico tratto leggermente esposto del sentiero. Certo, con la neve (a febbraio) era più problematico


Alzandosi di quota si comincia a intravedere il panorama di Trento


In questo punto il sentiero prosegue sulla roccia per qualche metro


Per salire su queste "scale" è utile avere l'ausilio dei bastoncini


Un altro stretto tornante


Qui il sentiero è una sottile traccia tra le rocce


Ancora scalini realizzati con tronchi d'albero


Tra il tratto che precede e quello che segue una curva si sale di due metri!


Il trenino dei Rinco risale il ripido pendio


Più in alto il sentiero prosegue più tranquillo, stiamo per arrivare alla strada della Flora


L'ultimo pezzo di sentiero è in falsopiano nel bosco


Ed eccoci sulla Strada della Flora, vecchia via militare per la Cima Calisio


In loc. Quattro Strade, dove si incontrano le vie che salgono da Villamontagna, da Montevaccino e da
Martignano (da noi percorsa, ndr), con quella che scende dalla Cima Calisio


Qui abbiamo appuntamento con Brücke, salito da Povo in bici


Riprendiamo il cammino in salita, sempre sul sentiero 401


Anche lui imbocca la stessa via


Il Presidente al bivio con il sentiero che scende verso il Forte Casara


Qui facciamo una sosta e Brücke ci saluta perchè avendo scordato (!!!) il lucchetto per la bici non può
salire con noi nelle gallerie, lasciando il prezioso mezzo incustodito nel bosco (con quel che la costa!)


Noi proseguiamo la salita: come al solito i sentieri sono sempre ben segnalati e visibili


Il tratto conclusivo, prima di loc. Stoi, è di nuovo molto ripido, con un zig-zag tra i faggi


Il tratto conclusivo, prima di loc. Stoi, è di nuovo molto ripido, con un zig-zag tra i faggi


LA VISITA DELLE GALLERIE MILITARI


Montiamo i faretti ed entriamo nella galleria


Spectrum con Moviola


Iniziamo l'esplorazione, camminando sul pietrame caduto a terra nel corso di un secolo


La galleria è tutta in salita


Il fondo ghiaioso rende più difficoltoso l'incedere


Primo piano della volta. La roccia è formata da antichissimi sedimenti marini solidificati


Un grosso vano laterale alla galleria, forse un deposito o uno stanzone per i soldati


Sulle pareti sono visibili i fori praticati con i demolitori utilizzati per scavare la roccia dopo l'uso delle mine


Si trovano ancora i cilindri di roccia frutto dei carotaggi per l'inserimento delle mine


Un ferro arrugginito (chiodo, punta di demolitore o che altro?) conficcato nella roccia


Il tratto finale è il più ripido


In una galleria laterale troviamo una vecchia porta arrugginita, chiusa!


Foto d'epoca di cannoni occultati nelle grotte delle montagne


Dopo un po' vediamo la luce naturale e difatti arriviamo all'uscita
 


Riemergiamo dalle viscere del Calisio


Percorriamo l'ultimo breve tratto dall'uscita della grotta fino al prato sulla cima


Arriviamo nel prato che si trova proprio sulla sommità del calisio, quasi a quota 1100


Ci fermiamo ad un tavolino per un breve spuntino


Tutti sono impegnati a metter qualcosa sotto i denti!


Riposiamo le gambe dopo la ripida salita


La grande croce di legno collocata in posizione panoramica


Si chiacchiera in tranquillità sulla panchina con vista Trento


La foto di gruppo


Dopo la sosta facciamo un giretto sulla cima


Ci sono ancora i basamenti in cemento armato dove venivano fissate le cupole che nascondevano i cannoni


Sono ancora visibili i ganci in ferro


Ecco, in una foto d'epoca, la cupola con il cannone manovrato da un vano sotterraneo


Il paese di Montevaccino visto dalla Cima Calisio


Il panorama verso nord dalla Cima Calisio. Il paese a centro foto, nella valle dell'Adige, è Lavis


Barbapapà e Spectrum con la segnaletica sulla Cima Calisio, poco prima di avviarsi per la discesa


Iniziamo la discesa


Scendendo da questo lato troviamo un piccolo tratto ferrato, con un cordino d'acciaio


Scendiamo uno alla volta


In tutto saranno 5-6 metri, nulla di particolarmente impegnativo


Barbapapà preferisce guardare in faccia la discesa!


Ecco come si presentava lo stesso tratto durante una delle nostre
esplorazioni invernali del tracciato, lo scorso mese di febbraio


Tornati in località Stoi troviamo altre gallerie secondarie


Entriamo a visitarne una, con forma ad U, che entra da una parte ed esce poco più a valle, dopo circa 30 metri


All'uscita dalla galleria


Da località Stoi riprendiamo il sentiero


Il panorama di Trento


Ripercorriamo in discesa il ripido sentiero nel faggeto


Suggestiva immagine, tra le fresche frasche, dei Rinco in cammino


Il Presidente seguito da Barbapapà e dal resto del gruppo


Piccola sosta in un pianoro


Spectrum e Staifel in fondo alla discesa, poco prima di loc. Quattro Strade


Arrivati in loc. Quattro Strade ci spostiamo verso l'ex rifugio Monte Calisio, che era dotato di un bel terrazzino


Il bel panorama della città che si può ammirare dal terrazzino dell'ex rifugio


Lasciamo l'ex rifugio e riprendiamo il cammino


Dalla loc. Quattro Strade scendiamo lungo la panoramica "Strada della Flora"


Alcune tagliate di roccia praticate per far posto alla sede della carreggiata


La strada prosegue con pendenza regolare, come tutte le strade militari, grazie all'uso dei tornanti


Altre costruzioni dell'epoca bellica situate lungo la vecchia strada militare


All'ingresso i resti di vecchi depositi o locali per i soldati


La discesa prosegue sul comodo sterrato della "Strada della Flora"


Orami giunti alla fine della "Flora", all'innesto con la provinciale per Montevaccino


L'ultimo km lo facciamo a bordo strada, con la città alla nostra destra sullo sfondo

 

Alla prossima !