10ª uscita ufficiale 2009, l'ultimo appuntamento del programma ordinario |
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Disputata in Valle dei Laghi la 6ª edizione della pedalata organizzata da Alvaro il "Taverna" che - come ormai da tradizione - chiude la stagione ordinaria dei Rinco Boys. 25 bikers al via da Pietramurata, per affrontare un tracciato molto bello e vario, con il Gaggio, la salita del calvario, la zona archeologica di Cavedine e ben tre laghi. |
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Pietramurata (TN), 11/10/2009. E' andato in scena stamane, sui sentieri e sulle strade della Valle dei Laghi, il 6° Taverna-Tour, la pedalata organizzata da Alvaro il "Taverna" che ormai dal 2004 cala il sipario sulla stagione ordinaria dei Rinco Boys. Come successo nel 2008 - dopo alcuni anni di chilometraggi elevati compensati dal dislivello quasi nullo - anche per il 2009 si è scelta una giusta via di mezzo, con 38 km da percorrere ed un dislivello attorno ai 600 metri. Ne è uscito uno dei più bei Taverna-Tour mai disputati, complice anche la splendida giornata di sole (con l'aria limpida e tersa dopo le piogge della sera precedente) ed i boschi di bassa quota che iniziando ad assumere le vivaci colorazioni autunnali hanno offerto uno scenario davvero piacevole.
Come al solito ci sono stati alcuni tratti tecnici (una caratteristica ormai peculiare dei Taverna-Tour), specie sui sentieri sassosi del Colle del Gaggio e sul Dòs di Cavedine, ma anche un pizzico di cultura, con l'attraversamento della zona archeologica di Cavedine e la visita alla Fonte Romana, alla "Carega del Diaòl" e alle incisioni rupestri.
Il gruppo, composto da ben 25 bikers, è partito attorno alle 8:45 da Pietramurata, imboccando il bel sentiero che tagliando a mezza costa la basse pendici del Monte Casale, punta verso sud, in direzione di Dro. Giunti all'altezza della vecchia centrale di Fies, c'è stata una deviazione nel bosco, utilizzando un sentiero che il buon Alvaro ha scovato nei giorni scorsi durante i sopralluoghi del tracciato, onde evitare di dover scendere fino al Lago Bagattoli e poi salire per quasi un km lungo la trafficata statale gardesana. Così, invece, pur dovendo scendere dalle MTB per qualche tratto un po' troppo hard, si è sbucati quasi di fronte alla stradina che scende all'ex centrale idroelettrica. Da Fies è stato quindi imboccato il sentiero che attraversa il Colle del gaggio, già percorso più volte dai Rinco ma sempre gradito e suggestivo, specie in questa stagione, quando le foglie delle piante iniziano a cambiare colore.
Alcune rampe sassose, complice la pioggia della serata di sabato, sono state affrontate a piedi perchè le pietre rese viscide dall'acqua non erano certo un fondo ottimale per pendenze attorno al 15-18%, ma tutto sommato il sentiero è stato affrontato senza particolari difficoltà.
Una volta superato il colle, si è sbucati all'estremità meridionale del Lago di Cavedine, nelle cui acque si specchia il massiccio della Paganella. Costeggiando il lago lungo la provinciale che dalle Marocche conduce a Pergolese, è stato raggiunto il bivio dove inizia la "Salita del Calvario", l'unica ascesa del tracciato, il cui nome aveva forse spaventato qualcuno, ma che in realtà si è rivelata una bella e comoda strada che con diversi tornanti risale il crinale del Dòs di Cavedine, offrendo bellissimi panorami sulla valle dei Laghi. La pendenza media del 7% e il fondo asfaltato hanno reso ancor più agevole la salita, percorsa senza difficoltà da tutti i partecipanti.
Una volta giunti al GPM (che con i suoi 570 metri non era certo da brividi!) si è scollinato nella valle di Cavedine, imboccando il sentiero della "Passeggiata Archeologica", un interessante itinerario che collega tra loro alcuni reperti di varie epoche storiche, rinvenuti nei boschi di questo angolo di Trentino. Si è cominciato dall'enigmatica "Carega del Diaòl" (la "sedia del diavolo"), un manufatto ricavato da un grosso blocco di pietra, il cui nome è stato attribuito per la forma, molto somigliante ad una sorta di poltrona. Pare che si tratti di una tomba, anche se alcune teorie riferiscono che potrebbe trattarsi di una sorta di altare dove i pagani, nell'epoca in cui il cristianesimo aveva iniziato a diffondersi e a prevalere tra le popolazioni della zona, celebravano i loro riti nascosti nei boschi.
Successivamente si è scesi ad osservare le incisioni rupestri, una serie di disegni (in prevalenza grosse mani) dall'indecifrabile significato, scolpite in epoca preistorica su grossi lastroni di pietra che emergono dal terreno.
Infine si è passati presso la Fonte Romana, un antico impianto per la raccolta dell'acqua potabile, realizzato in pietre squadrate e collocato a fianco del tracciato della vecchia strada romana che da Cavedine scende verso Lasino. E il percorso del Taverna-Tour è proseguito proprio sulla vecchia strada romana, scendendo nei boschi fino all'abitato di Lasino. Da qui, passando sotto Castel Madruzzo, si è scesi ulteriormente fino a Calavino, per poi imboccare una nuova strada sterrata che tagliando la valle ha condotto a Padergnone.
Dal paese si è quindi raggiunto il vicino Lago di Santa Massenza, dove si trova la centrale idroelettrica interrata più grande d'Europa. Da fuori non si notano che poche costruzioni di servizio e qualche traliccio, ma nella pancia della montagna si apre un enorme spazio che ospita le grandi turbine azionate dal getto d'acqua proveniente - attraverso una condotta forzata sotto il Monte Gazza - dal Lago di Molveno ed ivi convogliate - attraverso una precedente condotta sotto il Brenta - dal ghiacciaio dell'Adamello. Dopo la foto di gruppo, scattata su un pontile di legno, il gruppo ha ripreso le MTB per raggiungere il vicino Lago di Toblino, separato da quello di Santa Massenza solo da un breve canale di collegamento.
Il tour è quindi proseguito sul bel sentiero lungolago, con alcuni suggestivi passaggi nei canneti, utilizzando le passerelle di legno sospese sull'acqua, rifatte di recente ed ancora profumanti di legno fresco. Dopo il passaggio davanti al suggestivo Castel Toblino, realizzato su una piccola penisola che si protende nel lago dalla sponda occidentale, si è quindi raggiunta la località di Sarche, dove iniziala pista ciclabile del Sarca.
Utilizzando la comoda e scorrevole ciclopedonale lungo il fiume si è quindi puntato verso sud, raggiungendo in breve il paese di Pietramurata e da qui l'Hotel Ciclamino, dove si è chiuso l'anello.
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Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi circa 38 km, mentre il dislivello complessivo è stato di 605 metri. L'altimetria è caratterizzata da un tratto molto nervoso nella parte iniziale, lungo il sentiero che ha condotto fino alla centrale di Fies e poi sul Colle del Gaggio. Dal Lago di Cavedine è iniziata l'unica vera salita del tracciato, chiamata "del Calvario", che ha condotto fino al Dòs di Cavedine (lunghezza 5 km, pendenza media 7%, dislivello circa 300 metri). Poi c'è un altro tratto nervoso, nei boschi della passeggiata archeologica di Cavedine e lungo la vecchia strada romana fino a Lasino. Da qui comincia la discesa verso Padergnone e Santa Massenza (circa 5 km). Poi tutta pianura o falsopiano, lungo i laghi di S. Massenza e Toblino e sulla ciclabile del Sarca fino a Pietramurata. La salita più lunga è quella del Calvario, circa 5 km. GPM al Dòs di Cavedine (m. 570).
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Preparativi per il via da Pietramurata
Alvaro si sente in vacanza: da Dro a Pietramurata in camper!
Un bel quadretto famigliare
Il Savonèèèse è carico e ruggisce come un leone. Polanski osserva perplesso!
Il Merdatleta indossa le "autoreggenti" per proteggere le gambe dal fresco
mattutino
Il Taverna-Tour 2009 parte in discesa: via veloci verso sud
Lasciata la strada si imbocca un bel sentiero in direzione di Dro
La comitiva prosegue incolonnata tra i boschi di larici
Il sentiero, a mezza coste sulle pendici del M. Casale, offre scorci panoramici
sulla valle
Nella zona delle Marocche il sentiero si fa più tecnico
Ogni tanto si incontrano dei tratti con fondo particolarmente ghiaioso
Si pedala a bordo sentiero, alla ricerca del tratto più scorrevole
Piccola sosta ad un incrocio
Proseguiamo la pedalata su una bella e comoda strada bianca
In qualche punto la vegetazione è meno fitta e io sole tiepido del mattino fa
capolino
Ahi, non c'è Taverna-Tour senza il tratto a spinta: lasciamo la strada e ci
buttiamo nel bosco!
L'occasione è propizia per un po' di sano sfottò al Nonno-Rinco
Scendiamo a piedi nei tratti più ripidi e pericolosi
In altri punti, invece, si può tornare in sella
Cipollino esce dalla boscaglia come un Viet-Cong
L'Uomo Ombra, socio non-biker con molte più presenze in sella di certi
"presunti" bikers
Il sentiero sbuca sulla statale gardesana, poco distante dall'ex centrale di
Fies
Dopo un brevissimo tratto di statale deviamo verso la centrale
Il profilo merlato del bel complesso che ospitava la centrale idroelettrica,
ora sede di apprezzati eventi culturali, quali la rassegna di "Drodesera"
Dalla centrale imbocchiamo il sentiero che attraversa il Colle del Gaggio
Il primo tratto del sentiero è battuto e scorrevole
Lucky Luke durante una sosta
Le piogge della sera precedente hanno lasciato il segno in qualche punto
Il tratto successivo è molto più tecnico per via del fondo sassoso
Il Taverna si districa tra i sassi, zig-zagando alla ricerca della traiettoria
più liscia
Le pietre viscide, sulle rampe più dure, rendono impossibile rimanere in sella
Tutti a piedi allegramente!
Ma quando Presidente e Vicepresidente provano a salire in sella ... ecco i
risultati!
Un altro guado imprevisto!
Il bosco comincia ad assumere la sua tipica colorazione autunnale
Giochi di luce e di colori in prossimità del Lago di Cavedine
Il tratto finale del sentiero, verso l'estremità meridionale del Lago di
Cavedine
Imbocchiamo la provinciale che costeggia il lago
Il Lago di Cavedine, con il massiccio della Paganella che si specchia nelle sue
acque
Proseguiamo in direzione Pergolese, fino al bivio per la "salita del Calvario"
A dispetto del nome, l'unico tratto impegnativo è quello iniziale, con punte
oltre il 15%
Con queste pendenze si guadagna subito quota
Il Lago di Cavedine, appena lasciato, è già lontano sullo sfondo. Alla sua dx il
Colle del Gaggio
Dopo il primo duro km, la strada sale meno ripida, con numerosi tornanti
Dopo ogni tornante si intravede il tratto di strada sottostante
Lenti a contatto ...
Si sale in tutta tranquillità. Il ritmo è da escursione di fine stagione ...
... ma guardando questa foto sembra di essere ... al Giro d'Italia!
Un altro tornante della "salita del Calvario"
Mano a mano che ci alza di quota il panorama migliora ancora
L'ospite Mark-Mark impegnato in uno degli ultimi tornanti prima del GPM
Nei punti più ripidi l'Uomo Ombra è costretto a scendere, ma anche a piedi
riesce comunque a tenere il "poderoso" ritmo di Cecchi Paone e Cipollino
Kriminal Bike si concede una sosta, baciato da un raggio di sole autunnale
Il Taverna, che ha subodorato voti "marroni", si mette nelle mani divine!
Nella parte alta della salita troviamo finalmente anche il sole!
Frank sull'ultima curva prima dello scollinamento
L'arrivo al GPM, sul Dòs di Cavedine
Dopo lo scollinamento iniziamo la discesa verso Cavedine
L'arrivo al bivio con l'indicazione per la zona archeologica
Si imbocca il sentiero per iniziare la visita
Dopo il primo tratto scorrevole la strada si fa più sassosa
L'enigmatica "Carega del Diaòl" (la sedia del diavolo)
Primo piano delle incisioni rupestri. Si distinguono nitidamente i disegni di
alcune mani
Tavernello, hai sbagliato strada?
Raggiungiamo Cavedine e imbocchiamo l'altro ramo della passeggiata archeologica
Scendiamo tra i vigneti, verso la fonte romana
L'ingresso della fonte romana, un impianto per la raccolta dell'acqua
La visita dell'antico manufatto
Lasciata la zona archeologica imbocchiamo la vecchia strada romana in direzione
Lasino
Attraversiamo vigneti e campi di mele
L'antica via, in alcuni tratti, corre tra le rocce e il bosco
Il colorato trenino dei Rinco prosegue verso nord
Il bel sentiero nel bosco prima di giungere a Lasino
Il Taverna ha ancora le forze per impennare
Il sole filtra appena tra il fitto fogliame
Vista di Lasino e, alle sue spalle, di Castel Madruzzo
L'antica chiesetta di San Siro, sull'omonimo colle che sovrasta il paese di
Lasino
A Lasino riprendiamo la strada asfaltata. Il Taverna controlla il gruppo
Veduta di Castel Madruzzo dalla strada di fondo valle
L'arrivo a Calavino
Il passaggio in centro storico, dove a Natale di svolge un suggestivo Presepe
vivente
Lasciato Calavino scendiamo tra le campagne, verso Padergnone
Dopo aver raggiunto Padergnone scendiamo verso il Lago di Santa Massenza
La ciclabile (di un insolito color giallo!) lungo il lago
Panoramica da nord dello specchio d'acqua
La foto di gruppo sul pontile
Il piccolo lago, illuminato dal sole, sembra una tavola d'argento
Lasciamo S. Massenza e ci dirigiamo verso il vicino Lago di Toblino
Il suggestivo passaggio sulle passerelle sospese sull'acqua, al Lago di Toblino
Il sentiero prosegue su sterrato, tra il lago e la statale
Castel Toblino, costruito su una piccola penisola
Un tratto delle passerelle è stato rifatto da pochi giorni e nell'aria c'è
profumo di legno fresco
Tra i vigneti, in prossimità di Castel Toblino
Il paesaggio (Merdatleta a parte!) è veramente da cartolina
Proseguiamo sullo stretto sentiero lungolago
In località Sarche imbocchiamo la pista ciclabile
La pista, che verso sud è in leggerissima discesa, costeggia il fiume Sarca
Di fronte a noi le prime case di Pietramurata: ormai siamo quasi arrivati a
destinazione
Il passaggio sul ponte ciclabile, a Pietramurata
Cipollino affronta in bello stile la curva in uscita dal ponte
Il "salitone" finale verso l'Hotel Ciclamino, un supplemento di fatica prima del
pranzo!
Polanski si gode una bella birra fresca prima di avviare le ganasce
Ci raggiunge anche lo Schiaccianoci, sempre alle prese con una lunga
convalescenza
Ma i camosci non erano erbivori?
Si comincia col pane ...
Questo risotto è da leccarsi i baffi, anzi ... i piatti!
Mentre divora le penne si accorge del fotografo ...
E' l'ora delle tagliatelle
Dulcis in fundo ... crostata ai mirtilli
Chiusura d'obbligo per il Taverna, organizzatore della pedalata: