La 3ª uscita ufficiale di trekking dei Rinco Boys, sul Monte Corona |
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Giovo (TN), 21/11/2009. E' stata disputata questa mattina, sul Monte Corona, la 3ª uscita stagionale di trekking, ultimo appuntamento ufficiale di questo 2009 prima della grande festa finale di sabato 28/11. 8 i Rinco al via da Maso Roncadòr, lungo la strada del Vino, per affrontare l'anello attorno al Monte Corona, un piccolo rilievo a cavallo tra Val d'Adige e Valle di Cembra.
Percorso decisamente soft, di circa 7 km, con 500 metri di dislivello e un fondo per nulla tecnico, trattandosi di strade forestali e sentieri tra i vigneti. La partenza è avvenuta attorno alle 9,00, quando la temperatura era ancora abbastanza rigida dopo una nottata di cielo stellato. Dal Maso Roncadòr, collocato sulla sella che segna il passaggio geografico dalle colline di Lavis alla valle di Cembra, è stato percorso un breve tratto della strada del Vino (nel tronco che da Maso San Valentino conduce a Giovo), con vista sugli spettacolari vigneti a terrazzo ricavati sui ripidi pendii che digradano verso il fondo valle, dove scorre il torrente Avisio.
Poco prima di raggiungere il paese di Ville, la strada è stata abbandonata per imboccare un ripido sentiero che sale proprio tra i vigneti, con un suggestivo percorso che passa tra i filari (che in questo momento dell'anno presentano il fogliame colorato di giallo), con addirittura degli scalini per superare le ripide pendenze. Una volta raggiunto il pianoro che sovrasta l'abitato di Ville, è stata imboccata la strada che dal paese sale verso il Monte Corona e che corre tra le pendici del rilievo e le ultime coltivazioni di mele.
Poco prima di lasciare nuovamente la strada per entrare nel bosco, è apparsa sopra le teste dei trekker la meta dell'escursione, la grande croce metallica posta sulla sommità del Monte Corona, in località Dos Paion, affacciata sopra una parete rocciosa verticale. Dopodichè è stata imboccata la forestale che gira attorno al monte, entrando in un fitto bosco di faggi, le cui foglie secche hanno già ricoperto il terreno. La salita è proseguita con pendenza moderata, in direzione nord, fino a raggiungere le pendici settentrionali del Monte Corona, dove una notte d'autunno del 1797 si svolge una furiosa battaglia tra le truppe francesi di Napoleone (di stanza a Gardolo) e quelle austriache che si erano trincerate a Lavis, sfruttando lo sbarramento naturale del torrente Avisio.
In questo punto la strada svolta decisamente ad est, aggirando il monte (la cui forma è simile ad un ovale allungato) e puntando verso la valle dell'Adige. A circa metà del versante settentrionale è stato incontrato il bivio con il sentiero che staccandosi dalla strada forestale sale deciso verso la sommità del rilievo, tagliando dapprima la dorsale centrale e poi proseguendo con un piacevole saliscendi nel bosco, fino a raggiungere nuovamente il versante est. Qui, sul cosiddetto Dos del Paiòn, le sezioni Alpini di Palù, Verla e Ville/Valternigo hanno posato lo scorso maggio una grande croce metallica, proprio nel punto dal quale si può ammirare la conca del comune di Giovo. La piazzola, molto panoramica, è stata messa in sicurezza con una staccionata in legno, dimodoché si può tranquillamente sostare ed ammirare il panorama, che spazia lungo tutte le catene montuose del Trentino orientale.
Dopo la breve sosta e l'immancabile foto di gruppo davanti alla grande croce, è stato percorso a ritroso il sentiero fino a ritornare al bivio con la strada forestale, per proseguire l'anello attorno al monte. Poco dopo si è arrivati infatti sul versante ovest, affacciato come un balcone sulla Piana Rotaliana, con un bel panorama sul Gruppo del Brenta, le cui cime innevate si stagliavano nel cielo azzurro.
In una comoda piazzola panoramica dotata di panchine e tavolo è stato consumato un breve spuntino, con pane, salame e formaggio, annaffiati con del fresco Müller Thurgau, il vino principe della Valle di Cembra, che sui ripidi versanti dell'Avisio sembra avere trovato il suo habitat ideale.
Dopo essersi rifocillati a dovere, gli 8 Rinco hanno quindi ripreso il cammino, sempre sulla strada forestale, incontrando dopo circa 500 metri un incantevole laghetto adagiato in una conca erbosa e circondato da un canneto.
Dopo aver attraversato i prati, l'escursione è proseguita sempre in discesa, lungo la strada che taglia in diagonale il versante occidentale del Monte Corona, raggiungendo dapprima la località di Valsolana, dove si trova una baita attrezzata per feste campestri, e poi la località di Serci di Giovo. Qui si è usciti dal bosco e l'ultimo tratto di cammino è avvenuto tra i meleti, per sbucare sulla strada del Vino proprio in corrispondenza del maso Roncadòr, dove era iniziata l'escursione qualche ora prima.
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Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi circa 7 km, mentre il dislivello complessivo è stato di circa 500 metri. L'altimetria è caratterizzata da un continuo saliscendi, tipico dei percorsi ad anello, con un'unica salita un po' più lunga, da Ville di Giovo fino alla sommità del Monte Corona. GPM alla croce sul Dos Paion (m. 1.035).
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Partiamo da maso Roncadòr, percorrendo un tratto della Strada del Vino
Lo spettacolo dei terrazzamenti vitati della Val di Cembra
Qualche grappolo è sfuggito alla vendemmia e noi ne approfittiamo!
Dopo circa mezzo chilometro raggiungiamo l'attracco del sentiero
Una registrata ai bastoncini prima di iniziare la salita
Affrontiamo la ripida carrareccia tra i vigneti
La pendenza, in alcuni punti, è notevole, tanto che sono stati posati dei
gradini di cemento
Il sentiero passa anche sotto i filari
Raggiungiamo il pianoro soprastante l'abitato di Ville di Giovo
Imbocchiamo la strada che dal paese sale al Monte Corona
A un certo punto scorgiamo sopra di noi l'obiettivo: la grande croce sul Dos
Paiòn
Lasciamo la strada asfaltata seguendo le indicazioni
Il primo tratto è abbastanza comodo e poco ripido
Si cammina in un fitto bosco di faggi
Il sentiero è coperto di foglie secche
Più in alto la strada si fa più ripida e sassosa
Incontriamo il bivio con la segnaletica per il Dos Paion
Deviamo a sinistra, sul ripido sentiero che conduce alla sommità del monte
Il sole filtra tra i rami degli alberi, creando degli strani effetti di luce
Il sentiero prosegue in un piacevole saliscendi
Eccoci giunti sul Dos Paiòn
Togliamo gli zaini per una breve pausa
Qualche minuto al sole tiepido
La grande croce posata dagli Alpini il 24/5/2009
Il panorama verso est e le catene del Lagorai
A sud spicca invece il cono del Monte Bondone
Guardando in basso si può ammirare il bosco variopinto
Lasciamo un messaggio sul registro dei visitatori
Prima di tornare indietro non può mancare la foto di gruppo
Ripercorriamo a ritroso il sentiero dell'andata
Scendiamo in direzione del bivio dove riprenderemo la strada forestale
Ripresa la strada proseguiamo in direzione ovest, aggirando il Monte Corona
Sul versante ovest si apre il panorama sulla Piana Rotaliana, l'altopiano di Fai
della
Paganella e, sullo sfondo, il maestoso Gruppo del Brenta, con le cima già tutte
innevate
Alla piazzola panoramica Lucky Luke trova una comoda poltroncina di tronco
Cecchi Paone si siede sulla panchina ad ammirare il panorama
Frank osserva le montagne appoggiato alla staccionata di legno
Nel frattempo si prepara lo spuntino
Pane, salame, formaggio e ... Müller Thurgau
Alla salute, Rinco!
C'è anche il caffé, con tanto di tazzina!
Quello che ci vuole per concludere un pasto!
Un attimo di relax prima di riprendere il cammino
Un ultimo sguardo al Brenta
Iniziamo la discesa
Dopo nemmeno 500 metri incontriamo un incantevole laghetto
La strada prosegue lambendo il piccolo specchio d'acqua
Lasciamo la zona del laghetto incamminandoci nei prati
Proseguiamo la discesa sulla strada in fase di allargamento
La comoda strada si snoda tra fitte abetaie
Lucky Luke con il Presidente e Frank
Il passaggio in località Valsolana
Lucky Luke e Frank conversano durante la discesa
Il Presidente con El Griso e l'Uomo Ombra
Usciti dal bosco ci troviamo di fronte la Paganella
I colori del bosco d'autunno
La discesa sta per terminare e incontriamo i primi meleti della zona di Maso
Roncadòr
Ed eccoci rientrati a Maso Roncadòr. Anche questa è andata