9ª uscita ufficiale
2008 in stile "Bici & Bicèri" |
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Rinco Jr. |
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San Michele all'Adige (TN), 05/10/2008. E' andata in scena stamattina, in una bellissima giornata di sole (ma con una temperatura che al via era di soli 6-7°), la 9ª uscita stagionale: una bella pedalata d'autunno, tra le campagne vitate delle Colline Avisiane e della bassa Val di Cembra, attorno alla Strada del Vino.
14 i bikers presenti, partiti da Grumo di San Michele all'Adige poco dopo le 9,00 in direzione nord, sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Adige. Giunto dopo pochi km di riscaldamento in loc. Cadino (a pochi km dal confine con l'Alto Adige), il gruppo ha abbandonato la pista ciclabile per addentrarsi nei vigneti e raggiungere la SS 12, proprio in corrispondenza dell'inizio della salita verso Castel Monreale.
Una salita, quella che conduce alle spalle dell'antico maniero, non molto lunga (poco più d'un chilometro) ma davvero impegnativa e senza tregua, con la sua pendenza media vicina al 12% e punte del 18/19% in un paio di tratti. Dopo l'impegnativa ascesa, che ha fatto di colpo sparire il freddo di dosso da tutti i presenti, i Rinco hanno abbandonato la strada del castello (da un paio d'anni asfaltata e non più con fondo bianco) per entrare nel bosco ai margini di alcuni vigneti affacciati sulla Piana Rotaliana. Qui c'è stato anche un tratto (quasi) impossibile, dove solo l'ospite Luca è riuscito a salire rimanendo in sella. Noi umani, invece, siamo scesi e abbiamo spinto per una trentina di metri, dopodiché la pendenza è tornata abbordabile abbordabili.
Di lì a breve il sentiero è entrato in una stretta gola scavata nei secoli da un gorgheggiante ruscello, con un piccolo ponte in legno per passare sull'altro versante della valletta. In questo tratto c'è stato da divertirsi per gli amanti del single-track, sia in discesa fino all'attraversamento del corso d'acqua, sia in salita una volta passati di là. Anche qui qualcuno è dovuto scendere dalla bici, tradito da qualche sasso o ramo che ha interrotto la pedalata durante la ripida ascesa.
Sbucanti nuovamente in un soleggiato vigneto, i nostri bikers sono scesi verso San Michele all'Adige, arrivando fino alla strada che sale verso Faedo. Da qui si è proseguito in discesa per circa mezzo chilometro, fino ad imboccare a sinistra via Belvedere, l'antica strada per Faedo, con il tratto iniziale lastricato di ciottoli di fiume e la seconda metà con un insidioso ghiaino che dopo le recenti piogge è stata smosso e scavato dai rigagnoli d'acqua, rendendo così la pedalata molto lenta e faticosa.
Al termine di questa seconda breve ma impegnativa salita, il gruppo ha proseguito l'ascesa su asfalto, sulla Strada del Vino, ovvero la SP 131, così denominata per via del suo attraversamento delle belle campagne vitate sulle colline tra Lavis e San Michele all'Adige.
Arrivati a Maso San Valentino si è quindi proseguito in discesa per un altro mezzo chilometro, per poi abbandonare, in corrispondenza del Maso Rosabèl, la strada asfaltata ed entrare nuovamente nelle campagne e nel bosco. Dopo un altro tratto in ripido single-track, reso ancor più insidioso dalle foglie viscide che coprivano lo stretto sentiero, si è sbucati sulla strada sterrata che sale verso i Masi Giàz e Spiazòl. Da qui si è proseguito in falsopiano per un centinaio di metri, per poi tornare su sterrato ed affrontare un largo sentiero che con qualche tornante ha risalito il bosco fino alla località Croce delle Serre, nel Comune di Giovo, dove la vite ha lasciato il posto al melo. Proseguendo ancora per circa mezzo chilometro sulla strada per Ville, si è giunti al GPM di Maso Roncadòr (m.660), da dove si possono ammirare le cime del Brenta (già innevate) fare capolino tra la Paganella ed il Fausiòr.
Dopo la foto di rito, il gruppo ha proseguito sulla strada per Ville, ammirando gli splendidi terrazzamenti grazie ai quali l'uomo è riuscito a coltivare a vite anche i terreni più aspri, domando al paesaggio un piacevole aspetto, all'antitesi del versante opposto della valle, dove le cave di porfido hanno fatto letteralmente a fette intere montagne.
Scesi a Palù di Giovo, paese dalla grande tradizione ciclistica (pensiamo alla stirpe dei Moser e a Gilberto Simoni, n.d.r.), c'è stata occasione di rabboccare le borracce nella fontanella della piazza, per poi proseguire la discesa su una ripida strada ad uso agricolo, realizzata a mezza costa, circa un centinaio di metri sopra la strada statale. A metà discesa si è deviato a destra sul sentiero della Rosa, recentemente risistemato, passando accanto all'antica chiesetta di San Giorgio, risalente al 1300 circa. Proseguendo sul sentiero della Rosa, con un andamento in saliscendi ed una bella rampetta, breve ma ripida, lastricata di listelli di porfido, si è sbucati sulla strada che collega i vari masi di Pressano, le numerose costruzioni che costituiscono il fulcro dell'attività agricola su questa collina. Il primo ad essere incontrato è stato il Maso Belvedere, il cui nome richiama il bel panorama che si gode dalla sua posizione. Poco dopo c'è maso Paierla, la cui caratteristica è di essere costruito a cavallo sul confine tra i Comuni di Lavis e Giovo. Una targa in pietra sulla parete, con la data del 1854, indica proprio il punto in cui passa il confine. Proseguendo in falsopiano in direzione nord è stato incontrato il Maso Toldìn, dove inizia la ripida discesa verso la Strada del Vino. Passando quindi per Maso Spon (anch'esso, come Maso Paierla, con la strada che passa sotto la casa) si è quindi scesi tra i panoramici vigneti fino a Maso Poli, da dove è stata imboccata nuovamente la Strada del Vino.
Passando per Maso Panizza, pedalando in direzione nord, si è giunti fino al punto in cui uno stretto sentiero (segnalato da un cartello in legno) scende verso Sorni, la frazione di Lavis posta sulla collina a nord della borgata. Qui è stato affrontato un altro tratto in ripido single-track, che ha riscosso l'apprezzamento degli amanti del genere, andando a sbucare poco sopra l'antico abitato.
Un ultima ripida discesa su una strada agricola cementata e il gruppo è arrivato sul fondo valle. Dopo aver attraversato la SS12, si è quindi proseguito nella campagna, fino ad arrivare sulla strada arginale del fiume Adige, imboccata in direzione nord. Altri 3 km in pianura, pedalando lungo il fiume, è si è giunti nuovamente a San Michele, chiudendo l'anello quando erano circa le 12,30.
A fine giro, nei giardini di Grumo baciati dal caldo sole di mezzogiorno, si è tenuto il consueto rinfresco, dove le calorie consumate nella pedalata sono state (in perfetto stile Rinco Boys) abbondantemente rimpiazzate!
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Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi circa 28 km, mentre il dislivello è stato di 750 metri. L'altimetria è caratterizzata da un andamento molto nervoso, tipicamente collinare, con una continua alternanza di salite (anche molto ripide) e discese. Gli unici tratti pianeggianti sono stati incontrati nel fondo valle, lungo il fiume Adige, all'inzio e alla fine del percorso. La salita più lunga è quella che inizia dal Maso Rosabèl, lungo la strada del vino, e conduce fino allo scollinamento in val di Cembra: sono poco più di 3 km, con 250 metri di dislivello. GPM al Maso Roncadòr (660 m.s.l.m.).
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Si parte da Grumo e si imbocca la pista ciclabile in direzione nord
In località "alla Cacciatora" si unisce al gruppo Gaspa, sceso in bici da
Salorno
Nei pressi di Cadino lasciamo la pista ciclabile ed entriamo nelle campagne
La prima delle numerose salite odierne è quella che conduce a Castel Monreale
La strada non concede mai un attimo di tregua: pendenza media vicina al 12%
e punta max del 19%
Foto di gruppo sotto la torre merlata dell'antico maniero
Dopo aver lasciato il castello imbocchiamo un sentiero al margine della
campagna. Alla fine del vigneto si
entra nel bosco e il primo tratto è (quasi) impossibile. Qui tocca scendere e
spingere per una trentina di metri
Il sole comincia a fare capolino tra le foglie degli alberi
Michela, figlia del Nonno dei Rinco Taverna, ha affrontato con grinta l'intero
tracciato
Affrontiamo il suggestivo sentiero della zona mineraria di Faedo
Alvaro in posa plastica nella discesa verso il ruscello
In fondo alla valletta un piccolo ponte in legno consente di attraversare il
ruscello
Sul bordo del ruscello ci sono i ruderi dell'antico mulino ad acqua "de la Frait",
di epoca medievale
Dopo i ruderi del mulino c'è un ripido tratto, largo non più d'un metro, che
risale la valletta sul fronte opposto
La zona mineraria è stata dotata di apposita segnaletica in legno e pannelli
informativi
Scendiamo tra i vigneti, verso San Michele all'Adige
Percorriamo le carrarecce ad uso agricolo, con fondo misto erba/sassi
Poco prima del paese torniamo a salire per la via Belvedere, l'antica strada per Faedo con
fondo ciottolato
Dopo il tratto ciottolato, la strada prosegue su un insidioso ghiaino smosso
dalle recenti piogge
Alla nostra destra lo splendido panorama dei vigneti curati come un giardino
Al termine della ripida salita misto ciottoli/ghiaino, arriviamo a Maso Cento
Finestre
Dal maso si gode di un bel panorama e ci fermiamo per una breve sosta
Da Maso Cento Finestre imbocchiamo la Strada del Vino, proseguendo la salita su
asfalto
La segnaletica indica le produzioni tipiche della zone
Di fronte a noi la Paganella, con la cima spruzzata di bianco dalla nevicata
della notte tra venerdì e sabato
Al termine della salita più lunga del tracciato odierno arriviamo a Maso San
Valentino
A fianco del maso, l'antica chiesetta con la facciata incisa da una lunga crepa.
Urgono restauri!
Da Maso Rosabèl saliamo nel bosco in direzione di Maso Spiazòl
Anche qui incontriamo ripidi tratti in single-track, con il fondo pieno di
foglie e rami secchi
A Maso Spiazòl, con l'antica chiesetta appena restaurata, una sosta prima di
entrare di nuovo nel bosco
Usciti dal bosco sbuchiamo in un meleto. Brücke si concede una siesta in attesa
che arrivino tutti
Si dice che il sole bacia i belli e allora Bubu, nella pausa, si mette in posa!
Le mele mature sono davvero invitanti ...
Risalendo il meleto arriviamo in località Croce delle Serre
Al GPM la foto di gruppo, con il Brenta innevato che fa capolino tra la
Paganella e il Monte Fausiòr
Dopo lo scollinamento di Maso Roncadòr, entriamo in valle di Cembra
La strada (che conduce a Ville di Giovo) è panoramica e soleggiata
Sotto di noi il caratteristico panorama dei vigneti a terrazzo della Val di
Cembra
L'arrivo a Palù di Giovo, terra di grandi campioni delle due ruote
Un caratteristico passaggio nel centro storico del paese
Da Palù scendiamo su una strada agricola, per poi salire verso la Chiesa di San
Giorgio
L'antico edificio di culto, risalente al 1300, è adagiato a mezza costa tra i
vigneti
Lasciata la chiesetta imbocchiamo il sentiero della Rosa
Un attimo di sosta per ammirare il panorama. Sullo sfondo il Monte Bondone già
innevato
Il sentiero, recentemente rinnovato, presenta anche una ripida (ma breve) rampa
in pavè di porfido
Tornati sul versante della valle dell'Adige intravediamo tra le piante gli
abitati
Dopo Maso Belvedere incontriamo Maso Paierla, costruito a cavallo tra i comuni
di Lavis e Giovo.
La targa sulla parete, datata 1854, segna proprio il punto in cui passano i
confini comunali
Scendiamo tra i c.d. masi di Pressano, in direzione della Strada del Vino
Un attimo di sosta sulla Strada del Vino, per ammirare il panorama della Piana
Rotaliana
Lasciata la Strada del Vino imbocchiamo un ripido single-track al margine del
bosco
Al termine del single-track arriviamo a Sorni vecchia, caratteristico borgo
sulla collina a nord di Lavis
La discesa da Sorni vecchia è una ripida carrareccia ad uso agricolo, con fondo
cementato
Scesi da Sorni si attraversano le campagne in direzione del fiume Adige
Ritornati in riva all'Adige non rimane che pedalare per 3 km sulla pista
ciclabile
E alla fine, come sempre, piedi sotto al tavolino ...