Tra i colori d'autunno,
sul tracciato della
 

TerlagoBike
 


6 nostri soci, approfittando di una splendida giornata di sole e di una temperatura ancora "umana", hanno testato il percorso della gara che si snoda tra i Laghi di Terlago e di Lamàr, passando sotto la Cima della Paganella. L'idea era quella di inserire il percorso nel calendario 2008, ma dopo la prova il coro è stato unanime: tracciato troppo tecnico per i Rinco! In compenso i panorami erano splendidi e il bosco di mille colori.

         
 

Terlago, 19.10.2007. Con una giornata così, lasciare la MTB in garage era un vero delitto! Il cielo era terso come solo in autunno può accadere, la temperatura, a dispetto delle allarmistiche previsioni di questi giorni, era assai gradevole, così nel primo pomeriggio odierno 6 nostri soci hanno deciso di testare il percorso della Terlago-Bike, una gara organizzata ormai da qualche anno (si svolge a metà settembre, n.d.r.) e che si snoda tra i Laghi di Terlago e di Lamàr.

L'idea era quella di verificare la possibilità di inserire questo percorso (che sarebbe stato comunque coperto in escursione Made in Rinco  e non in gara) nel calendario ufficiale del 2008, ma dopo la prova il coro dei protagonisti è stato unanime: tracciato troppo tecnico per i Rinco Boys! Sia in salita, dove diversi tratti uniscono pendenze non agevoli (oltre il 15%) al fondo estremamente sassoso e sconnesso, ma soprattutto in discesa, dove oltre ad impegnativi single-track nel bosco si trovano dei canaloni di sassi dove perfino a piedi si rischiava di scivolare, il percorso è stato disegnato per veri funamboli della MTB, tant'è che la competizione non raccoglie mai più d'un centinaio di partecipanti. Un vero peccato, perchè la parte rimanente del percorso è molto bella e i panorami sono davvero da cartolina. Mano a mano che si sale verso il GPM, posto a quota 940 metri circa, la vista spazia dalla soprastante ed imponente parete rocciosa della Paganella al Monte Bondone, collocato sul versante opposto, poi - poco più in là - si scorge la Cima Marzòla, con alle spalle la catena del Lagorai.

Ed anche il contesto in cui si pedala, soprattutto in questa stagione, offre scorci veramente accattivanti, con il bosco ed i vigneti che ormai stanno cambiando il colore delle foglie, l'acqua dei laghi  verde smeraldo che fa da specchio alla vegetazione circostante, i campi lavorati per la prossima stagione agricola, i borghi tranquilli ed ameni baciati dal sole fino al tramonto.

 La partenza è avvenuta dal Lago di Terlago, che è stato costeggiato in direzione sud, fino alla parte più meridionale, dove è stata imboccata una passerella in legno che attraversa il biotopo. Dopo il campo sportivo (che sarebbe il luogo di partenza della gara) si è saliti su una bella stradina sterrata fino a Vigolo Baselga, per poi percorrere verso sud un'altra strada bianca parallela alla SS Gardesana. Toccato il punto più a sud dell'itinerario, si è tornati a pedalare con il sole alle spalle, fino a Covelo (fraz. di Terlago) dove è iniziata la salita, con diversi punti dove pedalare era impossibile, visto il fondo molto sconnesso accompagnato alla pendenza che non dava tregua.

Giunti sopra l'abitato di Monte Terlago, la salita è proseguita ai piedi del massiccio della Paganella, su una strada più pedalabile che ha condotto fino al GPM, posto a quota 940 metri circa, proprio sotto l'imponente parete rocciosa della montagna così cara ai trentini. Qui è iniziata la discesa, subito impegnativa con un ripido single-track nel bosco, tra sassi, fogliame e radici, che è stato prudentemente percorso a piedi. In un tratto che sembrava più abbordabile, il Presidente ha provato a salire in sella ed ha anche percorso un bel pezzo, ma quando la sua ruota anteriore ha incocciato su una pietra che era occultata dal fitto fogliame a terra e si è ritrovato e fare un capitombolo "alla Luciano", ha pensato che certe cose è meglio lasciarle fare ai professionisti. Fortunatamente la caduta sul morbido sottobosco non ha causato conseguenze, se non qualche graffio qua e là.

La discesa è poi proseguita su un largo sentiero all'apparenza scorrevole, ma in realtà assai insidioso per la presenza di grosse pietre rotolate dai pendii soprastanti. Poiché la visibilità non era ottimale a causa del fitto fogliame dei faggi che ricoprono quel tratto, procedendo ad alta velocità c'era il concreto rischio di andare a finire su una di queste pietre con la ruota anteriore, perdendo il controllo della bici.

Il sentiero è sbucato ai Laghi di Lamar, due veri smeraldi incastonati nei boschi, da dove si è proseguito in direzione di Monte Terlago. Qui il tracciato è tornato nel bosco, inizialmente sull'anello utilizzato come campo scuola dalla S.I.M.B. (Scuola Italiana Mountain Bike), poi sul versante orientale che si affaccia sulla spianta di Terlago. Anche qui la discesa presentava dei tratti assai impegnativi, dei veri canaloni ricoperti di pietrame. Più a valle i sentiero è tornato pedalabile ed in un batter d'occhio si è scesi fino alle sponde del Lago di Terlago. Dopo aver percorso un tratto dell'anello che viene utilizzato per la nostra staffetta sociale (la Rinco Bike) il giro è terminato al parcheggio affacciato sul lago.

Complessivamente sono stati percorsi 25 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 840 metri.

  
             Panoramica del tracciato                                              Clicca sulla carta per vederla ingrandita

ALCUNE IMMAGINI DELLA GIORNATA


La partenza dal parcheggio situato a fianco del Lago di Terlago


La parte meridionale dello specchio d'acqua


Le passerelle in legno che attraversano il biotopo


Il tracciato è ben segnalato con tabelle gialle in legno


Baldazàr e l'Uomo Lavico avanzano verso Vigolo Baselga. Sullo sfondo la Paganella


Il Camoscio della Sila impegnato in un breve tratto di discesa tecnica


Ci spostiamo verso Covelo (fraz. di Terlago). Anche i vigneti hanno iniziato la mutazione di colore del fogliame


Foto di gruppo con la Cima della Paganella a fare da sfondo


Brücke impegnato in una curva sullo sterrato


Sul versante opposto il panorama è dominato dal Monte Bondone


Si entra nel bosco e subito si comincia a trovare un fondo più impegnativo


Dopo una bella sfacchinata (con molti tratti a spinta!) arriviamo a Monte Terlago


Dopo un ulteriore tratto di salita (finalmente più pedalabile) arriviamo al GPM, a quota 940 m. circa.
Proprio sopra di noi si trova l'imponente parete rocciosa della Paganella, con i ripetitori TV sulla cima


Dopo un primo tratto da down-hill, la discesa si fa più tranquilla


In fondo alla discesa giungiamo ai Laghi di Lamàr. Qui siamo sulle sponde del più elevato


Poco più in là si trova il lago più basso, il primo che incontra salendo dalla strada che parte da Terlago


Lungo il lago procediamo su una comoda strada bianca


Dopo Monte Terlago si scende verso Terlago su un sentiero che a tratti è impedalabile


I cartelli, del resto, sono chiari ...


Il tratto finale della discesa è più agevole e scorrevole


Dopo un po' si intravede il Lago di Terlago. Il giro sta volgendo al termine.