La quinta
uscita ufficiale 2006, nel Parco Adamello-Brenta
SPLENDIDA ESCURSIONE
AI LAGHI DI CORNISELLO
Bellissima giornata, temperatura
ideale, panorama
da cartolina. La prima del 2006 oltre quota 2000 è
stata un successo. E ora sotto con l'Alpe di Siusi.
Pinzolo (TN), 2 luglio 2006. La quinta uscita stagionale è andata in scena ieri in Val Nambrone, una piccola valle laterale dell'alta Val Rendena, nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta. 9 Rinco al via (8 soci + l'ospite Lorenzo) che dopo essere partiti di buon mattino da Trento (nel consueto ritrovo del RincoPark di via Brennero), erano già in sella a Pinzolo (m.770) poco dopo le 9,00, con una temperatura ideale per pedalare ed una giornata splendida, con il cielo azzurro e terso dopo i temporali dei giorni scorsi. Come nell'indimenticata escursione di Baita Segantini, giusto un anno fa, anche in questa occasione i contorni delle montagne si stagliavano nitidi nell'azzurro intenso, senza alcun velo di foschia.
Dopo un breve tratto in falso piano per uscire da Pinzolo, il gruppo ha raggiunto il ponte sul fiume Sarca (al di là del quale inizia il territorio di Carisolo), svoltando a destra prima del corso d'acqua, per imboccare la vecchia (e meno trafficata) strada per Sant'Antonio di Mavignola, evitando così la statale.
Questi primi 5 km, fino ai 1.100 metri di S.Antonio, sono stati l'ideale per scaldare la gamba, con una salita costante alla pendenza del 6% circa (tranne qualche strappetto in corrispondenza dei tornanti finali) e la strada che inizialmente correva sulla sponda sinistra del fiume per poi passare sul versante opposto in corrispondenza di un piccolo ponte.
Giunti a Sant'Antonio, dopo aver rabboccato le borracce alla fontana, i Rinco hanno percorso per qualche centinaio di metri in discesa la statale della Rendena, fino al bivio per la Val Nambrone, collocato poco prima del paese, a quota 1.070. Qui è iniziata la salita vera e propria, lunga ben 12 km, dei quali i primi tre (fino al Rifugio Nambrone, m. 1.340) con pendenza media di poco inferiore all'8%, ed i successivi 9 con pendenza vicina al 9%. Mano a mano che la quota altimetrica si alzava, la vegetazione si faceva sempre più rada, passando dalle conifere agli arbusti ed infine, oltre quota 2.000, all'erba, muschi e licheni. Nel frattempo, complice l'innalzarsi della temperatura all'approssimarsi del mezzogiorno, il sole - soprattutto nel tratto finale dove si era allo scoperto - ha iniziato a farsi sentire, anche se qualche brezza ristoratrice che giungeva di tanto in tanto dalle vette del vicino ghiacciaio provvedeva a rendere piacevole l'ascesa. Anche la visuale, mano a mano che si saliva, era sempre migliore, offrendo scorci ora dei paesi di Pinzolo e Carisolo, sul fondo valle, ora dei pascoli e delle malghe sugli altipiani, ora di piccole e sconosciute vallette scavate dai numerosi ruscelli il cui gorgogliare era il rumore di fondo più diffuso, assieme al gracchiare di cornacchie ed altri volatili d'alta quota.
Ogni tanto, nella lunga ascesa, qualche strappo oltre il 15% costringeva ad una fatica supplementare, ma tutto sommato si è trattato di una salita assai costante e non durissima, nonostante il dislivello notevole da superare. Una salita da affrontare con regolarità (molto simile, anche per pendenza media, a quella dello Stelvio, anche se lunga meno della metà), che ha portato fino in cima alla Val Nambrone, ai piedi del ghiacciaio della Presanella, dove giacciono i due splendidi laghetti di Cornisello, adagiati in una conca sassosa, in un paesaggio quasi lunare.
All'omonimo rifugio, verso mezzogiorno, è stato consumato il ristoro (la temperatura era così mite che si è potuto mangiare all'aperto), poi il gruppo si è spostato verso i due laghetti, con un supplemento (per fortuna molto breve) di salita. Davvero splendido il panorama visibile, con il maestoso gruppo del Brenta sul versante opposto della Val Rendena e la Presanella alle spalle. E poi tanti ruscelli, cascate, cime rocciose, prati carichi di rododendri in fiore.
Dopo le numerose foto scattate, il gruppo ha ripreso la via per Pinzolo, affrontando la lunga discesa a tornanti che ha riportato i Rinco all'inizio della Val Nambrone, al bivio con la statale della Rendena. Qui si è preferito scendere per la più veloce statale, anche per evitare la salita fino a Sant'Antonio (che con la panza piena di polenta non era proprio il massimo, n.d.r.). In pochi minuti si è arrivati a Carisolo, poi - dopo il ponte sul Sarca - ecco Pinzolo, dove si è conclusa la bella pedalata.
Complessivamente sono stati percorsi 38 km, mentre il dislivello superato è stato di 1.389 metri, con G.P.M. a quota 2.120 m.s.l.m. Questi ultimi due valori sono il secondo risultato di sempre in uscite di tipo ordinario, alle spalle - rispettivamente - dei 1.455 metri superati nell'escursione Trento-Bondone dell'ottobre 2004 e dei 2.209 m.s.l.m. di Punta Rolle, raggiunta nel luglio dello scorso anno.
ALCUNE IMMAGINI
Originale foto di gruppo prima del via, a PInzolo
Si parte da Pinzolo, alla volta di S.Antonio di Mavignola
A S.Antonio si rabboccano le borracce
Poco dopo il Rifugio Nambrone, il Sarca si presenta così
Claudio lo Chef, all'esordio stagionale, ha un po'
sofferto
In mancanza di fontanelle, le borracce si riempiono anche
così
Sopra quota 2.000 inizia a scomparire la vegetazione
Più a valle, invece, si scorge una cascata
Senza parole
Il gruppo del Brenta visto dal Rifugio Cornisello
Il paesaggio quasi lunare della conca con i laghi di
Cornisello
Finalmente, dopo una curva, appare il rifugio. Siamo a
2.120 m.
Subito si prende posto sul terrazzo esterno ...
... e si ordina da mangiare (e bere!)
Foto di gruppo con bandiera al lago inferiore
Uomo Lavico, Dori e Kanoista in un momento di relax
Cecchi Paone giunge al laghetto superiore
Il Presidente su un ponte sopra il ruscello
Il Lago di Cornisello superiore
Uno splendido prato di rododendri
In fondo alla discesa, ultima foto ricordo, prima di
abbandonare la Val Nambrone