18 agosto 2012:
l'8ª tappa di Rinco Gold sul valico tra Valsugana e Valle di Fiemme
Passo Manghen
Partenza da Trento in treno, per il trasferimento a Borgo V.
Poi la lunga salita al passo (23 km), dove è stato consuma-
to il ristoro, cui hanno fatto seguito la veloce discesa a Mo-
lina di Fiemme e il saliscendi della Valle di Cembra (sinistra
Avisio), fino al Lago di Lases. Infine il rientro a Trento, pas-
sando dai forti di Civezzano. 20 i biker al via: è stato sfiora-
to il primato di 22, stabilito lo scorso anno sul M.te Grappa
Ospiti:
AMMIRAGLIA
MOTO 1
MOTO 2
Trento/Borgo Valsugana (TN), 18/08/12. E' stata disputata oggi, in una giornata che definire torrida è puro eufemismo, l'uscita 2012 del programma RincoGold, l'unico dove i tradizionali limiti presi a base nella programmazione delle nostre attività (max 50 km di percorso e 1500 di dislivello), vengono messi da parte per gettarsi in straordinarie avventure nei luoghi simbolo del ciclismo. Così, dopo Sua Maestà lo Stelvio (2005 e 2010), il Sella Ronda (2006), il Klammlrunde (2007), il Tour de Fanes (2008), il Tour Garda-Tremalzo (2009) e il Monte Grappa (2011), ecco messo nel carniere un altro valico da brividi: il Passo del Manghen. Un passo forse non famoso come altri, che magari sono assurti a notorietà grazie a qualche impresa compiuta durante il Giro d'Italia o altre competizioni professionistiche, ma certamente un vero osso duro, con i suoi oltre 1650 metri di dislivello, distribuiti in circa 23 km di salita, gli ultimi dei quali davvero impegnativi, con una pendenza mai sotto l'11% e punte del 15% nei tornanti. Il tutto reso ancor più impegnativo dal clima, decisamente poco alpino. L'ennesimo ciclone africano cha ha riscaldato la nostra estate, infatti, ha portato proprio a partire da questo weekend temperature molto più consone ad altre latitudini, con il termometro che in valle ha toccato i 35° ma che anche oltre quota 2.000 non è mai sceso sotto i 20°. Il tour è partito di buon mattino da Trento, con il treno regionale delle 7:05 diretto in Valsugana che avrebbe dovuto essere dotato di carrozza porta-bici. Usiamo il condizionale perchè alla faccia della pubblicità e delle indicazioni contenute nell'orario ufficiale, della carrozza porta-bici non c'era nemmeno l'ombra! Così abbiamo dovuto letteralmente accatastare le nostre bici alla "come viene viene", cercando di non creare intralcio nei corridoi. Il capo treno non ha potuto che allargare le braccia, affermando che Trenitalia fa la pubblicità, ma poi non ci sono le carrozze per garantire il servizio, sigh ... Ad ogni modo il viaggio, di circa un'oretta, è stato piacevole, con il passaggio prima sulla collina di Trento, poi nella gola dei Crozi, quindi in Valsugana, lungo il Lago di Caldonazzo e poi giù verso la bassa valle, fino a Borgo. Durante il tragitto il servizio Rinco Chef Express (non certo quello di Trenitalia ...) ha servito la colazione a base di brioches fresche e succo di frutta. Raggiunto Borgo Valsugana il gruppo sul treno si è riunito con quello in arrivo dal Veneto e con coloro che (temerari) erano partiti attorno alle 6:00 in bici da Trento. Formata la comitiva di ben 20 biker (con il primato di 22 del Monte Grappa che ha rischiato di saltare), è iniziata la pedalata. Al seguito del gruppo c'era un servizio di assistenza davvero di prim'ordine, con l'ammiraglia guidata da Spectrum e con a bordo il Presidente e lo Schiaccianoci del Terminillo, ma anche con due moto, guidate rispettivamente dal Vice-Presidente Rinco Starr e dall'Uomo Ombra. Oltre al servizio fotografico (per tramandare ai posteri le nostre epiche imprese ...), è stato così garantito il trasporto in quota del vestiario di ricambio, i generi alimentari per il ristoro e una gran quantità d'acqua, davvero preziosa in una giornata caldissima come quella odierna. Dopo aver attraversato il caratteristico centro storico di Borgo Valsugana, ora chiuso al traffico ma che un tempo era tagliato addirittura dalla statale (!), il gruppo ha raggiunto l'inizio della salita per il manghen, posta poco dopo l'ospedale di Borgo, nella parte est del paese. Fino a Telve c'è stato un discreto traffico veicolare in entrambi i sensi, mentre dopo il paese il passaggio di automezzi si è fatto più rado, consentendo una salita tranquilla. La salita, per i primi 16 km circa, non è durissima, anche grazie ad alcuni tratti in falsopiano che consentono di tirare il fiato e riposare un po' le gambe. Unica eccezione il tratto che precede la località di Calamento, l'unico in questa fase dove la pendenza sale sopra al 10%. E proprio qui, al km 12, siamo stati ospitati nel prato di due splendide baite in legno e pietra dall'amico Paolo (salito anche lui in bici da Borgo) e dalla zia (che ringraziamo per l'ospitalità), che ci hanno preparato un piccolo ristoro a base di bevande fresche, biscotti, the e caffè. Un intermezzo quanto mai gradito, dopo il quale il gruppo ha ripreso a pedalare rinrancato. Dopo Malga Baessa, posta poco sopra quota 1300 m., al km 15,5, la pendenza media della strada è schizzata in alto, portandosi fissa sopra l'11%, con punte del 15% negli stretti tornanti. Il gruppo qui si è sgranato ed allungato parecchio, con i più allenati che hanno preso il largo e quelli con meno km nelle gambe ad arrancare con tenacia nelle retrovie. Grazie ai tre mezzi di assistenza e al servizio radio, però, nessuno è rimasto abbandonato a stesso ed alla fine tutti quanti sono riusciti a raggiungere il passo. Per la verità, quasi tutti, perchè Eugenio, uno dei tre amici trevigiani al seguito di Dori One e Sharif, è stato colto dai crampi quando mancavano solo 500 metri alla cima ed è rimasto letteralmente bloccato a bordo strada. Per recuperarlo è stato necessario scendere con la macchina (sulla quale ha fatto una gran fatica a salire, perchè non riusciva nemmeno a piegare le gambe!), per poi portarlo al passo dove è giunto visibilmente provato (alla fine ha deciso di scendere a Borgo lungo la stessa strada, tutta in discesa, perchè non se la sentiva di affrontare il resto del giro). A Passo Manghen, visto che si erano fatte le 12 e mezza, è stato consumato il ristoro, a base di panini, crostata e caffè. Godendosi il sole che anche a quella quota riscaldava parecchio, il gruppo è rimasto un'oretta a riposare, recuperando le energie per affrontare i resto del tour. Poi, verso le 13:30, è iniziata la discesa sul versante fiemmese del Manghen, inizialmente su una strada molto stretta e tortuosa, in mezzo ai pascoli d'alta quota, poi più larga e scorrevole, fino a raggiungere la località di Piazzòl, poco sopra l'abitato di Molina di Fiemme, a noi più che nota perchè proprio qui, all'ombra di questi larici secolari, è posto l'arrivo della Vecia Ferovia, la gara che non più di 2 settimane fa ci ha visti ancora protagonisti con il 6° successo di fila tra i gruppi più numerosi. Dopo la breve sosta per ricompattare il gruppo, si è quindi ripartiti scendendo a Molina, per poi proseguire verso la Valle di Cembra, rimanendo sulla sponda sinistra dell'Avisio. In sequenza sono stati attraversati i paesi di Valfloriana, Sover, Segonzano (con tappa alle piramidi di terra), Lona e Lases, su una strada che presenta un altimetria decisamente ondulata, con falsipiani alternati a tratti in discesa ma anche a brevi salite, e la temperatura che scendendo di quota si faceva sempre più alta! Al Lago di Lases il gruppo ha deviato in direzione di Civezzano, salendo alla frazione di Torchio per poi scendere nel capoluogo comunale, da dove è stata imboccata la "strada dei forti", così chiamata per via delle fortezze realizzate nei primi del '900 dai militari austriaci a difesa della città di Trento, all'epoca città principale del c.d. Tirolo meridionale. Dai forti si è quindi scesi alle frazioni collinari di Trento, per poi calare verso l'arroventata città, dove l'asfalto bollente ha accolto i nostri biker al rientro dal lungo tour. Complessivamente sono stati percorsi oltre 130 km, dei quali quasi 90 in bici, mentre il dislivello è stato di circa 1850 metri.
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PANORAMICA 3D, ALTIMETRIA e TRACCIA GOOGLE EARTH
tratto in treno
tratto in MTB
(Clicca per ingrandire)
La salita Borgo Valsugana - Passo Manghen
La discesa Passo Manghen - Molina di Fiemme
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Scarica qui i file in formato kml: Se
hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito),
basterà lanciare i due file (doppio clic) e potrai vedere il percorso
completo |
LE FOTO DELLA GIORNATA
Alle 7:00 in punto siamo al binario "tronco Valsugana" per
salire sul regionale diretto a Borgo
Alla faccia della strombazzata carrozza speciale per le
bici (che non c'è!), siamo costretti a fare la catasta
Ci sistemiamo sulle comode (almeno quelle!) poltroncine
Il servizio Rinco Chef Express distribuisce brioches
fresche. E c'è anche il succo di frutta
Un bel prosit analcolico!
Beh, per mandare giù la brioche ci voleva!
Dorty approfitta del viaggio per sistemare la bici
A Borgo Centro scendiamo dal treno
Sono da poco passate le 8:00 e il sole è già alto
Ci attendono i Supporter con l'ammiraglia
Ma il Presidente sta ancora dormendo?
Tre temerari sono arrivati da Trento in bicicletta: uno è
Walt (qui con lo Schiaccianoci)
Gli altri due sono Snowboarder e Ailander
Ci prepariamo per la partenza in bici
Novità 2012: le moto al seguito. Qui c'è Rinco Starr a
bordo della Royal Enfield
L'Uomo Ombra, invece, guida una BMW con tanto di vessillo
RincoGold: fantastico!
Partenza: puntiamo verso il centro di Borgo
Le caratteristiche case affacciate sul fiume Brenta
Dopo aver attraversato il centro storico, iniziamo la
salita passando sotto a Castel Telvana
Paolo l'indigeno ci fa strada
C'è anche l'altro borghigiano (d'adozione) Baldazàr
Il gruppo avanza compatto
Poco dopo passiamo per Telve
E' l'ultimo paese. Da qui in avanti solo boschi, pascoli e
baite
Il gruppo dietro all'ammiraglia
Landini seguito dal padre Big Bobby
Il passaggio dei nostri biker. In primo piano il vessillo
RincoGold sulla moto dell'Uomo Ombra
Snowboarder ha già caldo e consegna il casco. In salita
andrà su senza
E non è l'unico. La temperatura oggi sarà veramente
elevata
Brücke, tra coloro che hanno optato per la bici da strada
Landini, Big Bobby e Bancomat
L'ammiraglia si ferma in uno spiazzo su un tratto in
falsopiano
Spectrum distribuisce caramelle gelatinose
Lo Schiaccianoci da un spinta
Se poi qualcuno ha bisogno di ritirare o consegnare
vestiario dall'ammiraglia ...
Cimo "cazziato" dal Presidente per utilizzo di divisa non
ufficiale
Ma non lo sapete che non bisogna mai pisciare quando c'è
un fotografo nelle vicinanze?
Bancomat sfreccia fra i tronchi accatastati
Brücke con l'amico Vittorio, al passaggio in una zona
ombreggiata
Walt seguito da ... aeroplanino Sharif
L'Uomo Ombra con la sua BMW giallo-nera
Paolo in un tratto di falsopiano
Gianluca, uno degli ospiti trevigiani, avanza tranquillo e
sorridente
Eugenio - invece - sembra già molto provato
Arriviamo alla baita dell'amico Paolo, dove faremo una
sosta
Entriamo nel vialetto e saliamo verso la costruzione
Si tratta di una bella baita in pietra e legno
Parcheggiamo le nostre MTB sotto il balcone fiorito
Ci sistemiamo nel prato, godendoci il sole
Paolo ci prepara un bel caffè
Dopo la gradita sosta snack, ripartiamo
Riprendiamo la salita. Siamo al km 12 e 400, circa a metà
strada
Baldazar e ... la manina del fotografo in azione
Passiamo in località Calamento
Un piccola chiesetta
Lasciamo la località Calamento e proseguiamo l'ascesa
In questo tratto la pendenza è ancora abbordabile
Il gruppo di testa avanza compatto
Bancomat passa davanti a Rinco Starr, appostato a scattare
fotografie
Qui la strada è quasi pianeggiante
Briz
Landini e Big Bobby ripetono oil gesto fatto all'arrivo
della Vecia Ferovia
Siamo al Km 14: meno di dieci all'arrivo in vetta
E' stancante fare il Supporter in moto eh?
E invece c'è chi pedala ...
Nella seconda metà di salita la pendenza inizia a farsi
più impegnativa
L'ammiraglia in sosta a bordo strada, mentre il cartello
indica la pendenza del 15%
La Royal Enfield di Rinco Starr parcheggiata a bordo
strada
Sullo sfondo si inizia a a vedere la cresta, dove
scollineremo
Il cartello segna "Manghen: aperto" ... e allora vai!
La coppia Big Bobby e Landini
L'arrivo a quota 1500
L'ammiraglia si ferma in un prato, mentre le vacche
pascolano liberamente
Quassù sono loro le padrone dei prati
Non solo dei prati, anche della strada!
Non sembrano i tifosi appostati nei prati durante i
tapponi del Giro d'Italia o del Tour de France ?
Occhio Briz, che se ti tamponano devi fare il CID ...
Si pedala davvero nel verde!
Il ponte sopra un ruscello
Dori One si disseta mentre pedala
Dorty, sempre in bello stile
Elisa, presente anche oggi dopo la bella prova alla Vecia
Ferovia
Briz ripreso dal ramo superiore della strada
I tornanti tra i pascoli. Sullo sfondo si nota una malga
Ed ecco Briz raggiungere il fotografo
Bancomat, mentre si disseta, osserva la strada in
lontananza sulla costa
La strada - nel finale - si impenna parecchio
Il gruppetto di testa dietro all'ammiraglia
Il passaggio nei pressi di un'altra malga
Il cartello indica quota 1750
Un tratto di strada visto dal tornante a monte
Superata quota 1.800 la vegetazione inizia a diradarsi e
si procede in campo aperto, sotto il sole cocente
La strada - nel tratto finale - si inerpica su un ripido
costone, con una serie di tornanti
La Royal Enfield in posa con un bellissimo panorama
montuoso
L'Uomo Ombra in attesa del passaggio dei biker, pronto a
scattare fotografie
L'ammiraglia si piazza a bordo strada prima dei 2 km
finali
Ailander riparte sorridente
Snowboarder con la lingua di fuori
Walt
Sharif
Vittorio seguito da Andrea
Gianluca
Cimo in smanicato
Lo Schiaccianoci spruzza acqua fresca sui biker accaldati
Elisa
Siamo nei due km finali e la strada, quassù, si impenna
ancora di più
Quest'immagine rende l'idea dei ramponi presenti alla fine
della salita
Bancomat con l'ormai inseparabile videocamera sul casco
Baldazàr procede a testa bassa e zig-zagando, segno di
stanchezza. Dai che manca poco alla vetta ...
Ecco gli ultimi metri di strada ripresi dal passo:
dall'ultima curva (a centro foto) al GPM sono solo 50 metri
Ailander è il primo a raggiungere il valico
Uno alla volta arriveranno tutti: attendiamo al cartello
del valico
Dietro c'è bagarre: pure la volata!
Dori One
Brücke
Ci sono pure i tifosi che rincorrono il ciclista: ma siamo
al Giro d'Italia?
Ecco Elisa all'ultima curva
Dorty si alza sui pedali nella rampetta finale
Arriva anche Briz
Gianluca
Bancomat
Un sorridente Baldazàr
Arriva la moto 1 con il Vice-Presidente Rinco Starr
Intanto si osserva il panorama
Adesso non allarghiamoci: che siamo a Rimini?
L'arrivo di Landini e Big Bobby
Arriva l'Uomo Ombra con la notizia dei crampi ad Eugenio,
rimasto fero a mezzo km dalla vetta
Viene recuperato con la macchina. La sua faccia sofferente
è tutta un programma
Poco sotto al passo, troviamo posto sul terrazzo di una
baita (chiusa) per consumare il pranzo
Ci godiamo il bel sole nell'attesa dei panini
Panino con panorama: che volete di più ?
C'è anche il Dotto, salito a fare una camminata su qualche
vetta del circondario
Chi non ama troppo il sole si accomoda in veranda
C'è anche lo spumante, per festeggiare l'ultima nata in
casa Briz: la piccola Elisa
E per concludere ... un bel caffè
E dopo esserci ristorati per bene, possiamo ripartire
Inizia la lunga discesa verso Molina di Fiemme
Il passaggio della moto 1
Anche su questo versante, nella parte alta, ci sono
parecchi tornanti
L'ammiraglia lanciata in discesa verso Molina
A metà discesa c'è una fontanella con acqua fresca di
fonte: ne approfittiamo per riempire le borracce
Molti si tolgono ventina e gilet: scendendo di quota si va
incontro all'aria calda
Qualche km più in basso, sosta d'obbligo a Piazzòl,
località d'arrivo della Vecia Ferovia
Scendiamo a Molina di Fiemme e attraversiamo il paese
Il passaggio davanti ad una casa con il bassorilievo del
Leone di San Marco. Quassù i veneziani possedevano
diverse foreste il cui legname veniva spedito in laguna fluitandolo a valle
nell'Avisio e poi traghettato in Adige
Al bivio tra le strade "destra-" e "sinistra Avisio", noi
giriamo a sinistra
Procediamo verso Valfloriana
E' l'ultimo comune della Valle di Fiemme, prima di entrare
in Valle di Cembra
La strada alterna tratti in piano a salite e discese
Ci dirigiamo verso Sover
Dopo il paese c'è un tratto in discesa
Il gruppo sfila veloce, mentre il Presidente scatta foto
Il passaggio a Segonzano
Qui è d'obbligo una tappa alle piramidi
No, l'Egitto non c'entra niente! Sono piramidi di terra,
formate da fenomeni erosivi
Foto di gruppo
Riprendiamo a pedalare, puntando verso Lona-Lases
L'arrivo al bivio di Lases
Costeggiando il piccolo lago di Lases, procediamo verso
Civezzano
Il passaggio alla rotonda con il bivio per Fornace
Il passaggio tra le fortezze austriache, ingresso nella
città di Trento dalla Valsugana.
Ormai siamo arrivati a conclusione del tour
Un grazie ai nostri Supporter