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la cronaca |
30/06/2018. E' stata disputata oggi - in una splendida giornata di sole - la 14ª uscita RincoGold dei Rinco Boys. Un'uscita in tono minore quanto a partecipazione (4 complessivi, di cui due di Non Solo Panza, record negativo ...), ma decisamente super in quanto a qualità del paesaggio e dell'itinerario.
Un tour di circa 40 km (il più breve fra tutti i RincoGold finora disputati), molto "intensi", con salite impegnative e più d'un tratto a spinta per via del terribile mix fondo ghiaioso-pendenza. Un itinerario che ha toccato tre splendidi comprensori dolomitici, dalla Val di Fassa all'Alpe di Siusi alla Val Gardena.
Partenza poco dopo le 9,00 da Campitello di Fassa (m.1400), da dove è stata raggiunta la frazione al Plan, un piccolo borgo dove il tempo sembra essersi fermato, costruito su un pianoro (da qui il nome) che sovrasta il capoluogo. Dal Plan è stata quindi imboccata la Val Duron, solcata dall'omonimo rio, oggi particolarmente frequentata per via dell'appuntamento de "I Suoni delle Dolomiti" al rifugio Micheluzzi.
Alternando ripidissime rampe a tratti più abbordabili, il quartetto ha raggiunto il Rifugio Micheluzzi per poi proseguire nella spianata erbosa di Zopei, prima dello strappo finale che con alcuni ripidi tornanti ha condotto fino ai 2200 metri di Passo Duron, il valico che dalla val di Fassa porta all'Alpe di Siusi.
Qui, poco sotto il passo, è stata fatta una prima sosta ristoro e proprio mentre si gustavano i panini e si osserva il panorama, è sorta l'idea di apportare una variante al percorso inizialmente ipotizzato. La traccia, infatti, portava a scendere lungo il Rio Saltaria, fino alla località di Saltria (m.1660 circa), per poi risalire verso Passo Sella. Osservando il versante sotto il Sasso Piatto, invece, è stata notata nell'erba una stradina che rimaneva più in quota, così - dopo un rapido controllo delle mappe - si è optato per la variazione.
Mai decisione fu più azzeccata, perchè una discesa in gran parte su asfalto, in una valle boscosa e priva di panorami, è stata sostituita con una tagliata in diagonale, con una splendida vista sull'Alpe di Siusi, caratterizzata da diversi saliscendi, tratti in single-track, guadi di ruscelli, passaggi fra i prati di rododendri fioriti ...
Alla fine il dislivello è stato addirittura superiore, perchè pur non abbassandosi fino ai 1660 dell'ipotesi iniziale, sono stati comunque incontrati diversi saliscendi, con passaggio ai quasi 2100 del Rifugio Zallinger. Proseguendo l'aggiramento di Sassopiatto e Sassolungo, si è quindi arrivati sul versante della Val Gardena (a monte di Santa Cristina), rientrando sulla traccia originale ed iniziando la seconda - tosta - salita di giornata, che ha portato fino al Rifugio Emilio Comici (sotto il Sassolungo, a quota 2154), dove è stata fatta una seconda tappa ristoro.
Successivamente è stata raggiunta - alzandosi ancora un centinaio di metri - la Città dei Sassi, un'enorme pietraia formata da detriti - anche di grandi dimensioni - caduti nel tempo dal sovrastante massiccio del Sassolungo. Quassù, a quota 2250, era il punto più elevato dell'itinerario odierno. Da lì si è scesi al vicino Passo Sella, per poi imboccare una vecchia strada (sterrata) che scende verso Canazei, passando nella Val Zalei e raggiungendo loc. Pradel, una zona pianeggiante posta a valle del bivio Sella/Pordoi.
Dal Pradel, dopo un brevissimo tratto su strada, si è tornati nel bosco, scendendo nella ripida Val d'Antermont e sbucando nella parte alta di Canazei. A questo punto è stato raggiunto il fondo valle, attraversando il paese e dirigendosi verso il torrente Avisio. Costeggiando il torrente in sponda sinistra, si è quindi scesi fino al vicino paese di Campitello, dove si è chiuso l'itinerario.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 40 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.565 metri. L'altimetria è "a gobbe di cammello", con due salite. La prima è la più lunga (10 km), che da Campitello porta a Passo Duron, percorrendo la Val Duron. In mezzo ci sono circa 12 km sull'Alpe di Siusi, con diversi saliscendi nella prima parte e una discesa di circa 6 km nella seconda metà. Segue la seconda salita, circa 6 km fino alla Città dei Sassi (sopra Passo Sella). Discesa finale di circa 10 km, con arrivo a Canazei, e rientro conclusivo lungo l'Avisio fino a Campitello. GPM alla "Città dei Sassi" (m.2250).
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le immagini |
1. la salita in Val Duron
Si parte da Campitello di Fassa. Ci sistemiamo nel
parcheggio della Funivia Col Rodella
Le enormi cabine ci passano sopra ...
Entriamo a Campitello e già si scorgono le prime vette
dolomitiche
In direzione Val Duron c'è un bel po' di gente a piedi: il
motivo è presto spiegato, perchè oggi
c'è la prima tappa de "I Suoni delle Dolomii" e al Rifugio Micheluzzi si
esibisce Graham Nash
(qui maggiori
info sul programma)
Noi lasciamo la strada principale e deviamo verso la
frazione Pian
Già si vede la valle dall'alto
La strada (che non a caso, in ladino, si chiama "Strèda de
Col") risale il colle che sovrasta l'abitato
Il Presidente ha arrotolato le maniche. Anche a quota 1400
fa caldo!
Vista su Campitello
Eccoci alla frazione Pian
Paesaggi "Stile Heidi" ...
Giaz e Piergigi, di Non Solo Panza
Attraversiamo il piccolo borgo, interamente composto da
tipiche case in legno e pietra
Anche qui c'è la segnaletica dei percorsi MTB !
Lasciamo il Pian e ci dirigiamo verso l'imbocco della Val
Duron
Arriviamo nel bosco
Inizia la salita sterrata
Le pendenze, assieme al caldo, si fanno subito sentire
Numerosa la gente che sale per il concerto, ma si riesce
comunque a transitare tranquillamente
A dire il vero, le uniche "rotture" non arrivano dalla
gente a piedi, ma dai "veicoli di servizio" ...
Si alternano tratti più pedalabili a tratti con pendenze
oltre il 20%
Giaz fa slalom fra le fan di Graham Nash
Piergigi
Saranno forse state le piogge, ma quest'anno c'è un verde
incredibile!
La salita prosegue, costeggiando il Rio Duron che scorre
alla nostra sinistra
Altro rampone ... scatta il zig-zag
Arriviamo nei pressi del Rifugio Micheluzzi
Bellissima chiesetta alpina
Eccoci al rifugio
Rifugio Micheluzzi m.1850
La gente ha già iniziato a sistemarsi nel prato, anche se
l'arrivo dell'artista è previsto per mezzogiorno
Da qui in poi troveremo strada libera!
In cima alla valle si vedono i Denti di Terrarossa
Bellissime baite
Dopo il rifugio incontriamo una zona quasi pianeggiante,
dove tirare un po' il fiato
Vecchie costruzioni rurali, ristrutturate ad uso turistico
Cipollino e Giaz sul tranquillo sterrato in loc. Zopei
Il ripido versante alla nostra destra. Oltre quella cresta
c'è l'Alpe di Siusi
Due artistiche stelle alpine
Una nuvola oscura il sole e attenua un po' la calura, che
si fa sentire anche in quota
Baite, fienili, semplici ripari. Segni di antica presenza
umana in questa valle
Loc. Zopei, quasi a quota 1900
Breve sosta
Giaz, anche lui reduce - come il Presidente dei Rinco-
dalle fatiche umbre
Vista sul Catinaccio
La salita, in questo tratto, procede molto morbida, quasi
un falsopiano
Poco dopo si riprende a salire
Arriviamo ad un'altra spianata, l'ultima della valle prima
dell'ascesa al passo
Ora il Catinaccio incombe sulle nostre teste
Oltrepassiamo lo sbarramento per il bestiame
Arriviamo in loc. Frighèla
Ance qui bellissime baite in legno e prati curatissimi
Alla nostra destra strane formazioni rocciose ...
Sono chiamate "i Frati" ed hanno origine vulcanica
Cipollino seguito da Giaz e Piergigi
La cima della valle è un'ampia spianata
Una baita oggetto di recentissima ristrutturazione
Le vacche al pascolo
Approfittiamo della fontanella per riempire le borracce.
Oggi si beve parecchio
Altra bella baita
Gelsomina :-)
Lasciamo la loc. Frigèla e proseguiamo oltre
Stiamo per arrivare all'imbocco della salita finale
Non solo mucche, ma anche cavalli
Gli animali pascolano liberi
Passiamo fra il bestiame, per nulla incuriosito dalla
nostra presenza
Finita la pacchia (cit.), riprende la salita
Ed è salita tosta ...
Vista sul crinale di Sela Palacia
Rododendri in fiore
Giaz impegnato nella ripida ascesa
L'ex malga Docoldaura, diventata uno chalet
Breve sosta
Mucca in ferie
Un paio di camosci passano veloci nei prati
Dopo l'ex malga troviamo un ripido tratto cementato
Barcollo ma non mollo !
Nelle fenditure della roccia resiste ancora la neve
Piergigi sui ramponi che portano a Passo Duron
Giaz dopo un tornante
Si pedala in scenari da cartolina
Tornanti con pendenze ben oltre il 20%: rapportino e via!
Dopo il tratto cementato si ritorna su sterrato, ma molto
più sconnesso che in precedenza
Ormai si vede il crinale sopra di noi: non manca molto ...
I prati sono punteggiati dai cespugli di rododendri in
fiore
Un vero spettacolo
I Denti di Terrarossa e, sulla destra, Passo Duron
La parte terminale del Catinaccio svetta sopra i prati
Piergigi affronta le ultime rampe prima del passo
Giaz sugli ultimi ghiaioni
Come pedalare in una cartolina ...
Cipollino "in fuga"
Ormai siamo arrivati ...
Ora le guglie rocciose dei Denti di Terrarossa si vedono
da vicino
Una breve sosta per tirare il fiato, prima
dell'impegnativo strappo finale
Arriva anche Piergigi
Via, per l'ultimo tratto di salita
Eccoci a Passo Duron
Il quartetto al termine della prima, dura, salita
2. il tratto all'Alpe di Siusi
Lasciamo Passo Duron ed entriamo all'Alpe di Siusi (in
Südtirol)
Scendiamo verso questa bella conca con laghetto
Meraviglioso mix di colori
Sopra di noi, i Denti di Terrarossa
Ci fermiamo vicino alla chiesetta, per fare una prima
tappa ristoro
E visto che siamo in Südtirol ... ci vuole l'abbigliamento
adatto !
Vista su Passo Duron
Vista sul Sassopiatto. Quella stradina che si vede fra i
prati ci incuriosisce ...
Secondo la traccia GPS dovremmo scendere verso loc. Saltria, percorrendo una
strada
asfaltata, nel mezzo di una valle boscosa con profilo a V, quindi senza alcuna
visuale.
Dopo consultazione delle mappe sul Garmin, decidiamo di optare per la deviazione
che
vediamo di fronte a noi, che sembra più panoramica. La scelta si rivelerà
azzeccatissima!
Dopo panino e birretta, si riparte
Per imboccare la deviazione (sentiero 4A), dobbiamo
scavalcare la staccionata
Si tratta degli sbarramenti per non far scappare il
bestiame al pascolo
Imbocchiamo il sentiero 4A, che in questo primo tratto è
una bellissima sterrata
In leggera discesa, solchiamo i prati fioriti di
rododendri
Un vero spettacolo !
Ci dirigiamo verso il Sassopiatto
La strada, che taglia il costone erboso, ci fa perdere
pochissima quota
Iniziano i saliscendi ...
Bellissima baita
Si prosegue verso il Sassopiatto
Ora la strada è diventata un (largo) sentiero
Giaz e Piergigi
Il percorso si rivela molto variegato: ecco anche un guado
Seguendo l'orografia, si continua e salire e scendere
E' da poco passato mezzogiorno ed il sole splende alto in
cielo, come si nota dalle ombre
Continuiamo a solcare i prati, con spettacolare panorama
sull'Alpe di Siusi
Su e giù ... di guado in guado
Piergigi in discesa
Ecco un altro guado, con un po' di ... traffico
Il Presidente fa amicizia ...
Riprendiamo a pedalare
Si scende in un'altra valletta laterale
Anche qui, bestiame al pascolo
Passato l'impluvio, si ritorna a salire
Arriviamo al bivio per il rifugio Zallinger, che si trova
lungo il tracciato della deviazione apportata
Fin qui il sentiero era comodo. Ora si va in single
track ... speriamo bene
Per ora si tratta di un sentiero pedalabilissimo !
Pedalabile e panoramico
Anche qui si pedala fra i rododendri
E ci sono pure le panche per i Pit-Stop !
Pit-Stop con vista
Altro cancelletto per il bestiame
Si prosegue sullo stretto ma comodo sentiero
Solo ogni tanto, qualche radice, ma nulla di
particolarmente tecnico
In una zona paludosa, il sentiero si sposta su passerella
sospesa
Si avanza nel bosco
Una scaletta ci costringe per la prima volta, in
questo tratto, a scendere di sella
Subito dopo un ponticello su un ruscello
Usciamo dal bosco ...
Ora vediamo il Rifugio Zallinger
Il sentiero prosegue fra i pascoli
Arriviamo a Malga Stampi
Il rifugio Zallinger visto da sotto
Inizia la salita al rifugio
Un paio di curve ...
... ed eccoci arrivati
La chiesetta vicino al rifugio è la più antica dell'Alpe
di Siusi
Approfittiamo della fontana per riempire nuovamente le
borracce
Il Rifugio Zallinger
Dopo la sosta, si prosegue verso il Sassopiatto
La bella sterrata prosegue ora in leggera discesa
Solchiamo i pascoli con vista sull'Alpe di Siusi
Giaz in smanicato: anche a quota 2000 il caldo si fa
sentire
Buon riposo !
Ogni tanto ci si ferma ad osservare con calma il panorama
Le baite in legno dell'Alpe
Via di nuovo, in discesa
Anche qui c'è qualche saliscendi
Sassopiatto (a dx) e Sassolungo (a sx)
Si sfreccia sul veloce sterrato
Ancora baite e vecchi fienili
Lo Sciliar
Si continua a perdere quota
Giaz in versione fotografo
Si riparte ...
Ora il gruppo Sassopiatto-Sassolungo si vede meglio
Stiamo per arrivare al punto più basso della porzione di
tour sull'Alpe
Mucche al pascolo
In lontananza, oltre la Val Gardena, si vede il gruppo
delle Odle
Lasciamo l'Alpe di Siusi ed entriamo nel territorio della
Val Gardena
La comoda e larga strada forestale prosegue ora in
falsopiano
Passiamo fra due cataste di legname appena tagliato:
nell'aria c'è un bel profumo
Qualche saliscendi
Ci troviamo nei pascoli a monte di Santa Cristina in Val
Gardena
Lasciamo correre le nostre mtb sul veloce sterrato
Bellissimi pascoli verdi
Riprende la salita: ora si punta verso Passo Sella
3. la salita a Passo Sella
La parte iniziale è assai pedalabile ...
La strada sembra salire dolcemente dietro al Sassolungo
Più avanti, la pendenza schizza in alto (e il fondo sporco
di ramaglie non aiuta ...)
E così, ci ritroviamo a piedi ...
Superato il "rampazzo", si torna in sella
Arriviamo al bivio per il Rifugio Comici e Passo Sella
E pure qui, con questo ghiaione, di pedalare ... non se ne
parla!
Qui è così ripido che si arranca pure a piedi ...
Un bellissimo pino cirmolo
L'ultimo tratto a spinta
Si ritorna a pedalare
Ci troviamo proprio sotto la parete nord del Sassolungo
Incontriamo addirittura un tratto pianeggiante
Ci avviciniamo ad un ruscello in secca
Qui si deve guadare
Per fortuna che è asciutto !
Dall'altro lato, del bestiame al pascolo
Mucca paragnosta sfrutta l'ombra dell'amica !
Sotto il Sassolungo, lungo il sentiero escursionistico, si
passa sulla neve
Il sentiero è stato scavato nella neve
Ora si sale su una pista da sci
Cipollino, viste le pendenze, opta per il zig-zag
Più a monte la pendenza diventa più leggera
Sopra di noi, la cresta da raggiungere ...
Il sentiero prosegue a margine della pista da sci
Piergigi
Colline Windows XP
Ora si avanza su una strada sterrata
L'ultima salita ...
Arriviamo ai 2154 metri del Rifugio Comici
Arriviamo sul pianoro del rifugio
Vista sul Gruppo del Sella
Qui è d'obbligo una seconda sosta ...
Radler meritatissimo !
Radler panoramico
Dopo il ristoro, si riparte
Una grossa chiazza di neve è troppo invitante ...
Giocare a palle di neve a fine giugno ...
Si riparte, in direzione di Passo Sella
Il sentiero passa all'ombra del Sassolungo
Stiamo raggiungendo il punto più elevato del tour ...
Eccoci qua, a quota 2250, sopra la "Città dei Sassi"
Vista sulla Marmolada
4. la discesa
Dal GPM scendiamo verso la "Città dei Sassi"
Si tratta di una vasta area piena di grossi massi caduti
dal Sassolungo
Ci fermiamo ad ammirare lo spettacolo, a 360°
Si riparte ...
Scendiamo verso Passo Sella
La vasta area del passo, con gli impianti di risalita al
Sassolungo
Rispetto ai "pullman" della funivia Col Rodella, queste
cabine sembrano ... cabine doccia!
Percorriamo un breve tratto della strada di Passo Sella
Lasciamo la statale e deviamo su una stradina laterale
Passiamo a fianco del Rifugio Passo Sella
Ora inizia la discesa verso Canazei
Il primo tratto è con vista Marmolada
La strada sterrata passa fra verdi prati
Sembra quasi di andare incontro alla "Regina delle
Dolomiti"
Ci fermiamo ad ammirare il panorama
Zoomata sul ghiacciaio
E se ti volti a sinistra ... il Sella !
Si riparte
Ora la strada si infila nella Val Zalei
Attraversiamo più volte il ruscello
Dopo la loc. Pradel, entriamo nella Val d'Antermont, su un
ripido sentiero
La vale è solcata dal piccolo Rio d'Antermont
Anche qui si passa più volte da una sponda all'altra
Ora la strada è una comoda e scorrevole sterrata
Riposo? No ... caduta da fermo !!!
Giù verso Canazei ...
Ecco le prime case del paese
Entriamo nel centro storico
Case decorate in stile ladino
Arriviamo sul fondo valle, lungo la statale
Imbocchiamo la strada sterrata lungo Avisio, direzione
Campitello
Un ultimo sguardo al gruppo del Sella
Giaz fa il segno della Vittoria: giro completato alla
grande !!!
Complimenti a tutti
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