21 settembre 2013:
la 9ª tappa di RincoGold attorno al Pasubio, fra Trentino e Veneto
Do' passi en
Vallarsa
Partenza da Rovereto, poi la salita nella Valle di Terragnolo,
fino al passo della Borcola (GPM a quota 1.250), quindi la
discesa in Veneto fino a Pòsina. Dopo il passaggio su Colle
Xomo, la terza salita fino al Pian delle Fugazze (1.180), con
il rientro in Trentino. Infine la lunga discesa in Vallarsa, per
tornare a Rovereto. 16 biker al via, per un anello di 80 km
e ben 1.915 metri di
dislivello. Meteo ... stupendo !!!
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i presenti |
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la cronaca |
Rovereto (TN), 21/09/2013. Chi pensava che dopo la sostituzione in corsa del "Sella Ronda" con l'uscita nelle Valli del Leno, il Rinco Gold "di scorta" fosse un Rinco Gold di serie B, ha dovuto fortemente ricredersi oggi, al termine degli 80 km macinati dai 16 biker che hanno raccolto la sfida no limits del 2013.
Certo, la quota massima di 1250 m. del passo della Borcola è meno accattivante degli oltre 2200 m. di Sella e Pordoi, come pure le montagne del Pasubio hanno profili meno fotogenici delle Dolomiti, ma è stata ad ogni modo un'uscita bellissima sotto il profilo paesaggistico (tra l'altro con una giornata 10 e lode in quanto a situazione meteo) ed i quasi 2000 metri di dislivello complessivamente superato sono comunque un muro di tutto rispetto!
Anzi, per dirla tutta, si è trattato della 3ª uscita RincoGold in quanto a distanza percorsa (preceduta solamente dai 92 km del Klammlrunde 2007 e dagli 88 km del Passo Manghen 2012), ma anche della 3ª uscita in quanto a dislivello superato (dietro ai 2062 m. del Garda-Tremalzo 2009 e ai 2036 m. del citato Klammlrunde 2007).
La partenza è avvenuta dallo Stadio Quercia di Rovereto attorno alle 8:15. Il gruppo di 16 biker ha quindi raggiunto il MART (il Museo di Arte Moderna e Contemporanea), in corso Bettini, con l'obiettivo di fare la foto di gruppo sotto la famosa cupola, opera dell'arch. Botta, che sovrasta l'ingresso al museo. Il timore era che con i preparativi della Strong Man Run, la corsa con quasi 5000 concorrenti al via con arrivo proprio in corso Bettini, il passaggio sarebbe stato interdetto, costringendoci ad un cambio di programma. Invece siamo riusciti a passare a fianco delle transenne che delimitavano il tracciato e ad entrare nell'ingresso del MART, dove abbiamo potuto posare sotto la cupola che in pochi anni è diventata uno dei simboli architettonici della città.
Dopo la foto al MART è stato quindi effettuato un breve tour in centro per vedere qualcuno degli ostacoli disseminati lungo il tracciato della "gara più pazza del Mondo, come il passaggio nei copertoni, il muro di balle di paglia, il guado del Leno, la catasta di tronchi ...
Poi, verso le 8:45, via in salita lungo via dei Colli, verso la Val di Terragnolo, per affrontare i 25 km di ascesa fino al Passo della Borcola. Una salita lunga ma comoda, con pendenze mai esagerate ed anche qualche tratto in falsopiano per tirare il fiato. Via via, dopo Noriglio (frazione di Rovereto) sono state passate alcune delle 33 frazioni che vanno a comporre il comune di Terragnolo, quelle dislocate lungo la SP 2 Rovereto-Folgaria e lungo la SP 128 della Borcola: dalla più bassa (Valgrande) fino all'ultima, Campi.
Da lì è iniziato il tratto boscoso, seguito dai pascoli di Malga Borcola, quando ormai il passo era davvero a un tiro di schioppo. Giunti alla malga, e più precisamente ad una vicina chiesetta alpina in mezzo ai prati, è stata fatta una sosta-merenda, in cui sono state distribuite fette di crostata e di treccia al cioccolato, oltre al the. Poi tutti di nuovo in sella, per gli ultimi 200 metri prima del valico, a quota 1250, GPM odierno.
Dopo la rituale foto di gruppo e la vestizione con giacche e/o gilet (la giornata era splendida, ma la temperatura in quota era frizzante), c'è stato l'ingresso in Veneto (provincia di Vicenza), con la discesa verso Posina. Dopo un budello di tornanti (numerati progressivamente), si è quindi giunti alle porte del paese di Posina, scendendo dai 1250 m. del valico fino ai 650 circa. Qui è stata imboccata la strada che sale a Colle Xomo, un altro valico che collega le due valli del Pasubio che scendono verso la Pianura Veneta dai passi della Borcola e del Pian delle Fugazze.
Qui sono stati affrontati circa 6 km con pendenza media decisamente superiore a quella della lunga ascesa alla Borcola, con diversi tornanti che hanno portato fino ai 1058 metri del Colle Xomo. Da qui si è scesi leggermente fino ai 900 metri di Ponte Verde, località dove la strada che arriva da Colle Xomo si interseca con la SP 46 del Pasubio, che sale da Schio verso il Pian delle Fugazze.
A questo punto non è rimasto che coprire gli ulteriori 4 km di salita (anche questi non proprio morbidi ..), fino ai 1160 del Pian delle Fugazze, dove si è rientrati in Trentino. Al passo è stato consumato il ristoro, come sempre a base di panini variamente imbottiti. Poi si è imboccata la strada per Speccheri, evitando così un tratto della più trafficata (specie dalle moto) SP 46 del Pasubio. Passando per Camposilvano, bella località su una solatia spianata erbosa, si è quindi giunti al piccolo paese di Speccheri. Entrambi gli abitati, assieme ad altre numerose piccole località (un po' come accade per Terragnolo nella valle dall'altro lato del Pasubio), formano il comune sparso di Vallarsa, che occupa la parte medio-alta della valle, la cui parte bassa è invece sotto il territorio di Trambileno. Quest'ultimo deve il suo nome al toponimo latino tram bis lenum, ovvero "tra ambi i Leno". Il paese, infatti, si trova sopra Rovereto, alla confluenza dei due rami del Leno, il Leno di Terragnolo e il Leno di Vallarsa, che proprio a Trambileno di uniscono in un unico corso d'acqua che poi attraversa la città di Rovereto prima di gettarsi nell'Adige.
Da Speccheri si è quindi tornati verso la SP 46, con la quale si è scesi fino a Rovereto. Oddio, scesi è una parola grossa, visto che per 3-4 volte è stato incontrato uno strappetto in salita non particolarmente ripida, ma che con oltre 60 km nelle gambe e quasi 2000 m. di dislivello scalato, ha acquisto anch'esso un certo spessore!
Poi, dopo una tappa-foto all'eremo di San Colombano, si è finalmente arrivati in quel di Rovereto, dopo oltre 8 ore di escursione (di cui almeno 6 in sella), quando erano passate le 16:30. Qui si è chiuso lo splendido anello attorno al massiccio del Pasubio, con ben 80 km percorsi e 1915 metri di dislivello sperati. Complimenti a tutti !!!
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi circa 80 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1.915 metri. L'altimetria vede una lunga salita iniziale (25 km) da Rovereto a passo Borcola, con la parte più impegnativa nei 6 km finali. Seguono circa 5 km di discesa, fino alle porte di Pòsina (VI), dove si ricomincia a salire, per circa 6 km, fino a Colle Xomo, sul versante orientale del Pasubio. Seguono altri 5 km circa di leggera discesa, fino a Ponte Verde, dove inizia l'ultima ascesa, con i 4 km che portano a Passo Pian della Fugazze. Seguono poi circa 30 km di discesa, intervallata da 4-5 rampette, per tornare a Rovereto. GPM: m. 1250, passo della Borcola.
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le immagini |
1. Da Rovereto al passo della Borcola
Alle 8:00 siamo in uno dei parcheggi in zona stadio
La temperatura è ancora fresca e si indossano le giacche
Verso le 8:15 partiamo, in direzione del MART
Guidati dall'indigeno Briz, percorriamo le stradine della
zona nord della città
Incrociamo Cimo, Uomo Silente e the Doctor, che si
uniscono al gruppo
Mentre procediamo verso il centro di Rovereto, si notano i
sintomi della levataccia ...
Arriviamo in corso Bettini, dove fervono i preparativi per
la partenza della Strong
Man Run
Entriamo nell'ingresso del MART (Museo d'Arte Moderna e
Contemporanea) per la foto ricordo
Eccoci schierati sotto la cupola del famoso architetto
Botta
La copertura in vetro dà luce all'intero ingresso
Lasciamo il MART, stando attenti ai cocci di bottiglia
sparsi ovunque: pare siano i residui della festa
tenutasi ieri sera, prima del gran giorno della gara. Ma è
Strong Man Run o Stronz Man Run? I
cestini!!!
Percorriamo un pezzo di centro storico, visitando alcuni
degli ostacoli della "Corsa più pazza del Mondo"
Ecco, in sequenza dall'alto a sinistra, il passaggio nei
copertoni d'auto, il muro di balle di fieno, poi la
catasta di tronchi ed infine il guado del torrente Leno, con il percorso
delimitato dai nastri bianchi
In sosta sul ponte per osservare il passaggio della gara
nel fiume
Ora, però, è ora di incamminarci. Ci attende una lunga
salita
Scorci dello stupendo centro storico roveretano
L'influenza della Serenissima si nota anche nei luoghi di
culto, come la facciata di questa chiesa
Iniziamo la salita in via dei Colli
Rinco Starr con l'Uomo Silente
Lo Schiaccianoci, prezioso supporter, è già pronto a bordo
strada per scattare le foto
Saluti al nostro forografo
Dopo 3 o 4 curve la città di scorge già dall'alto in basso
Il cartello segna l'ingresso nella Valle di Terragnolo
Il gruppo sulle prima curve della S.P. 2
Finalmente arriva il sole !!!
Di tanto accostiamo nelle piazzole dove si ferma
l'ammiraglia
L'arrivo a Noriglio, frazione collinare di Rovereto
Attraversiamo l'abitato, rimanendo sulla S.P. 2
Rovereto-Folgaria
Un gruppetto di Rinco impegnato in salita
Cipollino, baciato dal sole
Brücke chiacchiera con l'Uomo Silente
Lungo la strada troviamo alcune gallerie scavate nella
roccia
I tunnel sono privi di illuminazione, per fortuna non sono
lunghi
Ecco il confine del Comune di Terragnolo, formato da ben
33 frazioni (!) sparse lungo la valle
Un'altra breve galleria
Il Camoscio in piedi sui pedali
Un'altra sosta ristoratrice
Diamo un'occhiata ad un cartello dedicato al Pasubio
C'è segnato (in verde scuro) il nostro giro !!!
Il New-Rinco Ciga, che ha pedalato con la maglia del
decennale
Ecco la prima frazione di Terragnolo, Valgrande. Ne
passeremo molte altre ...
Nel frattempo avanziamo sulla comoda salita
Oddio, ogni tanto qualche rampa c'è ...
Lo Schiaccianoci ci attende ad ogni piazzola che trova!
Ciga, seguito da Giusy
Eccoci a Valduga
La strada, dopo aver attraversato la località, va in
leggera discesa
Poco dopo arriviamo a Pedrazzi
Si tratta di frazioni spesso minuscole, anche con solo 4-5
case
"Do passi fim en Borcola" ??? Ma hanno copiato il nostro
titolo !
L'arrivo a Peltreri. la quota altimetrica continua a
salire
Il gruppo seguito dall'ammiraglia
Eccoci a Piazza, la frazione che ospita la sede municipale
di Terragnolo
Entriamo in paese
Il passaggio del gruppo
Qualcuno ne approfitta per riempire la borraccia alla
fontana
Un pannello con la foto del paese durante la 1ª Guerra
Mondiale
Rinco Starr indica la strada per Passo Borcola
A Piazza lasciamo la S.P. 2 (per Folgaria) e proseguiamo
la nostra ascesa imboccando la SP 128
Poco dopo passiamo per Puechem
Il gruppo compatto
Le frazioni si susseguono molto ravvicinate: eccoci a
Camperi
Dalla strada che costeggia la destra Leno, osserviamo la
valle che sale verso il passo
Rinco Starr, nonostante la fatica, non ha perso la voglia
di scherzare
Ora la strada si fa più pendente
Troviamo anche qualche tornante
Molte case di questi paesini sperduti sono ormai
abbandonate
Eccoci alla frazione di Zoreri
Anche se sono piccole, quasi tutte le frazioni hanno la
loro chiesa
Briz scherza col nome di questa località: Soldati
E dopo Soldati, c'è il comandante ... Incapo
Attraversiamo anche questa minuscola località
Campi, l'ultima frazione che lambiamo, prima di lanciarci
(?) verso il valico della Borcola
I Rinco sfilano in salita
Rinco Starr, in coda, seguito dall'ammiraglia dello
Schiaccianoci
Giusy sorridente, nonostante la faticaccia!
Poco dopo si fa sosta e il Vice-Presidente si mette a tavola ...
Riprendiamo a pedalare. Ora la strada è molto più stretta
Passaggio nel bosco
La carreggiata viene occupata con soli tre ciclisti
affiancati
Procediamo in questa fitto e ombroso faggeto
Usciti dal bosco ritroviamo il sole
La strada è stata realizzata sbancando grossi pezzi di
parete rocciosa
Un altro tunnel
Un altro tratto boscoso
Ma qui il guardrail ?
Rinco Starr comincia ad accusare dolori muscolari e si
stira le gambe
Quando si dice "non scenderebbe dalla bici nemmeno per
andare in bagno!"
Si riparte dopo la sosta
Finalmente usciamo dai boschi e troviamo i pascoli aperti
di Malga Borcola
La malga si trova poco sotto il passo
Siamo solo a 1200 metri, ma il paesaggio - privo di alberi
- sembra quelli d'alta quota
Si decide di fare sosta presso questa bellissima chiesetta
alpina
Sono le 11:30 e una merenda per spezzare ci vuole tutta!
Due crostate alla frutta e altrettante trecce al
cioccolato ci attendono già tagliate ...
Prima di scatenare la ganasce, si attende l'arrivo di
tutti quanti
Ecco Giusy e Rinco Starr, che chiudono la fila. Possiamo
mangiare !!!
Non celo facciamo mica dire due volte ...
Rinco Starr sembra apprezzare (ma anche il Camoscio alle
sue spalle)
Confermato, apprezza!
Una merenda ci voleva proprio, dopo quasi 25 km in salita
Cipollino attacca pure una barretta
Il Presidente-Merdatleta ... sotto sforzo !
Eh ho capì, ma proprio qua te dovevi farla ?
Lo Schiaccianoci (definito "consigliere con delega alla
monnezza"), raccoglie tutte lo nostre immondizie
Lasciamo la bella chiesetta per raggiungere il vicino
passo
Il valico è lì, dietro quella curva
La zona è piena di testimonianze della Grande Guerra. Ecco
la postazione di un mortaio
Eccoci al passo, GPM odierno con i suoi 1250 metri
Il cartello rivolto a chi proviene dalla direzione opposta
indica l'ingresso nel Comune di Terragnolo
La foto di gruppo al passo
Ora entriamo in provincia di Vicenza e i nostri soci
veneti si fanno la foto ricordo
sotto il vessillo sventolante con il Leone di San Marco, bandiera della
Serenissima
2. Dal passo della Borcola a Posina
Iniziamo la discesa, entrando nel vicentino
La temperatura è fresca, nonostante la bella giornata, e
le ventine sono d'obbligo
Anche da questo versante, il traffico è quasi nullo
Big Bobby, anche lui passato recentemente alla 29"
Anche lei sta scendendo a Posina ?
Quassù le mucche girano liberamente, invadendo la strada a
piacimento
Scendiamo lungo la tortuosa strada. Qui siamo al tornante
n. 14
Lo stile impeccabile del Vice-Presidente
Un tratto in falsopiano
Giusy ed Elisa impegnate in un tornante
Una sosta per ricompattare il gruppo
Si riparte, in direzione di Posina
Ora la discesa è meno ripida e tortuosa
Arrivati a questo vecchio edificio scolastico, c'è il
bivio dove lasciamo la strada provinciale, deviando a dx
3. Salita verso Colle Xomo
La salita parte subito ripida
Più avanti si transita presso alcune contra', forma
contratta di contrada nella parlata veneta
Il Camoscio della Sila, alla 2ª presenza dopo il rientro
dalle lunghe ferie nella natìa Calabria
La salita riprende dopo il passaggio fra le case
Ogni tanto la pendenza concede una tregua
Il passaggio in un'altra contrada
Poi ancora un falsopiano
Ora si riprende a salire, in mezzo a dei verdissimi prati
Rinco ... in erba!
Un paesaggio decisamente rilassante
Ora la strada inizia a salire più decisa
Una strada tranquilla, con traffico praticamente nullo
Scaliamo un budello di tornanti nel bosco, in direzione
del Colle Xomo
Una vecchia costruzione abbandonata
Poco prima del passo c'è una fontana
Ed eccoci sul colle Xomo, a quota 1.058
Il Presidente posa vicino al cartello stradale
Il gruppo in attesa che arrivino tutti, prima di
affrontare la breve discesa verso Ponte Verde
The Doctor approfitta dell'erba per un riposino
Anche il Ciga !
Ecco Rnco Starr e Giusy, stoici nel non mollare mai,
arrivare al passo
Uno snack anche per loro, prima di ripartire
4. Da Colle Xomo a Ponte Verde e Pian delle Fugazze
Lasciamo Colle Xomo per scendere a Ponte Verde
Briz e Cipollino
Dopo un iniziale tratto a pendenza moderata, la discesa si
fa più ripida
La strada si infila nel bosco
Lasciamo correre le nostre MTB lungo il nastro d'asfalto
Più avanti c'è un cambio di pendenza, con leggera salita
Ancora in discesa, attraversando verdi prati
Dopo circa 5 km di discesa, arriviamo a Ponte Verde, sulla
SP 46 del Pasubio
Un pannello con cenni storici sulla Grande Guerra nel
Pasubio
Ci togliamo per l'ennesima volta ventine e gilet, per
affrontare la salita
Iniziamo l'ascesa che ci porterà al Pian delle Fugazze
Elisa con the Doctor e Cimo
La strada sale con pendenza sostenuta fin dalle prime
battute
Ancora mucche ...
Fermi tutti !
Si guadagna quota velocemente e siamo subito sopra i 1000
Ma il bello ... è nel finale !!!
Avanziamo sulle ripide rampe, ormai manca poco ...
Ecco il cartello che segna il confine regionale, ci siamo!
Anche il terzo valico odierno, dopo Borcola e Xomo, è
raggiunto
Entriamo in Vallarsa
Il Presidente non manca nemmeno questo di cartello !
Il gruppo in sosta, in attesa dell'arrivo di tutti quanti,
per dare il via al ristoro
5. il ristoro
Pronti via, oltre 30 panini si apprestano ad essere
divorati
Beh, diciamo che ce li siamo meritati !
Un po' di chiacchiere al sole prima di imboccare la via
del rientro
6. la discesa a Rovereto
Dopo il ristoro ritorniamo in sella
Invece di imboccare subito la più trafficata SP 46 del
Pasubio, prendiamo la provinciale per Speccheri
Qui il traffico è quasi nullo
Arriviamo a Camposilvano
La località si trova su un piccolo altopiano
Proseguiamo la discesa
Iniziano i tornanti
Sfrecciamo verso Speccheri
Una sosta
Riprendiamo a pedalare
Brücke impegnato in una curva
Ancora tornanti
L'arrivo a Speccheri
La diga dell'omonimo lago artificiale domina minacciosa il
piccolo borgo
L'antico ponte in pietra di Speccheri
Primo piano della diga, costruita negli anni '50 dall'Enel
Da qui inizia uno dei tanti strappetti in leggera salita
che assorbiranno anche le ultime nostre energie ...
Primi segnali d'autunno
Ancora (leggera) salita !
Ma chi 'ha detto che la Vallarsa è tutta discesa ???
Arriviamo al bivio dove torneremo sulla SP 46 del Pasubio
In sosta prima di imboccare la discesa
Si parte
L'arrivo a Foxi, una delle tante frazioni di Vallarsa che,
come Terragnolo, è un c.d. "comune sparso"
Un altro cambio di pendenza ...
Arriviamo ad Anghebeni
Attraversiamo la località
Poco più a valle, un altro paesino: Zocchio
E poi un altro strappetto ...
Arriviamo a Valmborbia
Scendiamo verso il centro della frazione, dove si trova la
chiesa
Poi, però, riprendiamo a salire !
Un'altra sosta per ricompattare il gruppo
Si riparte, ormai mancano pochissimi km a Rovereto
In loc. San Colombano, l'omonimo eremo, costruito su una
parete rocciosa
Foto di gruppo con l'eremo
A San Colombano finisce il comune di Trambileno
Ormai siamo alle porte di Rovereto
Eccoci tornati nella città della Quercia
In fondo valle fa nuovamente caldo e ci siamo ormai tolti
le giacche
L'ultimo tratto di discesa
L'arrivo in città, lungo il Leno. Qui si chiude l'anello
di oltre 80 km
Un ringraziamento
particolare al nostro supporter odierno, lo
Schiaccianoci del Terminillo, che ci ha seguiti per l'intero
giro in macchina, fornendoci un Grazie ! |