IL PERCORSO DELLA VECIA FEROVIA
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La partenza è fissata ad Ora (BZ), a quota 230 metri s.l.m., in via S.Pietro. Dopo circa 1,5 km in leggera discesa, si giunge proprio alle spalle della vecchia Bahnhof, la stazione di partenza della ferrovia della Valle di Fiemme, ideata e costruita nei primi del ‘900 dagli austriaci – quando il Trentino era ancora un lembo del Grande Impero di Franz Joseph – e dismessa nei primi anni ’60, quando questa terra faceva ormai parte da 40 anni dell’impero di Gianni (Agnelli), i cui pullman sostituirono le sbuffanti locomotive. Dopo aver percorso un lungo viale in zona industriale, si attraversa il fiume Adige e si imbocca la strada sterrata che costeggia sulla destra il corso d'acqua, in direzione sud. Giunti ad Egna, si riattraversa il fiume e si imbocca in direzione nord la pista ciclabile (asfaltata), facendo in pratica un’inversione ad U. Dopo il sottopasso della S.S. 12, si entra ad Egna e si gira in direzione nord, fino alla frazione di Villa. Qui, al km. 9,18, finisce il tratto pianeggiante – buono per scaldare la gamba – ed inizia la salita, lungo la strada provinciale. Gli ultimi metri prima di arrivare a Pinzano (con pendenza attorno al 9%) sono su un fastidioso fondo in listelli di porfido posati di spigolo (per non scivolare l’inverno), fino al centro del piccolo paesello affacciato sulla valle dell'Adige, a quota 445. A questo punto se n’è andato circa un quarto di gara e il percorso, per i successivi 5 km, segue fedelmente il tracciato dove un tempo giacevano i binari, con pendenza mai superiore al 5% (con una media intorno a 3%), fino al Castello di Enn. Qui si incontra la seconda deviazione dall’originale percorso ferroviario e la seconda parte dura della competizione. Anche in questo caso, però, si tratta di un pezzo breve: 400 metri, dal Maso Elsenhof all'incrocio con la Str.comunale per Doladizza, con pendenza media del 14%, che scende al 7% circa per i successivi 950 metri fino al ristoro (posto poco prima della III galleria). Poi, in una radura nascosta poco prima di imboccare il terzo tunnel, come un miraggio appare il ristoro e qui si fa una meritata sosta, approfittandone per trangugiare il ben di Dio messo a disposizione dagli organizzatori e dagli sponsor: integratori, barrette, biscotti, uvetta, the, bevande varie. Insomma, quasi un banchetto. Poi, dopo il necessario ristoro, si rimonta in sella e si comincia il lungo tratto (circa 9 km) che ricalca nuovamente il vecchio tragitto ferroviario, dai Masi di Doladizza (al km. 18,85) fino al GPM di Passo San Lugano (al km. 27,8, quota 1.096). Qui la pendenza è più bassa (media del 3% con punta massima del 5%) e la bici scorre veloce nei boschi, tra il fresco degli abeti. A San Lugano, poco prima del passo, è posto il secondo punto di ristoro. Dopo la sosta comincia la discesa verso località Aguai (quasi 2 km al 7%), seguita da un tratto in falso piano, in mezzo ai prati, fino al bivio per la Stazione di Castello. Qui si incontra la discesa più impegnativa: 1.200 metri con pendenza vicina all’11%, fino al maso Ziglio. Poi, costeggiando un ruscello, si entra nel paese di Molina di Fiemme e, dopo una passerella di circa 3 km tra la folla festante, si imbocca la strada per il Passo del Manghen, per gli ultimi 500 metri in salita che conducono, con uno strappo finale all’8,75%, in località Piazzol, nel mezzo di un bel bosco di larici, dove è fissato il traguardo. In tutto, 37 chilometri e 1.000 metri scarsi di dislivello.
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(clicca sull'immagine per vedere l'altimetria
in formato grande)
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Alcune immagini ...
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![]() La stazione di partenza, ad Ora (BZ) |
![]() Il trenino che sbuffava sui viadotti in pietra |
![]() Ora, sui viadotti, si sfreccia in bici ! |
![]() Una delle 4 galleria disposte lungo il percorso, restaurate proprio per la gara in bike |
![]() Un trenino di "pro" all'uscita dalla galleria |
![]() Il tracciato dove un tempo giacevano i binari, nei pressi di Passo San Lugano (BZ) |
![]() Soldati austro-ungarici in posa alla Stazione di Predazzo (TN) |