Uscita "B & B" d'autunno - stagione 2015
Az. Agricola DEVIGILI

Chiusura fra i
colori d'autunno


 

07/11/2015 - Si è conclusa oggi, a distanza di 8 mesi dall'apertura di metà marzo, la stagione bike 2015 dei Rinco Boys. A far calare il sipario sulla stagione delle due ruote, come ormai da tradizione, è stata un'uscita del programma Bici & Bicèri, che nella sue versione autunnale ha offerto una vera e propria esplosione di colori. 

L'itinerario, molto panoramico, si è sviluppato sulla collina di Lavis e nella bassa Valle di Cembra, con un GPM a quota 645 (un record per questo tipo di uscite, solitamente disputate nei fondovalle).

19 km con qualche temibile rampa (anche se breve), in una splendida giornata autunnale dove il termometro è passato dai +8°C del via (verso le 9:45), ai 18°C della conclusione (verso le 14:00). 

Durante la pedalata (e anche questa è stata una novità, visto che di solito l'uscita bike parte e si conclude presso la cantina da visitare), c'è stata la visita all'Azienda Agricola Devigili, ubicata presso il Maso Belvedere, nel comune di Giovo anche se geograficamente affacciato sulla Valle dell'Adige, nella parte più alta della collina avisiana. Dopo il ristoro e la visita, di nuovo in sella per il rientro a Lavis. Ecco i dettagli ...

 

La prima "B": la Bici ...

 
L'itinerario - di circa 19 km e con un dislivello di 400 m. - è partito verso le 9:45  da Lavis. Dopo aver attraversato il centro storico della borgata lungo l'Avisio, si è iniziato a salire verso la collina, utilizzando l'antica "Strada Imperiale", che un tempo collegava Lavis con Pressano e che conserva ancora il fondo (ormai assai sconnesso) in ciottoli di fiume. Una volta giunti a Pressano, la salita è proseguita verso i c.d. "Masi di Pressano", una serie di antichi casolari agricoli, dislocati sui vari pendii della collina. Per primo è stato raggiunto Maso Clinga, dove si è ritornati su sterrato, imboccando una bella stradina panoramica che sale fra i terrazzamenti vitati. Poco più a monte si è sbucati sulla strada comunale che sale a Maso Spon, dove è stata affrontata una delle brevi ma ripide rampe che hanno caratterizzato questo giro. Arrivati a Maso Spon, dove la strada passa sotto le case con un caratteristico vòlt, si è proseguito fra boschi e vigneti, fino a raggiungere Maso Spiazzol. Qui si è interrotta brevemente la salita, perchè si è proseguito in falsopiano, fra vigneti e castagni, transitando per Maso Giazz ed arrivando così sulla SP 131 "del Vino", nel ramo che si distacca dalla collina di Lavis e prosegue verso Giovo. Utilizzando la strada provinciale, si è saliti fino al Passo Croce (punto più elevato dell'itinerario, a quota 645), per poi tornare nelle campagne, fra meleti e vigne, sbucando dopo un tratto nel bosco a Maso Pomarolli, sopra l'abitato di Palù di Giovo. Scendendo fra i vigneti, splendidamente colorati di giallo, si è così giunti nel paese che ha dato i natali a grandi campioni del ciclismo (la dinastia dei Moser prima, Gilberto Simoni poi), per poi scendere lungo il sentiero della Rosa, che transita vicino all'antica chiesetta di San Giorgio (1300). Proseguendo sul sentiero si è sbucati sulla strada dei masi alti, arrivando poco dopo a Maso Belvedere. Dopo la visita all'azienda, sono stati percorsi gli ultimi km per tornare a Lavis rimanendo su strade secondarie, ma asfaltate.
 
 
....La mappa
(clicca sull'immagine per accedere al tracciato
sulle dettagliate mappe di OpenMTB)

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La panoramica 3D

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L'altimetria

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

................... scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

Le foto della pedalata

1. tratto Lavis-Maso Belvedere


La Paganella, poco dopo le 9:00, è baciata dal sole. La giornata promette bene ...

Il ritrovo, alle 9:15, è a Lavis, nel parcheggio lungo la SS12
 
Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia (i soliti ritardatari ...), si parte
 
Attraversiamo il centro di Lavis, dirigendoci verso la collina
 
Imbocchiamo la "Strada del Vino" (SP 131)
 
Dopo 200 metri, si devia a destra, sulla vecchia "Strada Imperiale"
 

Si tratta di un'antica strada medievale (realizzata sulla vecchia via romana "Claudia
Augusta, del 46 d.C.), con il fondo in ciottoli di fiume ed incassata fra i muri a secco
 
La strada risale la collina di Pressano, passando fra i vigneti
 
In cima all'impegnativa salita, la strada prosegue in piano
 
Poco dopo si scorge l'abitato di Pressano
 
Kriminal Bike e GigaBike
 
Da Pressano si sale verso Maso Clinga, con la Paganella sullo sfondo
 
I vigneti di Maso Clinga
 
Qui la strada si impenna di nuovo ...
 
Da Maso Clinga si prosegue ancora su sterrato, su una stradina interpoderale
 
Le vigne hanno ormai le foglie giallo-oro
 
La strada sale fra i caratteristici terrazzamenti della collina
 

Panorama verso nord
 
Verso ovest, l'abitato di Pressano e la Paganella
 
Lo sterrato termina sulla strada comunale che sale a Maso Spon
 
Anche questa è una rampa niente male ...
 
Nelle retrovie si procede a zig-zag (sullo sfondo, lo Schiaccianoci, febbricitante, a piedi)
 
Il rampone termina a Maso Spon
 
Mara e Max all'uscita dal caratteristico vòlt
 
La salita prosegue dopo il maso
 
Poco più avanti, altra rampetta micidiale (23%)
 
Rapportino, testa bassa e via ...
 
Per fortuna dobbiamo percorre solo un breve tratto della ripida salita che porta a
Maso Toldin. Dopo 150 metri, infatti, si devia sulla sinistra, entrando nel bosco
 
Ora si prosegue fra la fitta vegetazione collinare
 
Si procede sul comodo sterrato
 
Dal bosco si esce al sole, in una campo vitato
 
Costeggiato il vigneto, si torna nella colorata boscaglia
 
Qui la strada è totalmente coperta dal fogliame secco
 
Il guado di un ruscello in secca
 
Siamo a soli 2 km, in linea d'aria, dal fondo valle (con fiume, ferrovia, A22, SS12),
ma sembra di essere lontani anni luce, in un ambiente totalmente selvaggio


Attraversiamo un castagneto
 
Il bosco nella sua colorata veste autunnale
 
Usciti dalla fitta vegetazione, altri ripidi vigneti
 
Arriviamo a Maso Spiazzol


Il toponimo ("piccolo spiazzo") fa riferimento all'area pianeggiante che taglia il pendio
 
Si attende che tutto il gruppo di arrivato al maso
 
Una breve sosta, prima di proseguire
 
Da Maso Spiazzol si prosegue verso nord, sulla strada che collega i masi
 
La strada taglia diagonalmente il pendio della collina
 
Si osserva il panorama sulla Piana Rotaliana
 
Fra i faggi colorati prima di Maso Giazz
 
Autunno, la stagione dei colori
 
Sosta a Maso Giazz
 
Il toponimo ("maso del ghiaccio") è dovuto alla posizione poco soleggiata del luogo
 
Lasciamo Maso Giazz e proseguiamo verso nord
 
Ancora in salita, fra i vigneti
 
Ora che siamo alzati di quota, si intravede uno spicchio delle Dolomiti di Brenta
 
Lo Schiaccianoci, alle prese con un po' di febbre, chiude stoicamente la fila
 
Piano piano ...
 
Altra tavolozza di colori regalata dai piccoli boschetti fra un vigneto e l'altro
 
La strada comunale dei masi termina sulla "Strada del Vino"
 
Percorriamo un tratto della provinciale, arrivando così in valle di Cembra
 
Il Passo della Croce (m.645), GPM dell'itinerario odierno
 
Lasciamo la provinciale, imboccando una stradina fra i campi
 
La strada procede ora in falsopiano, concedendo un po' di tregua
 
La Paganella spunta fra i meleti
 
Proseguiamo sulla stradina interpoderale
 
Terminati i campi, si ritorna nel bosco
 
Si sfreccia sul fogliame
 
Percorriamo un tratto con dei divertenti saliscendi

Usciti dal bosco, imbocchiamo la strada che scende verso Palù di Giovo
 
La strada scende ripida con alcuni tornanti
 
La bella conca vitata a monte dell'abitato di Palù
 
Scendiamo fra i terrazzamenti vitati
 

In questa conca riparata dal vento ed esposta a sud, la temperatura è davvero mite
 
Il Presidente in sosta, con l'abitato di Palù sullo sfondo
 
Palù di Giovo, terra di vino ma anche di grandi campioni delle due ruote
 

Entriamo nel paese che ha dato i natali alla dinastia dei Moser e a Gilberto Simoni
 
Sosta in piazza
 
Giretto nel centro storico, sotto i caratteristici vòlti
 
Ovviamente qui il porfido, la fa da padrone ...
 
Lasciamo la piazza del paese, dirigendoci verso il "Sentiero della Rosa"
 
Imbocchiamo l'antica strada, che correva più a monte rispetto all'attuale statale
 
Scendiamo verso la valle dell'Adige


Arriviamo in vista della chiesetta di San Giorgio

 
Saliamo leggermente, fino all'antico edificio di culto, risalente all'inizio del 1300
 
Proseguiamo sulla stradina sterrata che passa a fianco della chiesa
 
La strada separa il bosco di castagni dai vigneti
 
La splendida chiesetta vista da ovest
 
Ora si prosegue in saliscendi
 
Il "sentiero della Rosa" offre un bel panorama sulla val d'Adige
 
Ancora saliscendi
 
Dopo l'ultimo scollinamento, si scende ...
 
Arriviamo sulla strada dei masi alti, che ci riporterà sul versante atesino
 
Il cartello indica che mancano 400 metri ...
 
L'ultimo tratto di leggera salita
 
Ancora panorami da cartolina
 
Ed eccoci arrivati a Maso Belvedere
 
Ora riponiamo le bici, ci aspetta la seconda "B" del programma Bici & ... Bicèri !
per la visita all'azienda vedi qui
 

2. tratto Maso Belvedere-Lavis

Dopo al visita e il ristoro, usciamo dall'azienda per fare rientro a Lavis
 

Ci avviamo sotto un sole splendente
 
Poco più in là, passiamo per Maso Paierla
 
Qui la strada procede in piano
 
Proseguiamo verso Maso Toldin
 
In leggera discesa, arriviamo a Maso Toldin
 
Arriviamo all'incrocio con la strada che scende a Maso Spon
 
Ora inizia la vera discesa! (-23%)
 
La strada scende in picchiata fra i vigneti
 
In breve arriviamo a Maso Spon, dove siamo transitati in salita
 
Imbocchiamo la strada che scende a destra verso Maso Poli e la Strada del Vino
 
Perdiamo rapidamente quota, scendendo fra i vigneti
 
Arriviamo a Maso Poli, ubicato proprio lungo al Strada del Vino


Ora proseguiamo verso Lavis, rimanendo sulla SP 131


Lasciamo correre le bici, baciati dal sole ...

Arrivati a Pressano, facciamo una deviazione sulla sinistra, salendo verso i Furli
 
Dopo aver scollinato, riprendiamo a scendere verso Lavis
 
Entriamo in paese da via dei Colli
 
Attraversiamo il centro storico ...
 
... ed arriviamo al parcheggio, dopo 19 km di tranquillo su e giù
 
 
 

La seconda "B": i Bicèri ...

Dopo aver parcheggiato le nostre MTB (al km 14 dell'itinerario), ci buttiamo con piacere nella 2ª parte del programma B&B. La seconda B, infatti, sta per Bicèri e così, dopo la "fatica" in sella, arriva l'atteso e gradito momento eno-gastronomico. Ad attenderci, davanti alla cantina, c'è Daniela Devigili, figlia del fondatore dell'azienda, Elio.

L'azienda agricola Devigili si trova a Maso Belvedere, un toponimo che non lascia dubbi sulla sua origine. E se qualche dubbio dovesse sorgere, sarà sufficiente affacciarsi dal cortiletto ubicato davanti alla casa ed affacciato sulla Valle dell'Adige e sulla Piana Rotaliana, per fugarlo immediatamente. L'azienda è piccola, davvero a dimensione famigliare, ma è un'azienda a "tutto tondo".

Daniela, infatti, al vino e alla grappa (un vero "marchio di fabbrica" qui in valle di Cembra), ha affiancato anche altri prodotti - sempre derivati dall'uva - che fanno dell'azienda agricola Devigili una delle imprese più dinamiche mai visitate nel nostro decennio di "Bici & Bicèri". Si va dai cosmetici (molto apprezzati dalle signore) alle confetture, dal succo di mela al succo d'uva, tutti naturali e senza conservanti o zuccheri aggiunti.


 

Per quanto riguarda i vini, si tratta di una produzione davvero limitata: sono infatti circa 180 i quintali di uve lavorate ogni anno. L'azienda coltiva la Nosiola, il Muller Thurgau, il Traminer aromatico, il Pinot nero, il Teroldego e il Rebo. La coltivazione delle uve, la vinificazione, l'imbottigliamento e lo stoccaggio si svolgono all’interno del “Maso Belvedere”: si tratta quindi di un processo davvero a Km Zero. Si tratta di vini genuini, salubri e prodotti attraverso tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e un’attentissima selezione delle uve durante la raccolta.

 

Le grappe di Maso Belvedere sono distillate utilizzando un vecchio alambicco discontinuo a bagnomaria costruito da Tullio Zadra, dal quale prende il nome anche il tradizionale metodo di distillazione trentino. L'azienda usa solo vinacce fresche attentamente selezionate. Nella nostra degustazione, a fine ristoro, abbiamo provato la tradizionale bianca e alcune versione di quelle aromatizzate, come quella con l'anice stellato (che ha un gradevole sapore molto simile alla sambuca), ma anche la barricata, lasciata riposare in botti di rovere dove il pregiato liquido assume un bellissimo colore ambrato ed assorbe i sentori del legno.

Ecco - ad ogni modo - le immagini della visita in cantina e della degustazione .

 

Le foto della visita


Daniela Devigili ci accoglie davanti al maso
 
  
L'insegna in legno e il cartello che indica l'adesione dell'azienda al progetto
"Campagna Amica", promosso dall'omonima fondazione della Coldiretti
 
All'interno ci attende la tavola imbandita !
 
Oltre agli affettati e formaggi tipici, c'è anche il tortèl di patate
 
Un piattino niente male ...
 

Una selezione di formaggi locali
 
Le ganasce approvano !
 
E allora via con le danze ...
 
Il Camoscio in azione
 
Briz è allegro ancor prima di toccare il vino !
 
Una bottiglia di Nosiola, vitigno molto diffuso nella Valle dei Laghi, che
ha trovato anche qui sulla collina avisiana un habitat davvero ideale
 
La ganasce proseguono ...
 
Oggi non c'è Cipollino, però ci sono le cipolline !!!
 

Bancomat colto sul fatto, Lucky Luke fa il filosofo. The Power of Wine ...
 
Lo Schiaccianoci, febbricitante, va ad acqua
 
Kriminal Bike, invece, si gode un müller thurgau
 
Il piatto è vuoto, il bicchiere quasi ...
 
Oh, my God !
 
   
C'era una volta un biker di una certa fama ...
 

Non solo vino. Assaggiamo - oltre all'ottimo succo di mela - anche il succo d'uva
 
Dopo il ristoro iniziamo la visita alla piccola ma originale realtà produttiva
 
Daniela ci illustra brevemente il processo di vinificazione
 
L'azienda usa ancora la vetroresina, che rispetto all'acciaio ha meno escursione termica
 
Proseguono le spiegazioni, anche sui cosmetici, realizzati con derivati dell'uva
 
L'esposizione delle tante varietà di grappa
 
L'esposizione dei vini
 

Arriva il Natale e Devigili propone anche i pacchi regalo
 

E sempre con l'uva come materia prima, ecco le confetture
 
Vino, grappa, cosmetici, confetture ... davvero un'azienda a 360°
 

Passiamo nella saletta dove si trova l'antico alambicco
 

Si tratta di uno dei pochi esemplari in uso con metodo a bagnomaria discontinuo
 
Frutti dell'autunno
 

E' quasi ora di tornare in sella, iniziamo a prepararci
 

Prima, però, una degustazione delle grappe ... per digerire
 

Usciamo all'esterno, dove ci aspettano le bici
 

La facciata di Maso Belvedere
 

Il panorama verso nord (Piana Rotaliana)
 

Esplosione di colori nei dintorni
 
La vista verso ovest, sulla Val d'Adige
 
Il Presidente con Daniela Devigili
 
  

... alla prossima!

 

LINK

SITO WEB DELLA
CANTINA



 

SITO WEB DELLE
STRADE DEL VINO
DEL TRENTINO


  

SITO WEB
DELLA FONDAZIONE
"CAMPAGNA AMICA"

SITO WEB DELL'APT
PINE' - VALLE DI CEMBRA