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CON LA BELLA ESCURSIONE DI "BICI & BICERI" IN VALLE DI CAVEDINE
E' SCESO IL SIPARIO SULLE ATTIVITA' DELLE DUE RUOTE. AL TERMINE
DELLA PEDALATA (20 KM CON QUALCHE TRATTO TECNICO) LA VISITA ALLA
CANTINA PRAVIS DI LASINO.
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03/11/2012
- E' stata disputata oggi, in Valle di Cavedine, l'uscita
autunnale di Bici & Bicèri, con la quale è stata chiusa
definitivamente la stagione 2012 per quanto riguarda le due
ruote. Una stagione lunga e intensa, iniziata ancor prima di
Natale con la Christmas Bike e proseguita a Capodanno con
l'ormai tradizionale pedalata dell'1 gennaio, prima della sosta
di gennaio e febbraio per dare spazio alle ciaspole. Poi, da
marzo in avanti, di nuovo in sella, cominciando proprio con Bici
& Bicèri (in Valsugana con la visita a Birra Fravort), per
chiudere oggi - dopo quasi 8 mesi - ancora con Bici & Bicèri,
presso la cantina PRAVIS. In mezzo, da marzo ad ottobre, tutte
le uscite del programma ordinario e quella di RincoGold, con
tanti momenti divertenti e gioiosi, ma anche eventi tristi (come
dimenticare la scomparsa di Ugo?) che hanno segnato in maniera
indelebile la stagione 2012 del nostro Club. Bel percorso, anche
se con qualche (inevitabile) tratto tecnico lungo la dorsale del
Dos di Cavedine, 30 presenti al via e tempo tutto sommato più
che accettabile, con qualche sprazzo di sole che ha illuminato
di tanto in tanto il nostro passaggio. Poi, dopo la pedalata, la
tappa in cantina, con un gradito ristoro bagnato dai vini
dell'azienda agricola PRAVIS e la visita alla struttura
realizzata una decina di anni or sono a monte del paese di
Lasino ...
La prima "B":
la
Bici
...
Il tracciato - che si sviluppava lungo
la Valle di Cavedine - è stato uno dei più brevi di Bici & Bicèri (solo 20
km) ma anche uno dei più tecnici, specie nel tratto che ha portato a
percorrere la dorsale del Dos di Cavedine (che separa l'omonima valle dalla
sottostante Valle dei Laghi). Partenza dalla cantina PRAVIS, a monte del
paese di Lasino, poi breve tratto in leggera salita fino alla vicina
frazione di Castel Madruzzo, costruita ai piedi del vecchio maniero che
dalla cima di una collina domina l'intera valle. Da Castel Madruzzo,
utilizzando la viabilità di campagna , si è quindi scesi fino a Calavino,
attraversandone il caratteristico centro storico (dove il 26 dicembre e il 6
gennaio di ogni anno si tiene una bellissima rappresentazione del Presepe
vivente, ndr). Da Calavino, percorrendo una stradina interpoderale tra i
vigneti a monte del paese, si è quindi saliti fino ad intercettare la strada
che sale da Ponte Oliveti e dalla piana di Toblino. Attraversata la strada
asfaltata è stato quindi imboccato il sentiero sterrato che percorrendo
l'intera dorsale del Dos di cavedine ha condotto fino ala zona archeologica
di cavedine, ubicata sopra il paese. E' stato questo - si diceva all'inizio
- il tratto più tecnico dell'intero tracciato, con un paio di rampe
cementate, in particolare, dove la pendenza ha superato il 20% e dove quasi
l'intera truppa è scesa dalla bici per spingere. Altri tratti più brevi, ma
con fondo in sassi e radici, hanno costretto in seguito i nostri biker a
scendere di sella, ma per il resto si è trattato di un divertente sentiero -
con diversi tratti in single track - che ha portato fino alla Carèga del
Diàol (la sedia del Diavolo), una grossa pietra recante un'incisione funebre
risalente al I secolo d.C.. Più avanti sono stati quindi incontrate le
incisioni rupestri, costituite da disegni di mani incisi nella roccia, di
cui è sconosciuta la datazione. In zona sono poi presenti (ma non incontrate
nel nostro itinerario) la Fonte Romana e la Cosina, una grotta che epoca
preistorica ha funto da riparo per i primi abitanti della valle. Dopo
l'interessante passaggio nella zona archeologica, il gruppo è quindi sceso
nella vicina Cavedine, per una foto di gruppo nella bella e antica piazza.
Poi di nuovo in sella per raggiungere la frazione di Brusino e quindi
proseguire ancora in direzione sud, fino a raggiungere Passo S.Udalrico, a
quota 584 m.s.l.m., punto più meridionale dell'itinerario e giro di boa. da
qui, infatti, dopo essere saliti leggermente nell'abitato di Vigo cavedine,
si è virato verso nord, scendendo attraverso i campi fino a Stravino e
quindi raggiungere, in leggera salita, l'abitato di Lasino e la cantina
PRAVIS, dove si è chiuso l'anello di 20 km con circa 350 metri di
dislivello.
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Le foto della pedalata
Il ritrovo è nel piazzale della cantina Pravis
Il Brenta innevato fa capolino da una
finestra tra le minacciose nuvole nere ...
Walander con il Taverna (ma in testa
cos'ha, il berrettino da notte?)
Rinco Starr, Giancarlo e Tavernello
Il gruppo dei 30 è pronto per partire
Lasciamo la cantina seguendo il
vialetto sterrato
Scendiamo tra i vigneti dell'azienda
Raggiungiamo la strada asfaltata
Saliamo leggermente verso la vicina
frazione di Castel Madruzzo
Passiamo nel borgo costruito ai piedi dell'omonimo castello
Lo Schiaccianoci con Dori One
Iniziamo la discesa verso Calavino
Percorriamo la viabilità secondaria, lontani dal traffico
La stradina scende tra i campi coltivati ad uva e mele
Le nostre divise rosse spiccano nel verde dei frutteti
L'arrivo a Calavino
Curiosità
Attraversiamo il paese
Il passaggio nel caratteristico centro storico
Sfiliamo tra le antiche case in pietra
Usciamo da Calavino (punto più a nord dell'itinerario) e saliamo verso
l'alta valle (direzione sud)
La stradina attraversa i vigneti a monte del paese
La salita - qui - è ancora leggera
Procediamo con ritmo tranquillo sulla comoda interpoderale
Un sorridente Spectrum, tra i pochi trekker a partecipare in sella
Sbuchiamo sulla strada che sale da Ponte Oliveti
Ci inoltriamo nel bosco che in questo periodo è un'esplosione di colori
Bancomat, con l'inseparabile camera-bike montata sul casco
Walander seguito da Frank
Laura impegnata su un tornante
Seguiremo lo sterrato che percorre la dorsale del Dos di Cavedine
Il primo tratto sembra una comoda strada forestale ...
Ma subito arriva il primo rampone cementato!
E ci troviamo tutti a spingere!
Qui la pendenza supera il 20%
Anche fior fior di Rinco pluri-titolati devono spingere, eh Dori ?
Giusy e Laura, seguite da Spectrum
Più avanti la pendenza si fa più abbordabile
Poi, dopo il ripetitore, la strada spiana
Più avanti c'è una grossa pozzanghera e si notano le varie tecniche di
guado: Rinco Starr passa in mezzo
Giusy entra in acqua fino a un quarto di ruota!
Spectrum non vuole prendersi nemmeno un goccia e ... imbocca la tangenziale!
Ora il sentiero alterna brevi salite a tratti in falsopiano o leggera
discesa
Il bosco, in questo periodo dell'anno, presenta i suoi colori più belli
Ecco un altro breve scollinamento
Proseguiamo sul divertente tracciato
Oggi in sella c'è anche il Merdatleta in carica, alle ultime uscite da
detentore della Marrone
Poteva mancare il tratto da fare con le bici a spinta?
Ecco qua una bella scalinata naturale tra le pietre
Una sosta per dissetarsi
Ora inizia il tratto in single track
Il sentiero si infila tra gli alberi
Anche qui le radici e i sassi costringono a fare qualche tratto a piedi
E allora .. spingere!
In effetti, in alcuni punti, il fondo pietroso rende davvero difficile la pedalata
Si cerca di direzionare la ruota anteriore nei punti più scorrevoli
In cima alla rama si fa una sosta
per tirare il fiato
Si ride e si scherza, come sempre!
Proseguiamo la pedalata, su un sentiero ora più largo
Più avanti c'è una discesa tecnica. Ma il Dori che fa? Scende pure
in discesa!!! Nooooo ...
E' rimasto in sella pure il Merdatleta ...
Al parcheggio della falesia di Lasino troviamo i 3 che sono arrivati
in bici: the Doctor, Ailander e il Camoscio.
Quest'ultimo spiega come mai sono arrivati in ritardo: the Doctor li ha
guidati su una strada sbagliata!
Il biker di Mattarello prova ad abbozzare un'improbabile difesa ...
Lasciamo il parcheggio e proseguiamo nell'itinerario
Ora avanziamo in direzione della zona archeologica di Cavedine
Ora la stradina lambisce qualche frutteto
Briz tra il fogliame che inizia a cambiare la colorazione
La zona è caratterizzata dalla presenza di numerose rocce
Arriviamo presso la "Carèga del Diàol" (la sedia del diavolo)
Si tratta di un probabile sito sepolcrale
L'incisione, in latino, è datata I sec. d.C.
Riprendiamo la nostra pedalata, passando vicino a questi caratteristici
lastroni di roccia levigata dal tempo
Il Camoscio della Sila seguito da Dori One
Ora procediamo in discesa
Ma subito arriva un'altra rampetta
Cerchiamo di aggirare la roccia liscia e bagnata, molto scivolsosa
Più avanti troviamo le incisioni rupestri: dei chiari disegni di mano, di
epoca sconosciuta
Lasciata la Passeggiata Archeologica, puntiamo verso l'abitato di Cavedine
Entriamo in paese passano sotto un
caratteristico "vòlt"
Una sosta per attendere l'arrivo di tutto il gruppo
Ed eccoci nella piazza centrale del paese
Lasciamo Cavedine e puntiamo verso la vicina frazione di Brusino
Arriviamo in breve nel piccolo paesino
Dopo Brusino, proseguiamo in direzione
sud, verso Passo S.Udalrico
Arriviamo al valico che dalla valle di
Cavedine porta a Drena
Foto di gruppo nel punto più a sud dell'itinerario odierno
Ora saliamo leggermente verso il paese di Vigo Cavedine
Passiamo nel centro storico, con le vecchie case in pietra
Poi imbocchiamo via Vigne (il cui
nome è tutto un programma ...) e iniziamo a scendere verso la bassa
valle
La sosta presso un crocifisso
Ora stiamo per arrivare a Stravino
Siamo tornati off-road, stavolta sull'erba nei campi
Ancora un breve tratto in single-track
Poi il sentiero passa a fianco di alcuni prati
Ed infine arriviamo in paese
Anche qui l'architettura del centro storico è quella tipica del borgo
rurale
Lasciamo Stravino e puntiamo verso i vigneti sottostanti
Perchè puntiamo ai vigneti? Ma per spigolare, ovviamente!
E i Rinco non se lo fanno mica
ripetere!
Un intermezzo molto gradito: l'uva lasciata sui tralci è stra-matura!
Oh per Bacco!
Riprendiamo a pedalare, sull'ultima rampetta ...
Lo Schiaccianoci tradito dalla catena
Un tratto in falsopiano tra i poderi
Poi una bella discesa sull'erba
Quindi ancora tra vigneti ...
... ed ora percorriamo un breve tratto in leggera salita della
provinciale che porta verso Lagolo
La cantina si scorge in basso a sinistra, sotto Castel Madruzzo
Lasciamo la provinciale 85 e deviamo a sinistra su una sterrata in
discesa
Di fronte a noi Castel Madruzzo
L'arrivo alla cantina Pravis, dove si chiude l'itinerario
La seconda "B":
i
Bicèri
...
Dopo aver
lasciato le nostre MTB, ci buttiamo con piacere nella 2ª parte del
programma
B&B. La seconda B, infatti, sta per Bicèri e così dopo la Bici
arriva l'atteso e gradito momento eno-gastronomico. Ad attenderci, presso
l'azienda agricola che prende il nome dal toponimo del primo terreno
acquistato dal fondatore, c'è Erika Pedrini - figlia di uno degli attuali
soci - che cura, tra le altre cose, anche l'ospitalità dell'azienda. Vista
l'ora (sono quasi le due ...) invertiamo l'ordine solitamente seguito in
queste occasioni, facendo prima il ristoro con la degustazione e poi la
visita all'azienda. Nella bella sala a piano terra della struttura
realizzata una decina di anni fa a monte del paese di Lasino, iniziamo la
degustazione con un fresco ed aromatico Müller Thurgau (San Thomà),
seguito da un Sauvignon (Teramara) decisamente profumato. Profumi
ancor più intensi che apprezziamo con il terzo bianco, l'Ora (dal
nome del vento che sale ogni giorno dal Lago di Garda verso Trento),
ottenuto con uve Nosiola leggermente passite (un mese circa). Poi siamo
passati al rosso, un Syrah (Syrae) dal colore rubino e dai molteplici
sentori, con gusto molto intenso. Per finire, con il dolce, ecco il Vino
Santo (Arèle il nome in etichetta, dal termine dialettale con cui
vengono chiamati i graticci in legno dove le uve vengono fatte appassire
fino alla Settimana Santa), un passito dal colore giallo oro decisamente
gradevole come fine pasto o da meditazione, ottimo con pasticceria secca.
Dopo la degustazione e il ristoro, sempre accompagnati da Erika Pedrini, è
stata quindi effettuata una visita alla struttura produttiva, ricavata in
gran parte sotto terra, il che consente l'effettuazione dei vari passaggi
della lavorazione in verticale, riducendo al massimo le lavorazioni
meccaniche onde ottenere prodotti il più naturali possibile. Molto
suggestiva la bottaia, dove nelle pregiate barrique in rovere
francese maturano i vini destinati all'invecchiamento (per il Vino Santo si
arriva ai 10 anni!).
Le foto della visita
L'ingresso della bella struttura realizzata con pietra a vista e legno
Il nostro Landini non si sfuggire la presenza di un bellissimo trattore
d'epoca marca Porsche
Rinco Starr, da buon motociclista, preferisce invece ammirare questa
Guzzi del 1954
Una volta entrati ci accomodiamo nelle varie tavolate
Questa sarebbe quella dei "zòveni", ma c'è un intruso ...
Altri tavoli della sala (1)
Altri tavoli della sala (2)
Il taverna impegnato in degustazione
Un Ailander dall'inedito occhietto vispo ...
"E io bevo. Tanto a 'sto giro tocca al Dori guidare ..."
I vini vengono accompagnati con salumi e formaggi
Anche Frank e Walander impegnati a sorseggiare il Nosiola "L'Ora"
I quattro meloni ...
Mentre Erika Pedrini presenta il vino, a qualcuno cala già la
palpebra ... Ma quanti calici ha svuotato?
A proposito di
svuotare i bicchieri. Guardate lo show dell'aspirante sommelier Rinco Starr
..
Le etichette di 3 dei vini proposti: il Syrah (rosso), il Teramara (Sauvignon)
e l'Ora (Nosiola passito)
Arèle, invece, è il Vino Santo
Un passito dal colore ambrato che si gusta alla perfezione con i
biscotti secchi
La faccia del Presidente e tutta un programma!
Dopo il ristoro con degustazione, passiamo alla visita della cantina
L'ambiente, con le luci soffuse, è molto suggestivo
Fusti d'acciaio e barrique in legno di rovere: tradizione e
modernità si fondono alla perfezione
La suggestiva bottaia sotterranea
Erika Pedrini prosegue nelle sue spiegazioni sull'attività di
lavorazione
Il "pubblico" dei Rinco si mostra interessato
Il reparto di imbottigliamento ed etichettatura
Qui le bottiglie pronte attendono la spedizione che per gran parte
avviene all'estero
Proseguiamo la visita passeggiando tra i macchinari e le bottiglie
Bene, al visita è terminata e torniamo all'ingresso
Qui chiudiamo con l'assaggio delle grappa e l'acquisto di qualche
... souvenir!
Alla salute e
alla prossima!