2ª
uscita "B & B" 2012
Cantina Pravis
Sommario (clicca per accedere
direttamente al capitolo):
La prossima uscita di "Bici &
Bicèri" verrà disputata Sabato 3 novembre
in valle di Cavedine, zona finora inesplorata nelle nostre escursioni
sportivo/enologiche. Meta della visita sarà infatti la Cantina PRAVIS,
splendida struttura a monte del paese di Lasino e al cospetto di Castel Madruzzo.

L'AZIENDA
Terra, rocce, vento.
La nuova sede della cantina Pravis in un
certo senso è pure la sintesi di questo
connubio. Completamente scavata nel terreno,
si erge in esterno lineare alla vista,
struttura completamente avvolta dalle rocce
calcaree, esposta al sole come al vento che
mitiga tutta la vallata. Adagiata ai piedi
di Castel Madruzzo vuole essere un nuovo,
semplice simbolo di operosità contadina, un
segno nel territorio, per sancire l’identità
stessa della comunità, ma soprattutto della
filosofia produttiva. Fatta di dedizione e
spontaneità.
Ogni fase della
trasformazione dell’uva in vino rispecchia
la naturalità del procedimento. Basti
pensare che la tecnologia enologica è
ridotta al minimo indispensabile. I chicchi,
pigiati, finiscono per “caduta libera” nei
tini di fermentazione, poi nelle botti
d’affinamento e infine pure nei recipienti
per l’imbottigliamento, la pazienza e la
naturale forza del vino aiutano le
intuizioni di cantina.
Tradizione enologica,
abbinata comunque ad un moderno stile
architettonico. La cantina è razionale
quanto affascinante nella sua essenzialità.
Le Dolomiti “entrano” in ogni spazio
esterno. Anche nella “fruttaia” dove trovano
riparo le uve da far appassire sui graticci
– le tradizionali “arele” – destinate a
trasformarsi in vini particolarissimi, Vino
Santo su tutti. E ancora, le rocce
(magistralmente ingabbiate, ora parti
integranti della cantina) condizionano sia
la temperatura che la vista. Anche nei
profondi avvolti dove il vino lentamente
matura. Spazio suggestivo, silenzioso, quasi
in simbiosi con tutte le altri parti vitali
della struttura aziendale, distilleria
compresa. Dove in quest’ultima – con la
distillazione artigianale “a bagnomaria”
delle vinacce – si completa il ciclo
dell’uva: centellinando grappa. Ulteriore,
magico sollievo alchemico della più schietta
cultura contadina trentina..
I VIGNETI
Tanti piccoli appezzamenti sparpagliati
sul soleggiato versante collinare della montagna che separa
Trento dal Basso Sarca, tra le Dolomiti di Brenta e il lago di
Garda. Filari inconfondibili, accuditi con rispetto nei vigneti
del fondovalle rigoglioso, ma anche più su, fino alle quote più
impervie.
Campi vitati con varietà di vitis vinifera selezionate a seconda
della loro ubicazione. Per completare quel magico legame tra
terreno, pianta e viticoltore. Filari sospesi: tra l’azzurro dei
laghi del corollario del grande Garda e il cielo terso delle
Dolomiti di Brenta. Clima ameno, mitigato dall’Ora del Garda, il
vento di vita e per le viti.
Nei campi di Pravis sperimentazione e
tradizione marciano di pari passo, nella convinzione che per
interpretare al meglio il futuro dell’enologia bisogna custodire
i saperi del passato. Per questo sono state messe a dimora
numerose varietà di viti autoctone – Nosiola, anzitutto –
recuperando specie a rischio d’estinzione – come il Negrara – e
incentivato la spontanea adattabilità della vite al “suo” luogo
d’origine.
Non solo. Con gli ultimi, eroici vignaioli di montagna, Pravis è
riuscita – per prima in Trentino – a salvare il raro vitigno
della val di Non, il Groppello di Revò, simbolo di
un’archeologia vitivinicola ancora tutta da scoprire. Tutto
questo nel massimo rispetto della biodiversità, senza alcuna
forzatura produttiva. Per il piacere di coltivare uva solo ...
per fare vino.
 |
( informazioni e immagini tratte dal sito
www.pravis.it )
L'itinerario
- che ha vagamente una forma di 8 -
partirà dalla cantina Pravis, ubicata a monte del paese di Lasino. Da qui si
raggiungerà la vicina frazione di Madruzzo (castello), per poi scendere fra i
vigneti fino a Calavino. Dopo un passaggio nel suggestivo centro storico (dove a
Natale si tiene una famosa rappresentazione del Presepe vivente) si salirà tra i
vigneti fino a raggiungere la strada asfaltata che sale da Ponte Oliveti
/Toblino. Da qui si imboccherà una forestale che percorrendo la dorsale
del Doss di Cavedine (che separa la Valle di cavedine dalla Valle dei Laghi) e
passando per la zona archeologica, si raggiungerà Cavedine. Da qui, seguendo
stradine secondarie ai margini delle campagne, si arriverà fino alla frazione di
Vigo (punto più a sud dell'itinerario) per poi virare e tornare verso nord,
passando ancora per Cavedine e quindi raggiungendo Lasino, dove si chiuderà il percorso di 20 km, con
circa 300 metri
di dislivello.


NB: per la partecipazione
alla visita guidata in cantina e alla degustazione di vini con ristoro è richiesta una quota di partecipazione a carico
dei soci di euro 5,00.
Alcune immagini del tracciato
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Le indicazioni per la cantina Pravis
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la bella struttura, a monte del paese di Lasino
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Si comincia con una leggera salita verso la frazione di Castel Madruzzo

Il castello domina la valle da un dosso
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L'arrivo nel centro storico di Calavino
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Particolarità
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Si lascia Calavino e si sale leggermente tra i vigneti
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L'inizio dello sterrato del Dos di cavedine
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Alcuni brevi tratti andranno fatti così ...
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Ma poi si tornerà in sella
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Il divertente tratto in single track
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Le indicazioni del sentiero
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La "Carega del Diaòl", risalente al I sec. d.C.

L'incisione in latino sulla pietra
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Più avanti, le incisioni rupestri
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L'arrivo a Cavedine
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La leggera salita verso Brusino
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Passo S.Udalrico, il giro di boa dell'itinerario
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Il passaggio per Vigo Cavedine
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Da Vigo Cavedine si scende verso la bassa valle
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Il borgo rurale di Stravino
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Un'antica chiesetta
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E DEI SAPORI DEL LAGO DI
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