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Le malghe delle Maddalene
In attesa dell'avvio del programma ufficiale (28 gennaio, Ciaspolata by Night), i Rinco si dedicano ad uscite extra-programma sulla neve. Oggi lo splendido Giro delle Malghe delle Maddalene, a cavallo fra Trentino ed Alto Adige, nella parte tedescofona della Val di Non. Un itinerario già percorso nel 2011, ma davvero molto suggestivo. |
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i presenti |
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la cronaca |
13/01/2018. Il programma ufficiale "neve 2018" partirà soltanto a fine mese, con l'ormai tradizionale ciaspolata notturna sul Monte Bondone (quest'anno sarà la 12ª edizione), fissata per domenica 28 gennaio, a una manciata di ore dalla Luna piena (31/01). Nel frattempo, però, i Rinco non rimangono certo inattivi e così - in attesa e in preparazione degli eventi ufficiali - vengono proposte uscite extra-programma.
E' il caso della Ciaspolata alle malghe delle Maddalene, un itinerario già proposto nel 2011, a cavallo fra il Trentino e l'Alto Adige, nella c.d. Deutschnonsberg, la parte tedescofona della val di Non (paesi di Proves e Lauregno).
10 km immersi in un vero e proprio "mare bianco", grazie alle copiose nevicate che hanno caratterizzato (finalmente!) questo inizio d'inverno 2017-2018. Partenza dai 1700 metri di quota del parcheggio posto all'imbocco del Tunnel Castrin (lungo la strada che collega la val di Non con la val d'Ultimo). Da lì salita (lieve) fino alla malga Lauregno (m.1770), il punto più orientale dell'anello.
Da malga Lauregno, con un bel saliscendi nel bosco (con gli alberi ancora carichi di neve!), si è puntato verso nord, raggiungendo Malga Castrin (m.1810) e l'ampia conca di passo Castrin, proprio sul confine geografico fra la Val di Non e a Val d'Ultimo.
Dal passo è iniziato il tratto più impegnativo, con la salita, a tratti ripida, che raggiunge il sentiero che taglia in orizzontale le pendici meridionali del Monte Cornicolo basso, oltre quota 1900, passando per i ruderi del Malghetto di Cloz (m.1894). Da lì il progetto era di proseguire sul sentiero 133 fino a malga Kessel, ma si è scoperto che si tratta di un sentiero non molto comodo e per questo non praticato in inverno. Così, dopo aver arrancato per un po' in neve fresca, facendosi strada fra gli alberi, si è deciso di tagliare, scendendo in freeride nel bosco fino a Malga Revò, percorrendo 1 km davvero impegnativo dal punto di vista muscolare, con le ciaspole che ogni tanto scivolavano sul sottile manto di neve fresca (5-10 cm) poggiato sullo strato duro e ghiacciato delle nevicate precedenti. Alla fine si è giunti sul sentiero basso e da lì si è proseguito fino alla Malga Revò (m.1730), dove è stata fatta la meritata pausa ristoro.
Dopo mangiato non è rimasto che completare l'anello, raggiungendo la vicina Malga Cloz (m.1720), per poi scendere al parcheggio.
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i dati tecnici |
Complessivamente sono stati percorsi 10 km, con un dislivello di circa 500 metri. L'altimetria è molto ondulata, trattandosi di un itinerario privo di lunghe salite ma caratterizzato da continui salisendi. Unica ascesa di un certo livello (1 km), da Passo Castrin ai 1925 metri del sentiero alto sulle pendici del Cornicolo. Discesa impegnativa, freeride nel bosco, per raggiungere malga Revò.
L'altimetria | |
La panoramica in 3D | |
La mappa | |
Puoi vedere il
tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:
NB:
agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o
ridurre il dettaglio della mappa, |
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le immagini |
1° tratto: parcheggio-Malga Lauregno
2° tratto: Malga Lauregno-Passo Castrin
3° tratto: Passo Castrin-Malghet di Cloz
4° tratto: pendici Cornicolo-Malga Revò
5° tratto: Malga Revò- rientro
VIDEO |
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Alla prossima! |