23
AGO

PROGRAMMA ORDINARIO MTB 2014: 7ª USCITA

PROGRAMMA TREKKING 2014: 5ª USCITA

Visita a Forte Belvedere


Lavarone (TN). Doveva disputarsi oggi - sugli Altipiani Cimbri - il terzo ed ultimo "Bike & Trekking" della stagione 2014. Doveva, perchè purtroppo il maltempo ha costretto ad annullare l'appuntamento, che verrà recuperato - tempo permettendo - la prossima settimana.

Nel centenario dello scoppio della 1ª Guerra Mondiale, anche questa uscita - come già accaduto in altre precedenti occasioni e come accadrà ancora nel prosieguo della stagione - era stata programmata in una zona che all'epoca del conflitto venne interessata dalle operazioni belliche. Si tratta dei vasti altipiani Cimbri, negli odierni comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna, che all'epoca della "Grande Guerra" si vennero a trovare sulla linea del fronte sud-orientale. Numerosissime sono le testimonianze di quel periodo, dalla viabilità (molte strade forestali sono ricavate dalle vecchie strade militari), ai manufatti, primi fra tutti i numerosi forti - sia austriaci che italiani - alcuni dei quali ridotti a ruderi, altri in ottimo stato di conservazione. 

Il meglio conservato di tutti - anche perchè sottratto all'opera dei c.d. "recuperanti" (che nel dopo-guerra smantellarono tutte le fortezze per recuperare il ferro, necessario nelle opere di ricostruzione) - è Forte Belvedere a Lavarone, oggi sede del Museo della Guerra. Costruito fra il 1908 e il 1912 dal Genio militare austriaco, su uno sperone roccioso affacciato sul Valdastico, Forte Belvedere aveva il motto di "Per Trento basto io!", a voler sottolineare che per difendere il capoluogo del Tirolo italiano era sufficiente l'imponente fortezza di Lavarone.

E così, visto che la giornata piovosa non consentiva l'effettuazione delle due uscite di bike e trekking originariamente previste, si è deciso di dare una volta storico-culturale alla giornata, andando a visitare il forte austriaco. Ecco le suggestive immagini ...

(per maggiori info: www.fortebelvedere.org)

 

Il ritrovo a Lavarone ...


Verso le 9:00 arriviamo al ritrovo di Lavarone, in loc. Cappella.
Piove a dirotto e così troviamo riparo sotto la tettoia dell'isola ecologica


Qui, fra le campane della raccolta differenziata, si discute e si attende (invano) un segnale positivo dal cielo


Nel piazzale deserto, sotto l'ombrello, alcuni dei Rinco presenti attendono il da farsi ...


Il Presidente trova in cima ad una pila di giornali, gettati stamattina del cassonetto della carta, una copia
de "L'Adige" di ieri, 22 agosto. Lo apre e a pag. 2 legge il meteo per "domani" (cioè ... ora!) ...


Dunque, vediamo un po' ...


No comment ... anzi sì: ma vaffan ...beeeep!

 

La visita al forte


Dal parcheggio imbocchiamo la vecchia strada per il forte


I muri di contenimento sono quelli originali di un secolo fa


Arriviamo all'ingresso. Il forte apre alle 10,00 ...


Due pezzi d'artiglieria di fabbricazione Skoda (sì, quella che oggi fa le auto!)


Mentre attendiamo l'apertura del forte, visitiamo la parte esterna


Camminiamo sopra il forte, che era stato realizzato scavando nella roccia viva
Qui sopra troviamo le cupole corazzate, dotate di obice da 10 cm.


Le cupole, che erano in ferro (quelle visibili oggi sono delle fedeli ricostruzioni in cemento, ndr), erano
girevoli, attraverso un sistema di cuscinetti a sfere manovrabile dall'interno. Così l'obice poteva essere
di volta in volta indirizzato verso l'obiettivo da colpire, rimanendo sempre protetti dalla cupola corazzata


Si attraversa la passerella sul fossato


Il fossato lungo in centinaio di metri, separava i due blocchi da cui era costituito il forte


Scavando la roccia viva, sono emerse le stratificazioni delle varie ere geologiche


La casamatta a difesa del fortino nr.2


Un giretto nella parte esterna del fortino


L'imponente muratura in cemento armato, progettata per resistere ai bombardamenti dell'artiglieria


La Valdastico, che sale da Vicenza verso il Trentino. Forte Belvedere doveva controllare questo accesso


Completiamo il giro del forte e ci dirigiamo verso l'ingresso


Eccoci alla cassa: 24 biglietti ridotto gruppi, please!


Bene, adesso entriamo nella storia ...


Ogni caserma, all'ingresso, ha il posto di guardia


Entriamo ...


Uno dei suggestivi filmati proiettati sulle pareti dei locali del forte, che narrano vicende vissute della guerra


I lunghi corridoi del forte, che ha uno sviluppo sotterraneo di quasi 200 metri per 100 di larghezza !


Uno dei primi locali è forse il più macabro: la colombaia, ovvero il locale dove venivano riposti i
cadaveri in attesa di essere trasferiti in uno dei cimiteri militari realizzati in varie località degli altipiani


Il percorso è tutto un sali-scendi in stretti cunicoli


Big Bobby deve chinarsi per non sbattere la zucca! I soldati austriaci dovevano essere più bassi ...


Briz mentre affronta una delle scalinate che si diramano dal corridoio centrale


Qui siamo esattamente sotto una delle cupole corazzate viste in precedenza


Il terminale dell'obice che sbuca dalla feritoia nella cupola


Scendiamo dalla postazione per proseguire la visita


Lungo un corridoio, la vecchia postazione telefonica, con ancora i vecchi innesti dei cavi, ormai arrugginiti


Altri cunicoli, altre scale


Eccoci in una postazioni dov'erano montate delle mitragliatrici, affacciata sulla valle sottostante
Oggi, purtroppo, il panorama è solo un muro grigio di nebbia e nuvole basse ...


Giro affronta una stretta (ed umida!) scala nella pietra


Arriviamo alla casamatta che proteggeva il fortino nr.2


Siamo all'altezza del piano di camminamento del fossato, visto poco fa dall'alto


Scendiamo a un livello inferiore


Percorriamo i corridoi che conducono alle postazioni armate poste sui lati esterni


Un posto poco indicato a chi soffre di reumatismi ...


Nella roccia viva, si scorgono i segni dei fori dove erano state inserite le mine nelle operazioni di scavo


Si prosegue col saliscendi. Quasi quasi abbiamo fatto un trekking sotterraneo !


Un' altra postazione esterna


La segnaletica indica che erano presenti delle mitragliatrici


Briz e l'Uomo Ombra osservano la visuale dalla postazione


Ogni locale era dotato di stufa a legna per il riscaldamento


Dal camino, in un secolo, è sceso con la pioggia un po' di calcare ...


Gira di qua, gira di là, il cesso dovevamo pur trovarlo!


E qui dove si va, in cantina ?


Macchè, altri corridoi sotterranei, altre postazioni armate


In ogni corridoio c'è questa indicazione, con l'imboccatura del piccolo tubo che sporge dal muro


Si prosegue la visita, percorrendo gli angusti corridoi


Al piano superiore è un più luminoso, anche perchè ci sono le finestre sul lato fuori terra


Qui c'era la cucina del forte


I vecchi pentoloni che avranno cotto ettolitri di brodaglie varie


Il basamento del forno (che invece non c'è più), con il vano per la legna


Ma guarda un po', l'ufficio comando è proprio attaccato alla mensa ...


Giada si diverte attraverso un foro nella parete


La stanza riservata agli ufficiali


Qui, invece, era montato un motore a benzina che faceva funzionare tutti i motori elettrici del forte


La stanza era dotata di un ventilatore, per far fuoriuscire i fumi della combustione


Alcuni dei numerosi pannelli esplicativi dislocati nei vari locali


Una teca in vetro con alcune armi e oggetti vari appartenuti ai soldati


Il suggestivo plastico animato, che con audio, luci ed immagini proiettate, descrive molto bene il forte




Alcune delle numerose immagini d'epoca appese nei corridoi del piano superiore
 


Il baule appartenuto al Capitano Rotunno. Dal cognome, probabilmente pugliese


Un paio di copri scarponi, per proteggere i piedi dal freddo durante l'inverno


Questi, invece, sono i ramponi che venivano applicati alle suole per camminare sul ghiaccio


Un cappotto in pelliccia. La foggia farà sorridere (qualcuno lo ha accostato a quelli usati da certe
"signorine" o dai trans in certi viali di notte ...), ma a 2-3 mila metri di quota, con 25° gradi sottozero ...


Rudimentali ciaspole. Altro che quelle che usiamo noi oggi!


Cappotti austriaco ed italiano. A destra, un impermeabile mimetico per i movimenti nella neve


Magari non tanto spesso, ma ogni tanto si faceva anche il bagnetto. Ecco una vasca in legno e zinco


Ovviamente, essendo in guerra, c'era anche la stanza del medico


Le brande dove venivano riposti i feriti


Alcune boccette di medicinali. Sulla prima si legge "Morfina", usata come antidolorifico, specie sui feriti gravi


Altri medicinali ed accessori per la medicazione


Altre teche con oggetti dell'epoca:un elmetto, una tromba, una lanterna ...


Alcune divise di vari eserciti: qui una divisa austriaca da ufficiale, con la bandiera bianco-rossa sul bavero


Una divisa americana (sul bottone in alto a sx si legge US : United States)


In uno spazio è stata ricostruita una trincea, con i muretti in pietra, i sacchi di sabbia, il filo spinato


Noi abbiamo visto gli originali, poco tempo fa a Cima Bocche


Armi varie in questa teca del 2° piano


Una maschera anti-gas. Nella prima guerra mondiale fecero la loro apparizione le c.d. "armi chimiche"


Berretti di varie fogge e colori, assieme ad una grossa lanterna


Berretto e scarponi da soldato. In mezzo, varie scatolette di viveri


Divisa di soldato con elmetto


Corredo da mensa per la truppa: la "gamèla", la borraccia in legno, il bicchiere e le posate in ferro ...


Questi, invece, venivano usati per gli ufficiali:porcellane decorate, rame lavorato, acciaio inox ...
In 100 anni non è proprio cambiato niente ...

 

il dopo-visita


Finita la visita, facciamo ritorno al parcheggio


A Gionghi (frazione capoluogo del Comune di Lavarone) troviamo asilo alla Colonia Alpina di Gardolo


Qui, sotto l'ampia tettoia della veranda, ci prepariamo i panini


Buttiamola a ridere, che è meglio ...


Alla prossima (sperando nel sole ...)