Lo
spettacolo della corsa rosa |
25-05-2013. Oggi, con una spettacolare tappa terminata sotto una bufera di neve alle Tre Cima di Lavaredo, il messinese Vincenzo Nibali ha di fatto conquistato la 96ª edizione del Giro d'Italia, competizione che si concluderà domenica 26 maggio con l'arrivo a Brescia. Ma il passo decisivo verso la conquista definitiva della maglia rosa, lo "squalo dello Stretto" - come viene chiamato Nibali - l'aveva compiuto nell'unica tappa che si è svolta interamente in Trentino, la cronoscalata Mori-Polsa di giovedì 23 maggio, dove il corridore siciliano aveva inflitto distacchi importanti a tutti gli inseguitori, primo fra tutti quel Cadel Evans che nella prova a cronometro avrebbe dovuto, almeno sulla carta, recuperare qualcosa.
Ad assistere alla partenza della prova cronometrata, al velodromo di Mori, c'era anche una rappresentanza dei Rinco Boys, che hanno così rinverdito la tradizione lanciata giusto 7 anni fa (23 maggio 2006) con la tappa del Bondone, disputata sulla montagna trentina proprio nel 50° anniversario della mitica tappa del Bondone del giugno 1956, quella che sotto una bufera di neve (come vedete, non è una novità ...) lanciò il lussemburghese Charly Gaul verso la vittoria finale della corsa rosa, ma anche nella leggenda del ciclismo.
I Rinco tornarono alla corsa rosa nel 2008, quando la tappa che si concludeva all'Alpe di Pampeago transitava sul Passo del Manghen, fra Valsugana e Val di Fiemme, ad oltre 2000 metri di quota. Altri due anni ed ecco il tris, con l'arrivo di tappa in quel di Peio Terme nel Giro d'Italia 2010. In quell'occasione - tra l'altro venne organizzata una trasferta con i fiocchi, con tanto di treno speciale della ferrovia Trento-Malè che ci portò fino a Mostizzolo (all'inizio della Val di Sole), da dove imboccammo la bella pista ciclabile che risale il torrente Noce, portando fino a Peio.
Il poker di visite dei Rinco Boys alla corsa rosa è dunque avvenuto quest'anno, grazie a Big Bobby e Landini che hanno raggiunto Mori in mtb partendo da Trento, andando cosìad assistere alla partenza della prova cronometrata, nel velodromo della borgata lagarina.
Sole splendente alla partenza e acqua a catinelle all'arrivo sulla Polsa di Brentonico (non è che la primavera sia pazza solo per noi ciclisti terra terra ...), dove Vincenzo Nibali ha fatto a fette gli avversari, mettendo una seria ipoteca sulla conquista ella vittoria finale. La speranza, anche all'indomani della notizia sulla positività (recidiva!) di Danilo Di Luca, è che tra qualche mese non esca la notizia che il vincitore aveva barato, come accadde nel 2006 con Ivan Basso (trionfatore sul Bondone e squalificato qualche mese dopo) e nel 2008 con Emanuele Sella (primo a transitare sul Manghen e poi vincitore della tappa, ma anche lui beccato successivamente positivo al doping e squalificato).
Da amanti dello sport delle due ruote, vogliamo credere nella faccia pulita di Vincenzo Nibali. Un'altra beffa come quella del 2006 e del 2008, quando scoprimmo a posteriori che colui che avevamo applaudito sulla strada era nient'altro che un baro, sarebbe un colpo troppo duro. No, noi vogliamo dare fiducia a questo ragazzo venuto dal caldo del sud e trionfatore nel gelo delle Alpi, vogliamo ancora credere che ci sono atleti che riescono a vincere grazie alla "farina del proprio sacco" (cioè l'allenamento), senza le scappatoie del doping. A noi atleti della polenta e lugànega, non togliete anche questa illusione ...
Alcune immagini
Panoramica del velodromo di Mori,
teatro della partenza della cronoscalata
Landini e Big Bobby alla partenza
della corsa
La partenza di Cavendish
La preparazione sui rulli di un
corridore dell'Astana, la squadra della maglia rosa Nibali
Il pullman della BMC
Pullman e vetture della Vini
Fantini, la squadra che il giorno dopo vivrà il dramma della positività al
doping di Di Luca
Preparazione sui rulli anche per
i corridori della Lampre
Il pullman della Colombia
L'arrivo trionfale di Nibali,
sotto la pioggia battente
Le precedenti avventure dei Rinco al giro d'Italia:
2006 (Monte Bondone)
2008 (Passo Manghen).
2010 (Peio Terme)
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