A un anno dalla prematura scomparsa del nostro socio (21.05.2012), una delegazione di Rinco Boys è salita in bike a Salorno per rendergli omaggio.
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18/05/2012. Un anno. Sembra ieri, quando la notizia della scomparsa di Ugo Gasparini, in quel piovoso lunedì di maggio del 2012, piombò su di noi come un fulmine a ciel sereno. Sono invece trascorsi 12 mesi. Un anno intero da quell'evento che segnò in maniera indelebile la storia del nostro sodalizio, da quando il sorriso contagioso di Ugo si spense, lasciando in tutti noi un senso di vuoto e di impotenza di fronte a ciò che ancora oggi appare inspiegabile.
Stamane, approfittando di una splendida mattinata di sole in una primavera che finora ha regalato ben poche giornate degne della c.d. "bella stagione" e tanta, tanta pioggia, una delegazione di Rinco Boys è salita in bike fino a Salorno per rendere omaggio all'amico, nel 1° anniversario della sua scomparsa.
Un pedalata tranquilla, anche un momento di riflessione se vogliamo, con partenza da Lavis e poi via verso nord, sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Adige. Passando nei pressi di Zambana, Nave San Felice, San Michele all'Adige e infine Cadino, si è quindi entrati in Alto Adige, di cui Salorno è il paese più meridionale, il primo che si incontra risalendo verso nord l'asta dell'Adige.
Ad attenderci, davanti al cimitero, c'era la moglie di Ugo, Paola, assieme al figlio Ricky (l'altra figlia, Lydia, era assente in quanto all'estero per motivi di studio). Più tardi si è unita al gruppo anche la sorella di Ugo, Lauretta. A tutti loro, in questa ricorrenza così dolorosa, è andato il nostro affetto e la nostra vicinanza. Il gruppo si è quindi raccolto davanti alla tomba di Ugo (sepolto assieme al padre), dove è stata letta una preghiera e sono stati posati dei fiori. Attimi di grande emozione, con i ricordi dei momenti felici trascorsi assieme che sfilavano veloci nella mente: le tante uscite in mountainbike, le camminate sui monti o sulla neve, le battute in dialetto di Ugo, il suo sorriso ... Tutto questo ci manca e ci mancherà ancora ...
Dopo il momento di raccoglimento al cimitero, Paola ha voluto invitarci a bere un aperitivo, così il gruppo si è spostato nel centro di Salorno, dove tra l'altro è in corso la tradizionale "Festa dei Portoni", in tedesco "Torbogenfest" (www.festadeiportoni.it), ideata nel 1982 per festeggiare la rinascita del paese duramente colpito dall'alluvione dell'anno precedente (19 luglio 1981), causata dall'esondazione del fiume Adige.
Ai tavolini di un bar baciati dal sole (finalmente!), ci siamo intrattenuti una buona mezzoretta, riportando alla mente alcuni aneddoti ed episodi che hanno visto Ugo protagonista negli anni passati. Come quella volta durante il giro in MTB che proprio da Salorno ci portò sul Monte Alto e al Passo del Sauch. Mentre si percorrevano i tornanti panoramici affacciati sulla valle dell'Adige, il "Gaspa" se ne uscì con la frase "Che bèl 'sto posto, non ero mai stà da 'ste bande", lasciando tutti sbalorditi visti che casa sua era a non più d'un chilometro in linea d'aria!
Poi, passate le 11:00, è arrivato il momento dei saluti ed il gruppo è rimontato in sella per tornare verso Lavis.
Panoramica in 3D del percorso, di
circa 42 km
Da Lavis a Salorno ...
Dopo tanta pioggia, finalmente una giornata come si deve (anche se sappiamo già
che durerà poco ...)
Il ritrovo nel nuovo parcheggio lungo la pista ciclabile, nella zona industriale
di Lavis
Poco dopo le 9:00, con un'aria decisamente frizzante, prendiamo il via
Il primo tratto, in leggera discesa, costeggia il biotopo "Foci dell'Avisio",
dove il torrente si getta nell'Adige
Percorriamo velocemente il tratto snodato
Il passaggio vicino alla zona industriale di Lavis
Qui la ciclabile è stretta fra due recinzioni !
Dopo il sottopasso all'A22, la ciclabile compie un breve tratto verso sud
Raggiunto l'Adige, la ciclabile torna in direzione nord, costeggiando il fiume fino a Bolzano
Puntiamo verso nord
Oggi anche qualche trekker è salito in sella, approfittando del tracciato
piatto. Ecco Tella
Frank, invece, per tenersi "caldo", è partito in bici direttamente da casa sua,
a Riva del Garda !
"Anca mi sòn partì da Riva del Garda (en machina ...) "
Proseguiamo la nostra pedalata, con l'Adige alla nostra sinistra e i campi di
mele sulla destra
L'Uomo Ombra, altro trekker in sella oggi
Primo piano del Taverna
Il passaggio nei pressi di Maso Callianer (comune di Lavis)
Raggiunto il ponte di Nave, invece di seguire la ciclabile che passa in destra
Adige, proseguiamo dritti
Utilizziamo la strada arginale in sinistra Adige
Alla nostra destra ci sono le colline di Lavis
Landini e Bancomat
Mara e Max, anche loro trekker in bici
Nei pressi di San Michele la strada si stacca dal fiume
Scendiamo dall'argine verso i campi
Ci addentriamo tra i vigneti, di fronte al Monte Corona
Il passaggio sotto la ferrovia del Brennero
Giusy e il Camoscio della Sila davanti al gruppo
Nel tratto prima di San Michele all'Adige, costeggiamo la ferrovia Trento-Malè
Arriviamo al nuovo ponte ciclopedonale di San Michele, che collega il paese con
la frazione di Grumo
Imbocchiamo il ponte per passare in destra Adige
Un'opera decisamente bella, oltre che funzionale
L'Adige, particolarmente gonfio dopo le piogge degli ultimi giorni
In destra Adige torniamo sulla pista ciclabile
Proseguiamo verso nord
Il paese di San Michele
Il passaggio sotto la strada statale
Il vecchio ponte ad arco in cemento armato, all'intersezione fra S.S. 12 del
Brennero e S.S. 43 della Val di Non
Lasciato San Michele, arriviamo in località "La Cacciatora"
Qui lasciamo nuovamente la ciclabile (che al mattino è all'ombra) per utilizzare
una più soleggiata stradina
interpoderale, che per un tratto costeggia l'Autostrada del Brennero. In questo
modo rimaniamo al sole ...
Alcuni campi sono protetti dalle reti antigrandine
Risaie del vercellese? No, vigneti allagati della Piana Rotaliana !
Finito il tratto a fianco dell'A22, proseguiamo fra i frutteti
A parte qualche ciclista e qualche trattore, questa strada è poco trafficata
A parte qualche ciclista e qualche trattore, questa strada è poco trafficata
L'arrivo in Alto Adige (alle nostre spalle il "cratere" di Cadino Alto, frutto
di una frana in epoche lontane)
Nell'immagine satellitare di GoogleEarth, si può apprezzare la singolare forma
della sede della frana,
che ha lasciato un vuoto molto simile, per forma e dimensioni, alle bocche dei
vulcani spenti
L'unica "salita" odierna è questo cavalcavia, sopra l'autostrada del Brennero
Il gruppo sfila davanti al fotografo ...
... fino a Tella che, udite udite, ha pure la scorta dei vigili urbani !
Il ponte sopra l'autostrada
Ormai manca un chilometro al bivio per Salorno
Bancomat e il Camoscio della Sila
Il gruppo arriva al bivio con la provinciale Salorno-Roverè della Luna
Percorriamo la SP per un breve tratto
Passiamo sul nuovo ponte che con un'unica arcata passa sopra all'Adige e all'A22
(al posto dei 2 vecchi ponti)
Dalla periferia ovest di Salorno puntiamo verso il paese
A Salorno
Passiamo nel centro storico, con i caratteristici "Lauben", i portici
Raggiungiamo la zona sud del paese ...
Ed eccoci giunti al cimitero ...
La tomba dove riposa Ugo, assieme al suo papà
Ci raccogliamo in silenzio
Il Presidente legge una preghiera. Con noi ci sono la moglie di Ugo, Paola e il figlio Ricky
Il Presidente si intrattiene con Paola
Dopo la visita al cimitero, Paola ci vuole con lei a bere un aperitivo
Si unisce a noi anche Lauretta (a sx), la sorella di Ugo
Con l'occasione, viene consegnato al Taverna (assente alla cena del 24/4) il
distintivo di socio V.I.P.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, V.I.P. sta per
Vecio
In
Pensiòn ! Il Taverna, infatti, assieme
al Dotto, al Camoscio della Sila e al Cimo, è riuscito a sfuggire alle "forche
caudine" della Fornero ...
Arriva il momento dei saluti. Qui il Presidente ed alcuni dei Rinco presenti
oggi, assieme a Paola
Il rientro da Salorno a Lavis
Dopo i saluti ai famigliari di Ugo, torniamo in sella per rientrare a Lavis
Imbocchiamo la pista ciclabile, utilizzando il nuovo sottopasso alla strada
provinciale
Pedaliamo sulla sponda opposta a quella dove siamo transitati all'andata
Una coppia di soci V.I.P. ultracentenaria, anzi: in due ne fanno 110 abbondanti!
La colonna dei Rinco in direzione sud
L'Adige (qui siamo all'altezza di Roverè della Luna, visibile sullo sfondo) è
uscito dal letto, invadendo la
zona erbosa ai suoi lati. Gli argini, dopo le alluvioni dei decenni passati,
sono stati alzati e rinforzati
La "chiusa di Salorno", il restringimento della valle dell'Adige che segna il
passaggio dal Trentino al Südtirol
Giusy, seguita da Mara e Max
Il passaggio al confine fra provincia di Bolzano e provincia di Trento
L'area pic-nic di Cadino
I prati - dopo le continue
piogge - sono di un verde mai visto !
Il vento soffia contrario (da sud) e così ... via in colonna a testa bassa!
Siamo a un paio di chilometri da San Michele. Sullo sfondo, il Monte Corona
Verso il Brenta, invece, spuntano già nuvole minacciose, fra le quali si
intravede la neve fresca (!) caduta ieri
Il passaggio sul ponte in località "La Cacciatora"
Il redivivo Panzella (che è un Old-Rinco), tornato in sella nella stagione del
decennale
Eccoci di nuovo a San Michele all'Adige
Stavolta rimaniamo in destra Adige, percorrendo la pista ciclabile
Ci lasciamo il paese alle spalle
Un altro passaggio sotto la ferrovia del Brennero
Fra San Michele e Nave San Rocco, la ciclabile corre fra il fiume Adige e
l'Autostrada del Brennero
L'arrivo a Nave San Rocco
Ormai Giusy, con la foto vincente della pagina di novembre del calendario 2012,
ha lanciato una moda ...
A Nave la pista ciclabile torna in sinistra Adige
L'ultimo tratto lungo il fiume, verso Lavis ...
... e dopo 42 km lungo l'Adige, la pedalata si conclude
L'Uomo Ombra si riposa all'ombra del portellone
Briz
Manu e Tella (giunta senza scorta ...)
Ciao Ugo, alla prossima !