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21/02/2012. Come dice il proverbio, non c'è due senza tre! Così, dopo aver dato il 07/02 una prima notizia delle avventure sui ghiacci di alcuni nostri soci (Frank in MTB alla "3tre bike", Frà e Savonèèèse in immersione sottoghiaccio al Lago della Serraia) ed aver replicato una settimana più tardi (con Staifel in arrampicata su ghiaccio a Guardia di Folgaria), eccoci all'atto III delle avventure extra-Club dei nostri Rinco, impegnati nelle più svariate discipline sportive, tanto diverse tra loro ma accomunate dal ghiaccio e dalla neve.
Tra i protagonisti di questa nuova puntata di "Rinco dei ghiacci" c'è ancora Frank che dopo aver sfrecciato in MTB sulle nevi di Carisolo, nella quantomai originale gara di endurance nata nel 2006 in quel di Campiglio, ha deciso stavolta di utilizzare uno strumento decisamente più tradizionale per gli ambienti innevati: gli sci da fondo.
Il rivano, infatti, ha preso parte lo scorso 5 febbraio alla 35ª edizione della Dobbiaco-Cortina, gara internazionale di fondo che si disputa sul suggestivo tracciato della vecchia ferrovia asburgica che collegava la cittadina della pusteria con il capoluogo ampezzano. Anche questa tratta ferroviaria, come tante sue "cugine" sparse un po' ovunque nell'antico Tirolo (a cominciare dalla Ora-Predazzo, a noi tanto cara per via della "Vecia Ferovia"), venne dismessa nel secolo scorso per far posto ai pullman, sull'onda del c.d. boom economico che faceva sembrare così poco moderno il mezzo ferroviario.
Su quel tracciato dismesso, una volta tolti i binari e come accaduto per la ferrovia della Val di Fiemme, è stato ricavato un bellissimo percorso ciclabile che d'inverno si trasforma in un altrettanto suggestivo teatro per lo sci di fondo. E proprio qui, da oltre 30 anni, viene organizzata una delle più apprezzate gran fondo, che offre agli appassionati due distinti tracciati: la 30 km in tecnica libera, da Cortina a Dobbiaco (che è stata corsa il sabato) e la 42 km tecnica classica, da Dobbiaco a Cortina (che si è corsa la domenica).
Il nostro Frank, che ha corso con il pettorale 118, ha preso parte alla classic, coprendo i 42 km del tracciato in 2h 43' e 37". Ottimo il suo piazzamento: 172° posto assoluto (su circa 500 classificati complessivi), 59° su 128 della sua categoria (la M40).
Insomma, in bici o sugli sci il risultato non cambia: Frank va come una freccia!
Un'immagine della partenza, con centinaia di sciatori al via
Il poster della gara e un passaggio in galleria, proprio come alla
"Vecia"
Primo piano del nostro Frank, alla partenza da Dobbiaco (con
temperatura di oltre -20° !!!)
Dopo le avventure di Staifel in quel di Guardia di Folgaria, ecco un altro dei nostri soci che si diverte a praticare l'arrampicata su ghiaccio. Si tratta di Geppo, che a fine gennaio si è cimentato con l'ice climbing in un contesto davvero molto suggestivo: le cascate ghiacciate di Sottoguda.
La località, che per la precisione si chiama "Serrai di Sottoguda", si trova ai piedi della Marmolada, tra il paese di Sottoguda (BL) e Malga Ciapèla, lungo la vecchia strada che da Alleghe saliva a Passo Fedaia, in una stretta gola dove il sole fa davvero fatica a filtrare, favorendo d'inverno la formazione di spettacolari formazioni di ghiaccio lungo le pareti. Si tratta di una delle aree dolomitiche più frequentate dagli amanti del ghiaccio, dove sono presenti diverse cascate, dalle forme e dalle difficoltà differenti.
La più imponente, come si può intuire dal nome che le è stato affibbiato, è la "cattedrale", che si innalza per circa 100 metri, estendendosi parecchio anche in larghezza, andando a formare una spettacolare parete ghiacciata, di un bellissimo colore azzurrognolo. E' qui che Geppo si è esibito qualche settimana fa, risalendo a suon di ramponi e piccozza questo muro di ghiaccio, come testimoniano le belle immagini che ci ha fatto avere.
Un'immagine estiva dei Serrai di Sottoguda: una stretta gola scavata
dal torrente, nella quale si trova la vecchia strada per Passo
Fedaia
(oggi chiusa al traffico e meta di numerosi ciclisti ed
escursionisti)
La "cattedrale": dall'imponenza della cascata ghiacciata si
intuisce il perchè le sia stato affibbiato questo appellativo
Un sorridente Geppo prima di iniziare l'ascesa
Il nostro socio abruzzese impegnato con ramponi e piccozze