La nostra
Giusy, dopo oltre 550 km in
sella, è giunta oggi a Roma, portando a termine la marathon
di 7 tappe partita sabato scorso da Forlì e conclusasi nella
capitale.
Complimenti vivissimi da tutti i Rinco! |
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14 giugno,
la 6ª tappa |
Giorno 7
Tappa Trevignano Romano (RM)-Roma
Ultima tappa
Stamane si parte ben presto, alle 8 siamo già in sella. Ci
guida Claudio, organizzatore della 24 h di Roma e biker
romano. Percorriamo per intero la via Francigena. Oggi
attraversiamo paesaggi in cui ci sono un sacco di pecore,
capre e cavalli. Scorgiamo dall'alto il lago di Martignano,
azzurrissimo, immerso nel contesto delle campagne romane.
Oggi pedalo a tutta, sono sempre nelle prime posizioni e
riesco a sorpassare in salita il capogruppo, che per tutta
la marathon è stato irraggiungibile. La soddisfazione è
grande, donna in bici, zavorra dello zaino che col
rapportone lo sorpassa e avanza.
Entriamo a Roma, percorriamo la pista ciclabile e
attraversiamo vari giardini. Costeggiamo il Colosseo e
giungiamo in Campidoglio, dove ci riceve il vicesindaco cui
doniamo la nostra medaglia. Un'ultima foto davanti a Marco
Aurelio: c'è un punto preciso dove inizia la via Francigena
ed è ai piedi di questa statua.
L'avventura è terminata, giungiamo in hotel sotto il sole
cocente, percorsi 87,74 km in 6:17 e un dislivello di 970 m.
Voglio ringraziare Mirko e Giorgio che il primo giorno
quando ero in difficoltà mi hanno affiancato e dato
consigli. Ringrazio Roberto che con i suoi aneddoti amorosi
ci ha regalato un sorriso ogni giorno. Ringrazio di cuore
Emilia e Lucia che quando hanno pedalato nelle retrovie sono
state solidali nella fatica, posso dire che noi tre siamo le
donne bikers che hanno fatto interamente le 7 tappe, senza
mai arrendersi. Uniche donne poiché nella staffetta non ne
abbiamo incontrate. Ringrazio Davide e Lolli che si sono
sempre accertati che nessuno fosse rimasto indietro e non
hanno mai lasciato solo nessuno. Ringrazio Paolo ed Eugeneo,
di cui ho ammirato la pedalata senza sforzo. Ringrazio
Federico sia perchè ha coinvolto sua mamma Lucia, sia per
avere quell'energia e spensieratezza giovanile. Ringrazio
Loredana ed Edo, i supporters che ci hanno scortato e hanno
curato la logistica, si sono sempre resi disponibili anche
quando c'erano da lavare tutte le divise inzuppate o
impolverate, e per ultimo ringrazio Daniele se non mi avesse
coinvolto non avrei incontrato delle persone che condividono
la mia stessa passione, meravigliose. Fine
Giusy
Panorama sul lago poco dopo la partenza
Campi arsi dal sole
Il segnale che indica la Via Francigena
Anche oggi una foratura
Si sostituisce la camera d'aria per poter proseguire
Alle porte di Roma
Il passaggio in un giardino della Capitale
Panorama sui tetti di Roma e sul Cupolone di San Pietro
Alla Fontana di Trevi
In Via dei Fori Imperiali, con davanti il Colosseo
Una sosta prima di arrivare al Campidoglio, sede del Comune
di Roma
Il punto esatto dove inizia la via Francigena, davanti alla
statua di Marco Aurelio a Roma
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13 giugno,
la 5ª tappa |
Giorno 6
Tappa Montefiascone (VT)-Trevignano Romano (RM)
Oggi la nostra tappa inizia
percorrendo la via Francigena. Da subito vi è un ciottolato
romano in una lunga discesa che mette a dura prova la nostra
resistenza alle vibrazioni; nelle vicinanze ci sono anche
delle sorgenti sulfuree che sbuffano. Percorriamo nel
sottobosco uno sterrato con una piacevole salita che ci
lascia il tempo di stupirci e lasciare impresse nelle nostre
menti le immagini di questo bellissimo paesaggio. I monti
sono scomparsi e le vallate sono a perdita d'occhio. La via
Francigena, sebbene famosissima, ha poca segnaletica e non
ha una buona manutenzione, troviamo la strada rovinata e
poco curata. Ad un certo punto vi è un cancello da
oltrepassare e ci immergiamo in un campo di grano dove
pedaliamo in single track. Qui è la culla dei noccioli,
sterminati campi di noccioli in filari ordinati che si
abbracciano in cima come a formare una volta, anche qui
pedaliamo liberamente in mezzo ai campi senza segnaletica.
Arriviamo a Vetralla dove sostiamo per la pausa pranzo. Si
prosegue lungo la via in un sottobosco fresco che ci lascia
respiro vista la calda giornata. Si scorgono le Torri di
Orlando in mattoni e qui si respira la storia romana. Siamo
costretti ad una sosta per via di una foratura, la camera è
incollata al copertone e ci vorranno 20 minuti per
sostituirla. Si prosegue fino all'anfiteatro di Sutri dove
vi è l'incontro con i bikers di Trevignano Romano.
Percorriamo neanche un km che una macchina ci taglia la
strada senza aver indicato che stava svoltando. La cosa
sembra risolta, facciamo notare che poteva indugiare un
attimo e farci passare prima di girare, ma neanche il tempo
di renderci conto di quel che è successo e la donna alla
guida scende dalla macchina e prende a borsate uno del
gruppo! Scene inverosimili, gli animi si placano e si va
ognuno per la nostra strada. È risaputo che gli abitanti di
Sutri sono delle teste calde... (Beh, Giusy, quella più
che una testa calda mi è parsa una testa di c...! - commento
inserito dal webmaster).
Poco dopo nel bosco ironizziamo sull'accaduto, dicendo che
non ci facciamo mancare niente. Arriviamo al lago di
Bracciano e lo costeggiamo per gran parte. La giornata è
limpida e le temperature piacevoli, moltissima gente è in
spiaggia. Anche qui per l'arrivo al lago le ragazze passano
avanti al gruppo per essere le prime a tagliare il
traguardo, per fortuna oggi siamo in pianura. 75,67 km in 5
ore di pedalata e 1069 m di dislivello.
Giusy
Si inizia a pedalare su una comoda
sterrata: la via Francigena
Il paesaggio delle colline umbre, arse
dal sole
La rudimentale segnaletica, dipinta su
un palo della luce!
Questa, invece, è una segnaletica come
si deve!
Un tratto in single track in mezzo
all'erba secca
Il passaggio tra le coltivazioni di
nocciolo
Beh, qualche nocciolina (verde!) si
potrà assaggiare no?
In un fresco sottobosco, nei pressi di
Vetralla (VT)
Le "Torri d'Orlando", ruderi di
un'antica abbazia nei pressi di Capranica (VT)
Sosta obbligata per una foratura!
L'ingresso nell'antica città di Sutri
(VT)
L'anfiteatro romano di Sutri
Si prosegue verso la meta di
Trevignano
L'arrivo a Trevignano Romano, sul lago
di Bracciano
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13 giugno,
la 5ª tappa |
Giorno 5
Tappa Montegabbione (TR)-Montefiascone (VT)
Oggi si prospetta
una giornata impegnativa, la stanchezza nelle gambe inizia a
farsi sentire. Lasciamo il bellissimo alloggio di
Montegabbione e partiamo alla volta di Montefiscone. I
boschi dell'Umbria hanno un aspetto bruciato, sono stati
mangiati dai bruchi. Il paesaggio presenta queste vallate a
perdita d'occhio, con i colori dell'estate, il grano con la
sua chioma gialla o le piante verdi di girasoli ancora
piccole.
Ben presto lasciamo la provincia di Terni per entrare in
quella di Perugia. Il sole è caldissimo e riflette sulla
lunga strada bianca, la pelle bianca diventa sempre più
rossa e brucia di calore. La guida di Montegabbione ci
accompagna fino ad Orvieto. In piazza Duomo attendiamo le
nostre guide di Montefiascone, si ha tempo di visitare il
Duomo, le piazze e di scoprire i loro piatti tipici, come i
"coglioni di mulo" o le "palle di nonno".
C'è artigianato di ceramica. Il tempo di fare una foto di
gruppo e si riparte. Lasciamo l'Umbria ed entriamo nel
Lazio, nostra ultima regione. Negli ultimi km si decide che
l'arrivo al comune avvenga con le uniche tre ragazze del
gruppo, io Lucia ed Emilia. Abbiamo già 80 km nelle gambe e
più di 1500 metri di dislivello superato. La stanchezza
aumenta. Si parla di strappetti che non finiscono mai, si
raccolgono le ultime energie raschiando il fondo del barile.
Si è spinti in alcuni tratti, si tenta di pedalare con il
rampichino, Lucia cambia e le casca la catena, Io che
proseguo e mi fermo ad aspettare perchè non so la strada.
Trainiamo più di 20 bikers uomini. Ultimi metri, la gente
del paese che incita mi sembrano metri infiniti e alla fine
è fatta.
Siamo accolti in una maniera calorosa. In un aula si fa una
specie di conferenza stampa, dove è presente Daniela Picci,
giornalista della RAI, un procuratore, un anziano signore
campione in bdc. Dopo vari interventi sul nostro scopo,
sullo sport, con grande commozione donano ad ognuno di noi
un ricordo personalizzato di Montefiascone, a noi ragazze
regalano dei fiori. Siamo invitati a fare i 100 scalini del
pellegrino, da qui la vista della vallata è qualcosa che
lascia di stucco. Tornando hanno preparato un banchetto e ci
omaggiano del calice del viaggiatore e di una bottiglia di
vino. Sfiniti si va in hotel e da qui alla cena in
compagnia. Termina questa lunga giornata con 84,28 km in 5
ore e 37 minuti di pedalata, 1603 m di dislivello e la pelle
che brucia.
Giusy
Il passaggio su una bella strada
bianca d'altri tempi, stile "Coppi e Bartali"
Campi coltivati nella "verde Umbria".
Sullo sfondo colline erose dal tempo
Si prosegue in direzione del Lazio
Sosta all'ingresso nel territorio di
Fabro
Ancora su strade bianche in mezzo al
verde
Tipiche costruzioni in pietra
Veduta dall'alto di un colle delle
vallate coltivate
Sosta in mezzo al grano!
Ancora paesaggi delle colline
L'arrivo ad Orvieto
La splendida facciata del Duomo di
Orvieto (TR), nell'Umbria meridionale
Prodotti tipici ...
Campi fioriti
Panoramica sul Lago d Bolsena (VT)
Veduta di Montefiascone (VT), meta
della tappa odierna
Giusy, dopo il ricevimento del
Sindaco, con i fiori omaggiatigli
L'attestato rilasciato dalla Città di
Montefiascone ai Messaggeri della Ricerca
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12 giugno,
la 4ª tappa |
Giorno 4
Tappa Cortona (AR)-Montegabbione (TR)
Partiamo stamane da
Cortona con nuvoloni neri, incrociamo le dita; oggi ho la
sensazione di scappare dalla pioggia che ci insegue alle
spalle. Il nostro sguardo volge al sereno in lontananza. Il
paesaggio toscano ricco di uliveti, ben presto lascia spazio
a vaste distese di grano e girasoli. Entriamo nella
bellissima Umbria. La prima parte della meta prevede 40 km
di pianura, costeggiando il lago di Trasimeno. Abbiamo la
fortuna di incrociare il giro d'Italia giovanile, è un
emozione vedere due filosofie che si incrociano, la bdc e la
mtb.
Il gruppone fa impressione, per la grandezza e per la
velocità con cui passano. Si prosegue fino Fortignano, punto
di incontro con il gruppo di Montegabbione. Il sole sale e
il caldo aumenta. Percorriamo 10 km su una strada
larghissima e chiusa al traffico, si tratta di un raccordo
prossimo all'apertura e noi per la prima volta lo
percorriamo quasi a inaugurarlo. È una strana sensazione di
libertà, siamo su una strada, senza traffico e giochiamo a
fare il trenino, visto che tira un vento da paura, pedaliamo
l'uno accanto all'altro formando uno striscione di 15
bikers. Si decide di arrivare al monte, punto più in alto a
800 metri di altitudine. Ci troviamo a 300 metri e in 4 km
saliremo di 500 metri, la pendenza è così alta che decido
col mio ritmo di scalare il muro facendo uno slalom per la
salita, la strada è chiusa e non c'è pericolo. La vetta è
conquistata e ci si gode il panorama.
Si scende verso Montegabbione, dove ci attende il sindaco e
dove con grande sorpresa c'è un banchetto organizzato solo
per noi. Si procede con la consegna della medaglia e il
doveroso timbro del comune sulla carta del pellegrino. 84,62
km percorsi con 1103 m di dislivello in 5 h e 40.
Giusy
Segnaletica turistica (a sx) e dei
percorsi in MTB (a dx)
Al Lago Trasimeno, in Umbria
Il passaggio del Giro d'Italia giovani
(a sx) e le indicazioni per Monte Arale
Una panoramica sulle dolci colline
umbre
Panoramica di Montegabbione (TR), dove
si è chiusa la 4ª tappa
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11 giugno,
la 3ª tappa |
Giorno 3
Tappa Anghiari (AR)-Cortona (AR)
Le previsioni meteo non promettevano
niente di buono. Si parte con dei nuvoloni neri ma senza
pioggia. Il percorso è tutto in sterrato e subito si sale di
brutto, dopo tutto ci sono gli Appennini da attraversare. Il
paesaggio cambia ma è lo stesso magico, attraversiamo un
bosco con ai lati pareti ricoperte da ginestre in fioritura,
si sale di molto e in poco meno di 6 km si è fatto un
dislivello di 400 metri. Si rimane in quota e si affrontano
dei bellissimi falsi piani. Mi piace vedere la vetta a poche
centinaia di metri e sapere che poi si scollina, mi da la
forza di spingere.
Ogni tanto il cielo si apre e ci regala qualche raggio di
sole e in vallata si scorge la storica Arezzo. Il punto più
alto è a quasi 1000 m di altitudine, si inizia a scendere e
anche oggi non manca la discesa tecnica. Il tempo di un
panino a Palazzo del Pero e ci si dirige verso il punto di
ritrovo con il gruppo di Cortona.
Alessio, la nostra guida di Anghiari, è un ragazzo semplice
che conduce e poi torna indietro ad accertarsi che ci siamo
tutti. Il meteo peggiora e inizia a piovere anzi no ... a
diluviare! Coperti per quanto possibile non abbiamo altra
scelta che proseguire. Il furgone ha le valige e non avrebbe
posto per tutte le bici. I toscani sono simpaticissimi,
inzuppati fino all'osso, solo per accompagnarci, urlano "
troviamo una capannaaaaaaa!" alla prima discesa ci chiedono
se preferiamo una discesa comoda o difficile, ad unisono gli
diciamo " comoda". Sassi, lastre di pietra, pioggia, beh
formiamo un cordone di bikers a piedi, e meno male che era
comoda!!! Un'altra anomalia, si decide di percorrere la
pista ciclabile, beh io una pista ciclabile di terra
battuta, con acqua, fango, pozze d'acqua, una semplice ed
esigua riga in mezzo di erba, non lo avevo mai vista.
Tra fango spruzzato dalle bici, pioggia, fango dalla
ciclabile, ho fango dappertutto. Ci fermiamo sotto un albero
per una foto di gruppo, diluvia e in fretta riusciamo alla
bene meglio a fotografare. Ci sono forze ancora per
affrontare l'ultima salita per vedere il castello di Cortona
e poi giù fino agli alloggi. Come bambini torniamo
disinibiti e si scherza su questa avventura, prima di
sporcare il resort laviamo bici, scarpe, calzini.
Oggi 56,39 km con 1245 m di dislivello e ... molta pioggia.
Giusy
Il passaggio su un comodo sterrato,
prima che arrivi la pioggia!
La segnaletica dell'itinerario Etrusco
Aretino
Veduta sulle vallate. Il cielo si fa
scuro e tra poco inizierà a diluviare
Tra i vicoli di Cortona (AR), dove
abbiamo concluso la tappa
Ancora uno scorcio di Cortona, con le
case in pietra rossa e le strade lastricate
Veduta aerea e particolare della
piazza della città di Cortona (AR), punto d'arrivo della 3ª
tappa
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10 giugno,
la 2ª tappa |
Giorno 2
Tappa Poppi (AR)-Anghiari (AR).
Ieri ho seguito il suggerimento di far riposare le gambe con
qualche minuto di getto di acqua fredda e per smaltire
l'acido lattico accumulato, ho messo calze a compressione
graduata per tre ore. Stamane ero in gran forma, nessun
dolore, nè articolare né muscolare.
Ieri a cena ho conosciuto meglio il gruppo, e oggi mi
sembrava di pedalare con degli amici, quindi ero più
tranquilla e più serena. Oggi ci accompagneranno per un
tratto gli amici di Poppi e a metà strada ci raggiungeranno
i ragazzi di Anghiari. Il percorso è tutto sterrato, con
pendenze modeste. Non mancano i single track nel bosco. Gli
scenari sono spettacolari, larici e abeti altissimi, una
vegetazione verdissima e folta.
Dopo 30 km di salite e falsi piani incontriamo una rampa al
26% che ci costringe a tenere la bici in spalla. Ultimo
sforzo per arrivare all' Eremo della Casella. Posto raccolto
e umile. Siamo giunti qui al GPM.
Il gruppo è più unito, ci si aspetta e ci si affianca nelle
difficoltà, c'è una ragazza, Lucia che non è in forma e un
campione di ciclismo su strada, Mirko che non sa affrontare
le discese tecniche e oggi abbiamo fatto ben 20km di
tecnico, tra pietre e fango.
La Natura ti ricarica, ti da gratuitamente e quando riesci a
salire con più determinazione, a stare nei primo posti, a
scendere con lucidità e poca paura, si è davvero grati e
felici. Arriviamo ad Anghiari, stupefacente borgo
medioevale, un tuffo nel passato, le bici fanno
scricchiolare il ponte delle Piera, medioevale. La guida ci
porta in giro in bici, tra in Belvedere e gli slalom sotto i
portici, sembra aver fatto un incontro tra presente e
passato. Anghiari, uno dei borghi piu belli d'Italia. Oggi
la tappa termina con 61,38 km con 1865 m e 4000 calorie
consumate.
Giusy
Il passaggio in località Lappola, nei
pressi di Bibbiena
Un tipico casolare toscano, in pietra
rossa, immerso nel verde delle colline
I centri storici dei paesi conservano
la struttura medievale, con le case in pietra
L'incontro con un gruppo a cavallo
Un bel rampone nel bosco, dove è
toccato spingere la bici
La sosta per il pranzo, all'Eremo
della Casella
Sullo sfondo, il tipico territorio
collinare dell'Appennino
Un cartello con la mappa del
territorio: siamo nella Comunità Montana del Casentino
L'arrivo ad Anghiari, sempre in
provincia di Arezzo
Skyline del borgo medievale di
Anghiari, uno dei "Borghi più belli d'Italia"
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9 giugno,
la 1ª tappa |
Giorno 1
Tappa Forlì-Poppi (AR)
Il grande giorno è arrivato. Ci si riunisce in piazza
centrale a Forlì, per consegnare la medaglia simbolo della
maratona, al sindaco. È giunto il momento di lasciare Santo
(mio marito, ndr), che mi ha accompagnato e di iniziare a
pedalare. C'è la RAI che ci riprende, anche quando
pedaliamo. Dicono che saremo in onda lunedì a prima mattina.
Subito vi è un ritmo alto: 40 km a 25-30 all'ora mi sembrano
esagerati. Ci aspettano tappe, salite e anche se questi km
sono in asfalto, non giustifica questo strafare.
Devo dire che tra il distacco dalla persona cara e la
velocità, mi sono un po' scoraggiata. Si arriva al'IRST e
qui le persone che hanno pedalato con noi, per
accompagnarci, ci salutano. Si pedala fino a Santa Sofia,
poi inizia lo sterrato. Seguo i consigli che mi sono stati
dati, mantieni il tuo ritmo, in fondo non devo fare gare nè
dimostrare niente a nessuno. Mi accompagnano nelle retrovie
Giorgio e Davide, si chiacchiera e si sale, si ride e si
sale. Arriviamo nella Foresta del parco naturale, splendida,
con farfalle che ti girano intorno. Godersi la libertà, il
ritmo, il pedalare con gusto non ha prezzo.
Con 80 km nelle gambe ci incontriamo con i ragazzi di Poppi,
nostra prima meta. Si hanno ancora salite da affrontare, i
borghi che attraversiamo sembrano si siano fermati nel
tempo. Si termina la pedalata al castello di Poppi, ultimo
strappo e finalmente arrivo.
Alla fine pedalati Km 104,1 in 7h 03 minuti con 1.705 m
dislivello e circa 5000 calorie consumate.
Giusy
La nostra Giusy prima del via, questa
mattina a Forlì
Il gruppo dei "Messaggeri della
Ricerca"
La prima tappa prevede di salire
sull'Appennino e scollinare in Toscana. Qui siamo
all'ingresso del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, in
provincia di Arezzo
Una distesa di infinita di alberi ...
Dopo oltre 100 km di pedalate,
l'arrivo a Poppi (AR), con il suo castello medievale
Brava Giusy, tieni duro e come cantava Venditti:
"Bomba o non bomba, arriveremo a Roma"
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9 giugno,
la partenza |
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Partita la missione dei "Messaggeri della ricerca"
„Sono partiti questa
mattina da Piazza Saffi diretti a Poppi - prima tappa del
percorso che li porterà a Roma - i 14 bikers del gruppo
"Messaggeri della Ricerca", sodalizio nato per volontà
dell'istruttore sportivo Daniele Avolio per promuovere la
ricerca contro i tumori.
artita la missione dei "Messaggeri della ricerca"
„A tagliare simbolicamente il nastro che ha
dato il la ai primi colpi di pedale, il Sindaco di Forlì,
Roberto Balzani e il dr. Dino Amadori, Direttore Scientifico
dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo
Studio e la Cura dei Tumori , cui andranno le
somme raccolte dai bikers nelle loro sei tappe.
Articolo pubblicato
stamane dal portale romagnolo "ForlìToday"
(a sx, la pagina). Sotto, un'immagine di Poppi (AR),
località di arrivo della 1ª tappa.
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Sempre da "ForlìToday",
la foto di gruppo prima del via, con il sindaco di Forlì e
le prime pedalate in città
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8 giugno,
il "giorno zero" |
Che l'avventura abbia inizio! Giorno 0
San Francesco fu un infaticabile viaggiatore. Umile e lento
ma assai efficace. Cercava la solitudine di eremi e di
monasteri lontani dalle vicende del mondo.
Nello stesso modo il pedalare porta ad essere liberi, metro
dopo metro si scalano montagne e si compiono grandi imprese.
Nella vita bisogna cogliere le sfide e mettersi in gioco, la
mente umana cerca sempre delle scuse, bisogna quindi porsi
degli obbiettivi per essere stimolati.
La preparazione é terminata: ho cercato di portare sempre
una zavorra con me, domani sarà sostituita dalla riserva
idrica. Ho cercato di fare dislivelli accettabili, da domani
dovró affrontare 8000 m in soli 7 giorni.
Ho cercato di uscire con la pioggia, domani il tempo non si
potrà scegliere. Ho cercato di avere una pedalata attiva e
non pigra, domani non voglio essere tra le retrovie e
arrancare.
Ho trascorso gli ultimi mesi ad accumulare e calcolare km e
dislivelli, ma in questo viaggio non voglio portare orologi.
Il mio GPS lo accenderó ma non sarà il mio riferimento.
Voglio non poter contare i minuti in sella o i km delle
tappe, o scandire il tempo con delle lancette.
Oggi ho incontrato i miei compagni di pedalata, sembra che
abbiamo lo stesso spirito e la stessa voglia di fare bene
senza competizione. Mentre scrivo è mezzanotte, fra 6 ore
c'è la sveglia, incontro alle 7. Alle 7:30 ci sarà la RAI.
Forse riusciró a calmare l'agitazione che ho. Notte Rinco.
Giusy
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