Il diariodella Giusy  

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La nostra socia è partita con i Messaggeri della Ricerca, per la maratona benefica in MTB da Forlì a Roma (9/16 giugno). Ecco, giorno per giorno, il resoconto della sua avventura, le impressioni, le foto

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La nostra Giusy, dopo oltre 550 km in sella, è giunta oggi a Roma, portando a termine la marathon di 7 tappe partita sabato scorso da Forlì e conclusasi nella capitale.
Complimenti vivissimi da tutti i Rinco!

 

14 giugno, la 6ª tappa

Giorno 7
Tappa Trevignano Romano (RM)-Roma

Ultima tappa

Stamane si parte ben presto, alle 8 siamo già in sella. Ci guida Claudio, organizzatore della 24 h di Roma e biker romano. Percorriamo per intero la via Francigena. Oggi attraversiamo paesaggi in cui ci sono un sacco di pecore, capre e cavalli. Scorgiamo dall'alto il lago di Martignano, azzurrissimo, immerso nel contesto delle campagne romane. Oggi pedalo a tutta, sono sempre nelle prime posizioni e riesco a sorpassare in salita il capogruppo, che per tutta la marathon è stato irraggiungibile. La soddisfazione è grande, donna in bici, zavorra dello zaino che col rapportone lo sorpassa e avanza.
Entriamo a Roma, percorriamo la pista ciclabile e attraversiamo vari giardini. Costeggiamo il Colosseo e giungiamo in Campidoglio, dove ci riceve il vicesindaco cui doniamo la nostra medaglia. Un'ultima foto davanti a Marco Aurelio: c'è un punto preciso dove inizia la via Francigena ed è ai piedi di questa statua.
L'avventura è terminata, giungiamo in hotel sotto il sole cocente, percorsi 87,74 km in 6:17 e un dislivello di 970 m. Voglio ringraziare Mirko e Giorgio che il primo giorno quando ero in difficoltà mi hanno affiancato e dato consigli. Ringrazio Roberto che con i suoi aneddoti amorosi ci ha regalato un sorriso ogni giorno. Ringrazio di cuore Emilia e Lucia che quando hanno pedalato nelle retrovie sono state solidali nella fatica, posso dire che noi tre siamo le donne bikers che hanno fatto interamente le 7 tappe, senza mai arrendersi. Uniche donne poiché nella staffetta non ne abbiamo incontrate. Ringrazio Davide e Lolli che si sono sempre accertati che nessuno fosse rimasto indietro e non hanno mai lasciato solo nessuno. Ringrazio Paolo ed Eugeneo, di cui ho ammirato la pedalata senza sforzo. Ringrazio Federico sia perchè ha coinvolto sua mamma Lucia, sia per avere quell'energia e spensieratezza giovanile. Ringrazio Loredana ed Edo, i supporters che ci hanno scortato e hanno curato la logistica, si sono sempre resi disponibili anche quando c'erano da lavare tutte le divise inzuppate o impolverate, e per ultimo ringrazio Daniele se non mi avesse coinvolto non avrei incontrato delle persone che condividono la mia stessa passione, meravigliose. Fine
Giusy


Panorama sul lago poco dopo la partenza


Campi arsi dal sole


Il segnale che indica la Via Francigena


Anche oggi una foratura


Si sostituisce la camera d'aria per poter proseguire


Alle porte di Roma


Il passaggio in un giardino della Capitale


Panorama sui tetti di Roma e sul Cupolone di San Pietro


Alla Fontana di Trevi


In Via dei Fori Imperiali, con davanti il Colosseo


Una sosta prima di arrivare al Campidoglio, sede del Comune di Roma


Il punto esatto dove inizia la via Francigena, davanti alla statua di Marco Aurelio a Roma

 

 

13 giugno, la 5ª tappa

Giorno 6
Tappa Montefiascone (VT)-Trevignano Romano (RM)

Oggi la nostra tappa inizia percorrendo la via Francigena. Da subito vi è un ciottolato romano in una lunga discesa che mette a dura prova la nostra resistenza alle vibrazioni; nelle vicinanze ci sono anche delle sorgenti sulfuree che sbuffano. Percorriamo nel sottobosco uno sterrato con una piacevole salita che ci lascia il tempo di stupirci e lasciare impresse nelle nostre menti le immagini di questo bellissimo paesaggio. I monti sono scomparsi e le vallate sono a perdita d'occhio. La via Francigena, sebbene famosissima, ha poca segnaletica e non ha una buona manutenzione, troviamo la strada rovinata e poco curata. Ad un certo punto vi è un cancello da oltrepassare e ci immergiamo in un campo di grano dove pedaliamo in single track. Qui è la culla dei noccioli, sterminati campi di noccioli in filari ordinati che si abbracciano in cima come a formare una volta, anche qui pedaliamo liberamente in mezzo ai campi senza segnaletica.
Arriviamo a Vetralla dove sostiamo per la pausa pranzo. Si prosegue lungo la via in un sottobosco fresco che ci lascia respiro vista la calda giornata. Si scorgono le Torri di Orlando in mattoni e qui si respira la storia romana. Siamo costretti ad una sosta per via di una foratura, la camera è incollata al copertone e ci vorranno 20 minuti per sostituirla. Si prosegue fino all'anfiteatro di Sutri dove vi è l'incontro con i bikers di Trevignano Romano. Percorriamo neanche un km che una macchina ci taglia la strada senza aver indicato che stava svoltando. La cosa sembra risolta, facciamo notare che poteva indugiare un attimo e farci passare prima di girare, ma neanche il tempo di renderci conto di quel che è successo e la donna alla guida scende dalla macchina e prende a borsate uno del gruppo! Scene inverosimili, gli animi si placano e si va ognuno per la nostra strada. È risaputo che gli abitanti di Sutri sono delle teste calde...
(Beh, Giusy, quella più che una testa calda mi è parsa una testa di c...! - commento inserito dal webmaster).
Poco dopo nel bosco ironizziamo sull'accaduto, dicendo che non ci facciamo mancare niente. Arriviamo al lago di Bracciano e lo costeggiamo per gran parte. La giornata è limpida e le temperature piacevoli, moltissima gente è in spiaggia. Anche qui per l'arrivo al lago le ragazze passano avanti al gruppo per essere le prime a tagliare il traguardo, per fortuna oggi siamo in pianura. 75,67 km in 5 ore di pedalata e 1069 m di dislivello.
Giusy


Si inizia a pedalare su una comoda sterrata: la via Francigena


Il paesaggio delle colline umbre, arse dal sole


La rudimentale segnaletica, dipinta su un palo della luce!


Questa, invece, è una segnaletica come si deve!


Un tratto in single track in mezzo all'erba secca


Il passaggio tra le coltivazioni di nocciolo


Beh, qualche nocciolina (verde!) si potrà assaggiare no?


In un fresco sottobosco, nei pressi di Vetralla (VT)


Le "Torri d'Orlando", ruderi di un'antica abbazia nei pressi di Capranica (VT)


Sosta obbligata per una foratura!


L'ingresso nell'antica città di Sutri (VT)


L'anfiteatro romano di Sutri


Si prosegue verso la meta di Trevignano


L'arrivo a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano
 

 

13 giugno, la 5ª tappa

Giorno 5
Tappa Montegabbione (TR)-Montefiascone (VT)

Oggi si prospetta una giornata impegnativa, la stanchezza nelle gambe inizia a farsi sentire. Lasciamo il bellissimo alloggio di Montegabbione e partiamo alla volta di Montefiscone. I boschi dell'Umbria hanno un aspetto bruciato, sono stati mangiati dai bruchi. Il paesaggio presenta queste vallate a perdita d'occhio, con i colori dell'estate, il grano con la sua chioma gialla o le piante verdi di girasoli ancora piccole.
Ben presto lasciamo la provincia di Terni per entrare in quella di Perugia. Il sole è caldissimo e riflette sulla lunga strada bianca, la pelle bianca diventa sempre più rossa e brucia di calore. La guida di Montegabbione ci accompagna fino ad Orvieto. In piazza Duomo attendiamo le nostre guide di Montefiascone, si ha tempo di visitare il Duomo, le piazze e di scoprire i loro piatti tipici, come i "coglioni di mulo" o le "palle di nonno".
C'è artigianato di ceramica. Il tempo di fare una foto di gruppo e si riparte. Lasciamo l'Umbria ed entriamo nel Lazio, nostra ultima regione. Negli ultimi km si decide che l'arrivo al comune avvenga con le uniche tre ragazze del gruppo, io Lucia ed Emilia. Abbiamo già 80 km nelle gambe e più di 1500 metri di dislivello superato. La stanchezza aumenta. Si parla di strappetti che non finiscono mai, si raccolgono le ultime energie raschiando il fondo del barile. Si è spinti in alcuni tratti, si tenta di pedalare con il rampichino, Lucia cambia e le casca la catena, Io che proseguo e mi fermo ad aspettare perchè non so la strada. Trainiamo più di 20 bikers uomini. Ultimi metri, la gente del paese che incita mi sembrano metri infiniti e alla fine è fatta.
Siamo accolti in una maniera calorosa. In un aula si fa una specie di conferenza stampa, dove è presente Daniela Picci, giornalista della RAI, un procuratore, un anziano signore campione in bdc. Dopo vari interventi sul nostro scopo, sullo sport, con grande commozione donano ad ognuno di noi un ricordo personalizzato di Montefiascone, a noi ragazze regalano dei fiori. Siamo invitati a fare i 100 scalini del pellegrino, da qui la vista della vallata è qualcosa che lascia di stucco. Tornando hanno preparato un banchetto e ci omaggiano del calice del viaggiatore e di una bottiglia di vino. Sfiniti si va in hotel e da qui alla cena in compagnia. Termina questa lunga giornata con 84,28 km in 5 ore e 37 minuti di pedalata, 1603 m di dislivello e la pelle che brucia.
Giusy


Il passaggio su una bella strada bianca d'altri tempi, stile "Coppi e Bartali"


Campi coltivati nella "verde Umbria". Sullo sfondo colline erose dal tempo


Si prosegue in direzione del Lazio


Sosta all'ingresso nel territorio di Fabro


Ancora su strade bianche in mezzo al verde


Tipiche costruzioni in pietra


Veduta dall'alto di un colle delle vallate coltivate


Sosta in mezzo al grano!


Ancora paesaggi delle colline


L'arrivo ad Orvieto


La splendida facciata del Duomo di Orvieto (TR), nell'Umbria meridionale


Prodotti tipici ...


Campi fioriti


Panoramica sul Lago d Bolsena (VT)


Veduta di Montefiascone (VT), meta della tappa odierna


Giusy, dopo il ricevimento del Sindaco, con i fiori omaggiatigli


L'attestato rilasciato dalla Città di Montefiascone ai Messaggeri della Ricerca

 

 

12 giugno, la 4ª tappa

Giorno 4
Tappa Cortona (AR)-Montegabbione (TR)

Partiamo stamane da Cortona con nuvoloni neri, incrociamo le dita; oggi ho la sensazione di scappare dalla pioggia che ci insegue alle spalle. Il nostro sguardo volge al sereno in lontananza. Il paesaggio toscano ricco di uliveti, ben presto lascia spazio a vaste distese di grano e girasoli. Entriamo nella bellissima Umbria. La prima parte della meta prevede 40 km di pianura, costeggiando il lago di Trasimeno. Abbiamo la fortuna di incrociare il giro d'Italia giovanile, è un emozione vedere due filosofie che si incrociano, la bdc e la mtb.
Il gruppone fa impressione, per la grandezza e per la velocità con cui passano. Si prosegue fino Fortignano, punto di incontro con il gruppo di Montegabbione. Il sole sale e il caldo aumenta. Percorriamo 10 km su una strada larghissima e chiusa al traffico, si tratta di un raccordo prossimo all'apertura e noi per la prima volta lo percorriamo quasi a inaugurarlo. È una strana sensazione di libertà, siamo su una strada, senza traffico e giochiamo a fare il trenino, visto che tira un vento da paura, pedaliamo l'uno accanto all'altro formando uno striscione di 15 bikers. Si decide di arrivare al monte, punto più in alto a 800 metri di altitudine. Ci troviamo a 300 metri e in 4 km saliremo di 500 metri, la pendenza è così alta che decido col mio ritmo di scalare il muro facendo uno slalom per la salita, la strada è chiusa e non c'è pericolo. La vetta è conquistata e ci si gode il panorama.
Si scende verso Montegabbione, dove ci attende il sindaco e dove con grande sorpresa c'è un banchetto organizzato solo per noi. Si procede con la consegna della medaglia e il doveroso timbro del comune sulla carta del pellegrino. 84,62 km percorsi con 1103 m di dislivello in 5 h e 40.
Giusy


Segnaletica turistica (a sx) e dei percorsi in MTB (a dx)


Al Lago Trasimeno, in Umbria


Il passaggio del Giro d'Italia giovani (a sx) e le indicazioni per Monte Arale


Una panoramica sulle dolci colline umbre


Panoramica di Montegabbione (TR), dove si è chiusa la 4ª tappa
 

 

11 giugno, la 3ª tappa

Giorno 3
Tappa Anghiari (AR)-Cortona (AR)

Le previsioni meteo non promettevano niente di buono. Si parte con dei nuvoloni neri ma senza pioggia. Il percorso è tutto in sterrato e subito si sale di brutto, dopo tutto ci sono gli Appennini da attraversare. Il paesaggio cambia ma è lo stesso magico, attraversiamo un bosco con ai lati pareti ricoperte da ginestre in fioritura, si sale di molto e in poco meno di 6 km si è fatto un dislivello di 400 metri. Si rimane in quota e si affrontano dei bellissimi falsi piani. Mi piace vedere la vetta a poche centinaia di metri e sapere che poi si scollina, mi da la forza di spingere.
Ogni tanto il cielo si apre e ci regala qualche raggio di sole e in vallata si scorge la storica Arezzo. Il punto più alto è a quasi 1000 m di altitudine, si inizia a scendere e anche oggi non manca la discesa tecnica. Il tempo di un panino a Palazzo del Pero e ci si dirige verso il punto di ritrovo con il gruppo di Cortona.
Alessio, la nostra guida di Anghiari, è un ragazzo semplice che conduce e poi torna indietro ad accertarsi che ci siamo tutti. Il meteo peggiora e inizia a piovere anzi no ... a diluviare! Coperti per quanto possibile non abbiamo altra scelta che proseguire. Il furgone ha le valige e non avrebbe posto per tutte le bici. I toscani sono simpaticissimi, inzuppati fino all'osso, solo per accompagnarci, urlano " troviamo una capannaaaaaaa!" alla prima discesa ci chiedono se preferiamo una discesa comoda o difficile, ad unisono gli diciamo " comoda". Sassi, lastre di pietra, pioggia, beh formiamo un cordone di bikers a piedi, e meno male che era comoda!!! Un'altra anomalia, si decide di percorrere la pista ciclabile, beh io una pista ciclabile di terra battuta, con acqua, fango, pozze d'acqua, una semplice ed esigua riga in mezzo di erba, non lo avevo mai vista.
Tra fango spruzzato dalle bici, pioggia, fango dalla ciclabile, ho fango dappertutto. Ci fermiamo sotto un albero per una foto di gruppo, diluvia e in fretta riusciamo alla bene meglio a fotografare. Ci sono forze ancora per affrontare l'ultima salita per vedere il castello di Cortona e poi giù fino agli alloggi. Come bambini torniamo disinibiti e si scherza su questa avventura, prima di sporcare il resort laviamo bici, scarpe, calzini.
Oggi 56,39 km con 1245 m di dislivello e ... molta pioggia.
Giusy


Il passaggio su un comodo sterrato, prima che arrivi la pioggia!


La segnaletica dell'itinerario Etrusco Aretino


Veduta sulle vallate. Il cielo si fa scuro e tra poco inizierà a diluviare


Tra i vicoli di Cortona (AR), dove abbiamo concluso la tappa


Ancora uno scorcio di Cortona, con le case in pietra rossa e le strade lastricate


Veduta aerea e particolare della piazza della città di Cortona (AR), punto d'arrivo della 3ª tappa

 

 

10 giugno, la 2ª tappa

Giorno 2
Tappa Poppi (AR)-Anghiari (AR).

Ieri ho seguito il suggerimento di far riposare le gambe con qualche minuto di getto di acqua fredda e per smaltire l'acido lattico accumulato, ho messo calze a compressione graduata per tre ore. Stamane ero in gran forma, nessun dolore, nè articolare né muscolare.
Ieri a cena ho conosciuto meglio il gruppo, e oggi mi sembrava di pedalare con degli amici, quindi ero più tranquilla e più serena. Oggi ci accompagneranno per un tratto gli amici di Poppi e a metà strada ci raggiungeranno i ragazzi di Anghiari. Il percorso è tutto sterrato, con pendenze modeste. Non mancano i single track nel bosco. Gli scenari sono spettacolari, larici e abeti altissimi, una vegetazione verdissima e folta.
Dopo 30 km di salite e falsi piani incontriamo una rampa al 26% che ci costringe a tenere la bici in spalla. Ultimo sforzo per arrivare all' Eremo della Casella. Posto raccolto e umile. Siamo giunti qui al GPM.
Il gruppo è più unito, ci si aspetta e ci si affianca nelle difficoltà, c'è una ragazza, Lucia che non è in forma e un campione di ciclismo su strada, Mirko che non sa affrontare le discese tecniche e oggi abbiamo fatto ben 20km di tecnico, tra pietre e fango.
La Natura ti ricarica, ti da gratuitamente e quando riesci a salire con più determinazione, a stare nei primo posti, a scendere con lucidità e poca paura, si è davvero grati e felici. Arriviamo ad Anghiari, stupefacente borgo medioevale, un tuffo nel passato, le bici fanno scricchiolare il ponte delle Piera, medioevale. La guida ci porta in giro in bici, tra in Belvedere e gli slalom sotto i portici, sembra aver fatto un incontro tra presente e passato. Anghiari, uno dei borghi piu belli d'Italia. Oggi la tappa termina con 61,38 km con 1865 m e 4000 calorie consumate.
Giusy


Il passaggio in località Lappola, nei pressi di Bibbiena


Un tipico casolare toscano, in pietra rossa, immerso nel verde delle colline


I centri storici dei paesi conservano la struttura medievale, con le case in pietra


L'incontro con un gruppo a cavallo


Un bel rampone nel bosco, dove è toccato spingere la bici


La sosta per il pranzo, all'Eremo della Casella


Sullo sfondo, il tipico territorio collinare dell'Appennino


Un cartello con la mappa del territorio: siamo nella Comunità Montana del Casentino


L'arrivo ad Anghiari, sempre in provincia di Arezzo


Skyline del borgo medievale di Anghiari, uno dei "Borghi più belli d'Italia"
 

 

9 giugno, la 1ª tappa


Giorno 1
Tappa Forlì-Poppi (AR)

Il grande giorno è arrivato. Ci si riunisce in piazza centrale a Forlì, per consegnare la medaglia simbolo della maratona, al sindaco. È giunto il momento di lasciare Santo (mio marito, ndr), che mi ha accompagnato e di iniziare a pedalare. C'è la RAI che ci riprende, anche quando pedaliamo. Dicono che saremo in onda lunedì a prima mattina. Subito vi è un ritmo alto: 40 km a 25-30 all'ora mi sembrano esagerati. Ci aspettano tappe, salite e anche se questi km sono in asfalto, non giustifica questo strafare.
Devo dire che tra il distacco dalla persona cara e la velocità, mi sono un po' scoraggiata. Si arriva al'IRST e qui le persone che hanno pedalato con noi, per accompagnarci, ci salutano. Si pedala fino a Santa Sofia, poi inizia lo sterrato. Seguo i consigli che mi sono stati dati, mantieni il tuo ritmo, in fondo non devo fare gare nè dimostrare niente a nessuno. Mi accompagnano nelle retrovie Giorgio e Davide, si chiacchiera e si sale, si ride e si sale. Arriviamo nella Foresta del parco naturale, splendida, con farfalle che ti girano intorno. Godersi la libertà, il ritmo, il pedalare con gusto non ha prezzo.
Con 80 km nelle gambe ci incontriamo con i ragazzi di Poppi, nostra prima meta. Si hanno ancora salite da affrontare, i borghi che attraversiamo sembrano si siano fermati nel tempo. Si termina la pedalata al castello di Poppi, ultimo strappo e finalmente arrivo.
Alla fine pedalati Km 104,1 in 7h 03 minuti con 1.705 m dislivello e circa 5000 calorie consumate.
Giusy


La nostra Giusy prima del via, questa mattina a Forlì


Il gruppo dei "Messaggeri della Ricerca"


La prima tappa prevede di salire sull'Appennino e scollinare in Toscana. Qui siamo
all'ingresso del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, in provincia di Arezzo


Una distesa di infinita di alberi ...


Dopo oltre 100 km di pedalate, l'arrivo a Poppi (AR), con il suo castello medievale


Brava Giusy, tieni duro e come cantava Venditti:
"Bomba o non bomba, arriveremo a Roma"

 

 

9 giugno, la partenza

Partita la missione dei "Messaggeri della ricerca"
Sono partiti questa mattina da Piazza Saffi diretti a Poppi - prima tappa del percorso che li porterà a Roma - i 14 bikers del gruppo "Messaggeri della Ricerca", sodalizio nato per volontà dell'istruttore sportivo Daniele Avolio per promuovere la ricerca contro i tumori.
artita la missione dei "Messaggeri della ricerca"
A tagliare simbolicamente il nastro che ha dato il la ai primi colpi di pedale, il Sindaco di Forlì, Roberto Balzani e il dr. Dino Amadori, Direttore Scientifico dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori , cui andranno le somme raccolte dai bikers nelle loro sei tappe.


Articolo pubblicato stamane dal portale romagnolo "ForlìToday" (a sx, la pagina). Sotto, un'immagine di Poppi (AR), località di arrivo della 1ª tappa.

 
 

   


Sempre da "ForlìToday", la foto di gruppo prima del via, con il sindaco di Forlì e le prime pedalate in città
 

 

8 giugno, il "giorno zero"


Che l'avventura abbia inizio! Giorno 0

San Francesco fu un infaticabile viaggiatore. Umile e lento ma assai efficace. Cercava la solitudine di eremi e di monasteri lontani dalle vicende del mondo.
Nello stesso modo il pedalare porta ad essere liberi, metro dopo metro si scalano montagne e si compiono grandi imprese.
Nella vita bisogna cogliere le sfide e mettersi in gioco, la mente umana cerca sempre delle scuse, bisogna quindi porsi degli obbiettivi per essere stimolati.
La preparazione é terminata: ho cercato di portare sempre una zavorra con me, domani sarà sostituita dalla riserva idrica. Ho cercato di fare dislivelli accettabili, da domani dovró affrontare 8000 m in soli 7 giorni.
Ho cercato di uscire con la pioggia, domani il tempo non si potrà scegliere. Ho cercato di avere una pedalata attiva e non pigra, domani  non voglio essere tra le retrovie e arrancare.
Ho trascorso gli ultimi mesi ad accumulare e calcolare km e dislivelli, ma in questo viaggio non voglio portare orologi. Il mio GPS lo accenderó ma non sarà il mio riferimento. Voglio non poter contare i minuti in sella o i km delle tappe, o scandire il tempo con delle lancette.
Oggi ho incontrato i miei compagni di pedalata, sembra che abbiamo lo stesso spirito e la stessa voglia di fare bene senza competizione. Mentre scrivo è mezzanotte, fra 6 ore c'è la sveglia, incontro alle 7. Alle 7:30 ci sarà la RAI. Forse riusciró a calmare l'agitazione che ho. Notte Rinco.
Giusy