LE (DIS)AVVENTURE DEI RINCO ALL'USCITA DEL 7 MAGGIO!

Givoli, ma eraun trekking ?
       

     
Al rientro dopo oltre un anno e mezzo (la sua ultima apparizione in bike risaliva al 26 settembre 2009, ndr), il biker abruzzese ha patito diverse salite, scendendo spesso dalla MTB per procedere a piedi. Però non ha mollato mai e ha completato alla grande il giro. Ecco le immagini e un video.  Bentornato, Old-Rinco!


12/05/2011. Non è stato il primo, e non sarà certo l'ultimo dei Rinco che durante un'uscita in MTB percorre un certo tratto a piedi, specie di fronte a salite che solo con certo allenamento è possibile superare rimanendo in sella. Ma la storia di Givoli all'uscita del 7 maggio è particolare per una serie di motivi.

Innanzitutto si tratta di un socio fondatore, un Old-Rinco, uno dei 7 pionieri che nell'estate del 2003 diedero il via  a questa grande avventura che sono oggi i Rinco Boys. E come socio anziano, merita a pieno una pagina intera!

Poi stiamo parlando del 1° Merdatleta della storia, colui che alla nostra prima partecipazione alla Vecia Ferovia fermò il cronometro a 4h e 13', quando stavano smontando anche gli alberi della pineta di Piazzòl! Un tempo, quello, che è rimasto negli annali dei Rinco (ma non solo!), perchè da allora più nessuno si è nemmeno avvicinato a quel risultato.

Infine, particolare non trascurabile, il biker abruzzese non si vedeva in sella alla sua Cannondale giallo-banana dal lontano 26 settembre 2009, quando partecipò alla RincoBike in quel di Terlago. Da allora più nulla, se non una fugace apparizione al trekking in Val di Ledro della primavera 2010. E a distanza di oltre un anno e mezzo, con pochissimi km nelle gambe, non è che si potesse pretendere che salisse alla Charly Gaul !

Così la sua presenza (un po' a sorpresa) al Giro di Castel Belfort si è trasformata per diversi tratti in una bella passeggiata! Ha iniziato a spingere quasi subito, nella zona di Maso Milano, sulla prima rampa che dalla Baita Marnara immette nella Valle dello Sporeggio. Poi si è ripetuto sul rampone che conduce a Maurina e poco dopo anche sulla strada che sale a Spormaggiore. Altre belle passeggiate (e qui non è stato però il solo!) le ha fatte sulla c.d. "salita del silenzio", composta da tre micidiali rampe alternate a falsipiani o tratti con pendenze meno impegnative, poco sotto Maso Sass di Cavedago. Su tutti e tre i muri (dove lo strumento ha indicato 20% e anche qualcosa in più) Givoli è stato costretto a scendere per spingere la sua Canonndale, accusando via via sempre più stanchezza, tanto che sull'ultima delle tre micidiali salite (come si può apprezzare dal video), è arrivato in cima quasi "sdraiato" sul manubrio!

Gli va dato atto, però, di non aver mollato mai. Anzi, quando il Presidente - ancora all'inizio della valle dello Sporeggio - gli ha indicato in lontananza la sagoma di Castel Belfort che dominava da un colle, lui ha ribattuto "Adesso che vedo l'obiettivo, non mollo!".

In tempi passati, com'è in effetti già successo, avrebbe chiesto l'indicazione di una scorciatoia per tagliare la salita, oppure sarebbe tornato indietro. Stavolta, invece, ha tenuto duro e ha portato a termine il giro, pur con qualche  tratto a piedi. E' certo questo un segnale di carattere e, forse, di una ritrovata voglia di sudare e sbuffare in sella (o anche a piedi, ma chi se ne frega!), come ai bei tempi della fondazione del Club. Chi può scordare, del resto, quella storica foto in cui Givoli, indossando la maglia marrone appena conquistata, solleva al cielo soddisfatto la sua MTB dopo la durissima salita al Monte Altissimo di Nago, con il bellissimo Lago di Garda - 2000 metri più in basso - a fare da sfondo?

E allora è per questo che noi tutti diciamo: bentornato Old-Rinco, sperando che non passi un altro anno e mezzo per rivederti tra noi!

 

 

Le immagini delle sue "passeggiate" del 7 maggio


1. Sulla strada che dal ponte sullo Sporeggio, dopo essere scesi da Maurina, sale a Spormaggiore


2. Dopo un primo tratto a piedi, torna in sella per scendere nuovamente quando la pendenza sale


3. Sul rampone che da un meleto immette sulla strada che da Spormaggiore scende alla loc. Seghe


4. Sulla "Salita del Silenzio", 1ª rampa. Qui hanno messo il cemento, la pendenza supera il 20%


5. Sulla "Salita del Silenzio", 2ª rampa. Anche qui fondo in cemento e pendenza vicina al 20%


6. Sulla "Salita del Silenzio", 3ª e ultima ª rampa. Qui c'è l'asfalto, la pendenza non cambia!

IL VIDEO

Sull'ultima salita, ecco apparire uno stravolto Givoli che procede "accasciato" sul manubrio,
spingendo la sua mitica Cannondale giallo banana al fresco di un fitto faggeto ... 

 

(Il video è anche su RincoTUBE)