SPLENDIDA TAPPA
SUL BONDONE:
DOMINA LA MAGLIA ROSA, IVAN
BASSO. I RINCO BOYS C'ERANO !
Cronaca
e immagini della divertente scampagnata al Giro d'Italia.
Trento, 23-05-2006. Un uomo solo al comando. Ivan Basso, già in maglia rosa da diverse giornate di gara, ha dominato anche la 16ª tappa del Giro d'Italia, da Rovato (BS) al Monte Bondone (TN), allungando ancora in classifica generale. Ora il varesino, che al 95% si era già aggiudicato il Giro prima del Bondone, ha praticamente messo una pietra tombale sulla vittoria finale, arrivando trionfante al valico di Vasòn, proprio come Charly Gaul 50 anni prima.
Ivan Basso - solo al comando -
fotografato a circa 3 km dall'arrivo
Nella sequenza fotografica, la
straordinaria agilità di Basso nel superare un tornante, a quota 1.400 circa.
Solo il trentino Gilberto Simoni, sospinto dai numerosi tifosi accorsi ad ammirare il beniamino di casa ("Gibo" è di Palù di Giovo, come la dinastia dei Moser), ha tenuto duro, prima provando ad attaccare Basso, poi - di fronte allo strapotere dell'alfiere della CSC - "limitando" i danni ad 1' e 20". Naufragio totale per gli altri uomini di classifica (Cunego, Di Luca, Savoldelli, ecc.), con distacchi a tre cifre che solo il ciclismo d'altri tempi faceva registrare.
Gilberto Simoni, al passaggio
nello stesso tornante, circa un minuto più tardi
Simoni, al contrario di Basso, si
alza sui pedali e sembra più potente, ma è solo un'illusione
Ma a contorno di
tutto questo grande spettacolo sportivo c'erano - nel loro
piccolo - anche i Rinco Boys. 6 nostri soci + un ospite sono infatti saliti fino
a quota 1.400 in MTB ed attestati su un tornante a meno di 3 km dal traguardo di
Vasòn hanno assistito dal vivo al passaggio dell'intera carovana, esibendo
striscioni divertenti e facendo in itinere degli incontri
interessanti. Partiti attorno alle 14,00 da Trento, il Presidente, Dorty,
Brücke, L'Avvocato, Big Bobby, L'Uomo Lavico e Lorenzo (già ospite dei Rinco
Boys alla 3tre bike, n.d.r.) hanno iniziato di buona lena la lunga salita verso
Vasòn (17,4 km da loc. Montevideo, più un altro paio se si parte dalla città).
A metà del tratto che conduce alla frazione di Sardagna (m.560) i Rinco hanno
conosciuto "il diavolo", un signore tedesco che
segue la corsa tappa dopo tappa, indossando sempre un costume da demone, con
tanto di corna, coda e forcone.
Dopo la breve sosta per una fotografia con il simpatico teutonico, la comitiva è
ripartita, sgranandosi subito per la differenza di passo. Brücke e Dorty
prendevano subito il largo, mentre gli altri salivano con cadenza più lenta.
Lorenzo, invece, evidenziando una forza al di fuori dell'immaginario Rinco,
faceva l'elastico, andando su e giù dalla testa alla coda della comitiva, come
se niente fosse.
La seconda breve sosta è stata effettuata a Candriai (quota 1000), dove un
gentile signore provvedeva a riempire le borracce dei numerosi appassionati in
bicicletta, utilizzando un tubo collegato ad una fontanella posta qualche metro
più in là del bordo della strada. Poi, fino oltre Norge, un'altra tirata, per
trovare posto in uno dei tornanti del tratto conclusivo della tappa, a quota
1.400 circa e a tre chilometri dal GPM.
Qui, dietro alle transenne pubblicitarie, i Rinco Boys hanno allestito il loro
piccolo accampamento, proprio a fianco dell'ombrellone dove un gruppo di tifosi
di Simoni stava seguendo la corsa in un TV portatile. Subito sono stati issati
cartelli e striscioni, alcuni dei quali sono stati poi ripresi da RaiUno nel
corso della diretta televisiva (in particolare si vede il gruppetto dei
nostri quando vengono mostrate le immagini riprese dalla moto collocata dietro
agli inseguitori Gutierrez e Piepoli, 3° e 4° dietro a Basso e Simoni).
Da questa posizione si è assistito in prima linea ai momenti salienti della
corsa, tra le urla e le incitazioni dei numerosi presenti. Poi, al passaggio del
gruppone (quello dei velocisti, dei gregari, delle mezze tacche, ecc), dopo
circa 15 minuti dai big, Dorty si è lanciato in sella a bordo strada, correndo
anche lui, sia pure per pochi secondi, al Giro d'Italia.
Il gruppone sbuca dal tornante...
... e imbocca il rettilineo
Poi, quando sfila la coda con
dietro le ammiraglie... appare Dorty, che percorre qualche metro
Dopo il passaggio dei corridori, delle
ammiraglie, dei mezzi di servizio, della polizia, della carovana pubblicitaria
e, finalmente, del furgone con la scritta "fine corsa ciclistica", i Rinco Boys,
assieme ad altre migliaia di ciclisti e biker che erano saliti lungo la
provinciale 85 per ammirare da vicino i campioni del pedale, hanno iniziato la
lunga discesa verso Trento, formando uno spettacolare e colorato serpentone che
si è snodato per oltre un'ora fino alle porte di Trento.
E proprio lungo la discesa, dopo pochi chilometri, i nostri hanno fatto un altro
incontro. Se qualche ora prima, nell'Inferno di Sardagna, avevano conosciuto il
diavolo, ora che in quota si erano avvicinati al Paradiso non potevano che
incontrare ... un angelo. E che angelo! Direttamente dalla California, "un gran
pezzu 'i sticchiu" (per usare le parole di Tindaro), vestita di bianco, con le
ali aperte. D'obbligo, ovviamente, la foto di rito, poi saluti e baci (si,
proprio così, qualcuno si è lanciato in saluti affettuosi!) e via, di nuovo
verso Trento. A parte il tratto finale, dove si era formato un vero e proprio
tappo che ha creato non pochi problemi di viabilità, la discesa è stata rapida,
e in un batter d'occhio i 7 hanno raggiunto la città, per salutarsi e tornarsene
a casa soddisfatti, con tante cose da raccontare.
ALCUNE IMMAGINI DELLA GIORNATA
Angeli e Demoni. Come nel romanzo di Dan Brown (l'autore del ben più famoso
Codice da Vinci),
i Rinco Boys
sulla salita verso il Monte Bondone hanno incontrato i simboli del male e del
bene. Entrambi fotografati.
L'Angelo, proveniente dalla California, meritava un bel primo piano
Brücke e l'Avvocato, coperti come in inverno! A quella quota la temperatura era
di circa
13° gradi, ma a causa del vento gelido che spirava dalla vicina vetta ancora
seminnevata,
la percezione da parte del corpo era molto inferiore. Alle spalle dei due, il
gruppo dei
tifosi di Gilberto Simoni, attrezzati con ombrellone e TV portatile dove seguire
la corsa.
Big Bobby (al quale era stato promesso che si sarebbe arrivati "al massimo a
Candriai"),
è giunto fin dopo Norge con una mezzoretta di ritardo rispetto al resto della
truppa e la
sua prima preoccupazione è stata quella di mandare a ... Brücke, che si era
spinto fin lassù.
E ora, la parata di scritte e striscioni. Tindaro esibisce quello dedicato al
mitico
Gigi Sgarbozza (l'ex ciclista che fa il commentatore nei programmi di RaiTre
"Processo alla tappa" e "GiroSera") famoso per i suoi maglioni, diciamo, un po'
old !!!
Qui, invece, parafrasando un noto detto popolare, i Rinco Boys fanno riferimento
a due delle vette
più attese di questo Giro: il Bondone e l'Aprica. Sotto lo striscione, la divisa
sociale in evidenza.
Tra le mani di Big Bobby (che è veneto ed è stato svezzato con
il succo d'uva caro a Bacco) un inno contro l'invasione delle
moderne tecnologie a discapito delle vecchie cose genuine !!!
Dipinta sulla strada, proprio davanti alla postazione dei Rinco Boys, la scritta
(simile a
quella del nostro cartello) - BULBA + VULVA. Bulba è Auro Bulbarelli, il
telecronista RAI
che commenta in diretta le corse ciclistiche. Vulva, invece, non pensiamo abbia
bisogno
di spiegazioni. Tutt'alpiù, possiamo sottoscrivere a pieno il pensiero
dell'autore.
AGGIORNAMENTO: poco dopo questa vittoria Ivan Basso è stato beccato dall'antidoping. Anche lui, come tanti suoi colleghi, ha scelto la via più breve ed illegale per arrivare al successo: farsi le pere! Noi che da amatori ci eravamo fatti un culo così per salire fin lassù ad applaudirlo, non esitiamo ora a dire: VERGOGNA!!!